In casa Torino è notte fonda. La sconfitta di ieri contro il Bologna ha aggravato una situazione già molto critica. La distanza tra tifosi e società non è mai stata così ampia e i risultati fotografano un inizio di stagione da incubo. La crisi granata è il risultato di scelte sbagliate, a partire da quelle fatte in estate durante il calciomercato. La squadra non ha ancora trovato una sua identità e sembra essere in balia degli eventi. C’è necessità di un cambio drastico per evitare di gettare alle ortiche l’intera stagione.
Al momento il Torino è una delle peggiori squadre in circolazione e la vittoria di Empoli non è bastata per far tornare il sereno. I granata sono a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione ma è chiaro che i tifosi non possano essere soddisfatti del rendimento generale. Il progetto Vanoli avrebbe dovuto riportare il Toro a ridosso della zona europea ma si sta rivelando un flop clamoroso. Le premesse erano incoraggianti ma il castello di sabbia si è sgretolato con il passare delle settimane.
Torino in crisi: la classifica a confronto con il 2023/2024
Finita l’era Juric il presidente Urbano Cairo ha scelto di puntare sul tecnico del Venezia Paolo Vanoli. Il tecnico, però, non è riuscito a dare seguito agli ottimi risultati ottenuti in veneto. Dopo una super partenza con 3 vittorie e 2 pareggi nelle prime 5 gare di campionato il Torino è crollato. Nelle ultime 8 gare di Serie A sono arrivate 5 sconfitte e una sola vittoria, risultati che hanno impattato pesantemente sulla classifica dei granata.
Il confronto con lo scorso anno racconta di una squadra con 5 punti in meno. Dodici mesi fa i granata erano al decimo posto con 24 punti mentre oggi, in attesa delle altre gare, si ritrovano dodicesimi con 19 punti. A pesare sono soprattutto i 22 gol subiti: la scorsa stagione erano 17 a conferma dell’ottima retroguardia di Juric. Anche la difesa ha perso sicurezza e gli infortuni non hanno certo aiutato.
I nuovi acquisti non incidono
I pessimi risultati del Torino derivano anche da una campagna acquisti poco efficace. I nuovi innesti non hanno dato quello che ci si aspettava, mettendo in difficoltà il tecnico Vanoli. Coco, arrivato dal campionato spagnolo per 8 milioni di euro, è partito bene per poi spegnersi di partita in partita.
Decisamente peggio l’altro centrale difensivo Maripan, mai veramente coinvolto nel progetto di Vanoli. Rimane la sensazione che i granata avrebbero dovuto fare acquisti più mirati e che il solo Che Adams non possa bastare per dare fantasia all’attacco dei piemontesi.
La contestazione verso Cairo
Mentre la posizione di Vanoli è sempre più a rischio i tifosi del Torino continuano la contestazione nei confronti del presidente granata. “Cairo vendi il Torino” è uno degli slogan più utilizzati anche sui social, dove i sostenitori non perdono occasione per ribadire la loro posizione. Il numero uno del club è accusato di una gestione scellerata che ha causato la profonda crisi della squadra. La spaccatura è sempre più difficile da risanare ma il mercato invernale potrebbe essere l’occasione giusta per rimettere le cose a posto.
Crisi Torino e prospettive future
- Calo di prestazioni rispetto alla scorsa stagione: Dopo una buona partenza con il nuovo tecnico Paolo Vanoli, il Torino ha subito un crollo nelle ultime 8 gare con 5 sconfitte. I granata sono scesi al dodicesimo posto con 19 punti, 5 in meno rispetto ai 24 punti dello scorso anno.
- Mercato deludente: I nuovi acquisti non hanno inciso come sperato. Coco, inizialmente promettente, è calato, mentre Maripan non è mai entrato nei meccanismi della squadra. Anche l’arrivo di Che Adams non è sufficiente per risolvere i problemi offensivi.
- Contestazione contro Cairo: I tifosi contestano apertamente il presidente Urbano Cairo, accusandolo di una gestione inadeguata del club. Slogan come “Cairo vendi il Torino” si diffondono sia allo stadio che sui social, evidenziando una frattura sempre più marcata tra società e tifoseria.