Ancora razzismo in Serie A. La trasferta del Milan a Verona è stata macchiata dai buu discriminatori indirizzati dai tifosi scaligeri a Mike Maignan. Il portiere rossonero si è lamentato con l’arbitro Marinelli al termine dei novanta minuti, denunciando l’accaduto. Il brutto episodio ha riportato alla mente eventi analoghi che hanno fatto discutere per anni. Nonostante gli sforzi di Lega e società, il razzismo è ancora presente negli stadi italiani e resta un tema da affrontare.

Lo speaker del Bentegodi ha ammonito i sostenitori veneti, che hanno continuato a prendere di mira il numero 16 del Milan. Maignan era già stato vittima di razzismo lo scorso anno a Udine: in quell’occasione la partita venne sospesa, con il portiere che abbandonò il terreno di gioco. Resta la sensazione che ci sia bisogno di una presa di posizione più forte per debellare un problema che è ancora radicato nelle curve italiane.

Maignan vittima di razzismo a Verona: il caso Muntari

Uno dei primi episodi a riportare l’allarme razzismo in Italia fu quello del centrocampista Sulley Muntari. Il ghanese, che vestiva la maglia del Pescara, venne preso di mira dai tifosi del Cagliari in una partita di aprile 2017. Il giocatore si rivolse all’arbitro chiedendo provvedimenti ma, dopo pochi istanti, decise di abbandonare il campo lasciando i suoi in dieci. Al termine dell’incontro Muntari denunciò l’accaduto prendendosela anche con il direttore di gara, reo di non essere intervenuto.

Quattro anni prima, a gennaio 2013, lo stesso Muntari era stato costretto a fare i conti con un altro episodio di razzismo. Il classe ’84 ricevette cori discriminatori durante l’amichevole contro la Pro Patria insieme ai compagni Boateng, Niang ed Emanuelson. In quell’occasione i calciatori uscirono dal campo ritirandosi e chiudendo la sfida in anticipo. Il tecnico Massimiliano Allegri si schierò dalla loro parte condannando con toni aspri quegli episodi e invitando i tifosi a smetterla con “questi gesti incivili“.

Da Kean a Vlahovic: la Juventus e il razzismo

Anche i calciatori della Juventus hanno dovuto vedersela con episodi di razzismo. La trasferta di Cagliari ha regalato momenti concitati e difficili da dimenticare. Prima gli insulti discriminatori nel confronti di Matuidi nel 2018, poi i buu indirizzati a Kean l’anno successivo. L’attuale attaccante della Fiorentina rispose alla curva dei sardi allargando le braccia e scatenando una reazione ancora più infuocata nei suoi confronti.

I fatti più recenti ci riportano invece al Fiorentina-Juventus del novembre 2023. Il grande ex Dusan Vlahovic venne riempito di epiteti poco simpatici che mandarono su tutte le furie l’attaccante serbo. La Curva Fiesole venne squalificata per un turno aprendo un nuovo caso razzismo nel panorama italiano.

Solidarietà per Maignan

L’episodio di ieri ha scatenato la dura reazione dei tifosi. In molti si sono chiesti come possano verificarsi ancora episodi di questo genere nelle curve italiane. Il Milan ha rilanciato il messaggio “Stop al razzismo” attraverso i suoi canali social, schierandosi al fianco del portiere francese. Attesa anche la presa di posizione della Lega Serie A, che arriverà presumibilmente nelle prossime ore.

Maignan e gli altri episodi di razzismo

  • Episodi di razzismo storici e recenti: Il calcio italiano ha una lunga storia di episodi di razzismo, come quelli subiti da Sulley Muntari nel 2013 e 2017. Il ghanese fu bersaglio di cori discriminatori, portandolo ad abbandonare il campo in segno di protesta.
  • Coinvolgimento della Juventus: Negli ultimi anni anche i giocatori della Juventus hanno subito cori razzisti. Blaise Matuidi, nel 2018, fu insultato durante una partita a Cagliari, seguito l’anno successivo da un episodio che coinvolse Moise Kean.
  • Solidarietà a Maignan L’ultimo episodio di razzismo contro Mike Maignan, portiere francese del Milan, ha suscitato una forte reazione nel mondo del calcio. I tifosi e il club rossonero hanno espresso solidarietà attraverso i social, rilanciando il messaggio “Stop al razzismo”.