Lautaro Martinez non può e non potrà mai essere un problema per l’Inter ma, come spesso gli è capitato nelle sue annate in nerazzurro, anche in questa stagione è incappato nel periodo di astinenza sotto porta. “Il Toro”, infatti, non segna dal 3 novembre quando la sua rete valse i tre punti contro il Venezia a San Siro. Da quel momento quasi 50 giorni senza timbrare il cartellino per l’attaccante nerazzurro.

Otto gare, tra tutte le competizioni e tralasciando il match di Firenze sospeso dopo 17’ per il malore a Edoardo Bove, sono davvero tante per chi rappresenta il settimo marcatore della storia dell’Inter. I suoi 135 centri in nerazzurro, infatti, sono sinonimo di sicurezza della sua qualità, però, al netto delle lunghe pause, avrebbero potuto essere molti di più.

Lautaro Martinez e una astinenza da goal ricorrente

I tifosi dell’Inter hanno gioito in tantissime occasioni per le reti dell’attaccante di Bahia Blanca ma sanno che questi periodi senza goal possono capitare e sono, spesso, capitati a Lautaro Martinez. L’attaccante argentino, campione del Mondo nel 2022, ha sempre avuto nelle sue stagioni all’ombra della Madunina i suoi momenti in cui non ha trovato la rete per una serie ravvicinata di partite.

I casi più recenti portano, ad esempio, alla scorsa stagione. Nell’annata 2023-24, coincisa con il 20° Scudetto dell’Inter, nonostante il giocatore classe 1997 sia stato il capocannoniere della Serie A (con 24 reti) ha passato più di due mesi senza segnare, dall’essere andato a segno nel 4-0 con l’Atalanta il 28 febbraio fino ai primi di maggio nella goleada al Frosinone.

Un po’ come capitato in questa stagione e fa specie che neanche in una partita con 6 goal come contro la Lazio non sia andato in rete. La stagione, tra l’altro, era iniziata con un periodo di scarsa con le prime due reti contro l’Udinese alla sesta giornata, dopo l’assist vincente nel derby. Da lì, però, in questa stagione, il rendimento è stato più incostante del solito, culminando poi nell’ultima gara contro l’Udinese (in Coppa Italia), dove “il Toro”, pur subentrando, non è riuscito a entrare nel tabellino.

L’uomo dai goal pesanti col futuro nerazzurro blindato

Se è pur vero che Lautaro Martinez, quindi, non è riuscito a gonfiare la rete nelle ultime gare, anche con degli errori non da lui, l’ossessione del goal è tutto per un attaccante. Queste gare, senza gioie, possono, quindi, trasformarsi in stimolo per chi come l’argentino ha, spesso, deciso le gare che contano con i suoi timbri.

Impossibile non citare la rete che, solo per restare nelle ultime stagioni, indirizzò la Supercoppa Italiana e quella che valse uno dei tanti derby vinti dai nerazzurri. Il capitano, diventato un vero e proprio leader carismatico post Lukaku, sa che le sue reti possono aiutare la squadra e per questo già dalla gara col Como (lunedì 23 dicembre) proverà a interrompere quest’astinenza.

6 reti, finora, in questa stagione (5 in Serie A contro Udinese, Roma, Empoli, e Venezia, e solo 1 in Champions League contro lo Stella Rossa) ma il goal più importante è stato siglato in estate. A inizio agosto, infatti, è stata interrotta la querelle sul rinnovo del contratto, prolungato fino al 2029. Allontanate, quindi, le voci di interessi di altre squadre perché il futuro, per lui, è a tinte nerazzurre.

Lautaro, grande marcatore senza rigori

Il Monday Night con il Como, quindi, potrebbe essere la gara buona per far risbloccare Lautaro, anche in vista, poi, della Supercoppa a inizio gennaio. Dove, magari, potrebbero essere decisivi i rigori e i tifosi nerazzurri sanno che dagli undici metri “Il Toro” non è proprio infallibile.

Un rigore sbagliato contro il Milan nella stagione 2021-22 e quello della scorsa stagione nella serie finale contro l’Atletico Madrid negli ottavi di Champions League sono quelli che sono pesati di più nella storia tra Lautaro e l’Inter. I rigori, certo, li ‘sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli’ ma l’attaccante argentino non è, di certo, uno specialista.

Ora dagli undici metri il rigorista nell’Inter è Calhanoglu e nessuno, mai, potrebbe togliergli questa responsabilità. Basti pensare che contro la Juve, in assenza del turco, Zielinski ne ha tirati due. Certo che, in un periodo di difficoltà realizzativa, anche un rigore per Lautaro potrebbe essere importante per uscire dalla piccola “crisi” sotto porta che lo affligge dal 3 novembre.