Francesco Totti è attualmente indagato per abbandono di minore a causa di un evento accaduto all’incirca un anno fa. Pare infatti che il calciatore abbia lasciato sola sua figlia piccola, Isabel, in casa.
Un’accusa grave che ha sollevato molte domande su quando si configura questo reato. Secondo la legge italiana, l’abbandono di minore si verifica quando un genitore o tutore lascia un bambino senza la necessaria supervisione, mettendo a rischio la sua sicurezza e il suo benessere.
Le indagini sono ancora in corso e sarà compito della magistratura determinare la verità dei fatti e le eventuali responsabilità.
Noi entriamo nel merito del reato, di quando si configura e quali potrebbero essere le conseguenze.
Totti indagato per abbandono di minore, breve riepilogo
Ilary non ha ritirato la denuncia contro Totti, accusato di aver lasciato da sola la loro figlia più piccola, all’incirca un anno fa.
Anzi, per fortificare la sua accusa, la showgirl avrebbe anche inviato ai giudici un video registrato della videochiamata che lei stessa fece alla figlia quella sera, mentre lei era a casa del papà. Nel video si vedrebbe la bambina fare un giro della casa, e sembrerebbe da sola, senza adulti.
Totti si è difeso dicendo che c’era la baby-sitter e che lui era a cena vicino a casa. Ma Ilary non crede affatto a questa versione e ha deciso di portare avanti la sua causa.
La situazione, come si può ben intuire, è delicata e i due ex coniugi sembrano lontani dal trovare un accordo.
Quando si configura il reato di abbandono di minori?
La legge italiana è chiara: se un adulto chiamato a custodire e ad avere cura di un minore, lo lascia da solo in casa, commette un reato punibile con il carcere (da sei mesi a cinque anni).
L’articolo 591 del Codice Penale afferma infatti:
“Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici,
ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per
vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se’ stessa, e della
quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la
reclusione da sei mesi a cinque anni“.
Se, malauguratamente, il bambino lasciato da solo si fa male, la pena va da un anno a sei anni. E se dovesse morire, la pena andrebbe da 3 a 8 anni. Se l’adulto che ha commesso il fatto è il genitore, naturale o adottante, le pene vengono aumentate.
Per la legge, dunque, i minori al di sotto dei 14 anni non dovrebbero mai essere lasciati soli. Ovviamente ogni caso è a sé. Sarà il giudice, secondo la sua discrezionalità, a stabilire la pena a seconda dell’età del minore e del tempo e del luogo in cui è rimasto solo.
È logico infatti pensare che la pena non potrà mai essere la stessa se si lascia un bambino di pochi mesi per diverse ore, con l’abbandono di un minore di 13 anni per soli 20 minuti. Il giudice comminerà una pena commisurata.
E se il bambino è in una situazione “protetta” e noi siamo in un luogo vicino?
Non ci sono giustificazioni che possano far venir meno il reato. Non conta se il bambino è in grado di badare a sé stesso, se è in una casa videosorvegliata, se noi siamo lì vicino, in un luogo lontano pochi metri. Il reato si configura ugualmente.
Così come non conta che il minore abbia a disposizione strumenti per contattare i genitori o il servizio di emergenza. Anche se il genitore ha adottato tutte le cautele possibili e immaginabili per evitare che il bambino si faccia male e che sia al sicuro, il reato c’è e la pena è la reclusione.
Questa regola vale solo in casa?
Assolutamente no. L’abbandono di minore si concretizza in ogni luogo. Casa o auto che sia. Chi di noi non ha sentito parlare di casi di bambini dimenticati in auto sotto il sole? Purtroppo alcune volte finiti in modo tragico. Il reato si configura anche se il minore torna a casa da scuola non accompagnato da un adulto.
In conclusione
In conclusione la legge prevede pene detentive per chi abbandona un minore di 14 anni sotto la propria custodia o responsabilità. Anche un breve periodo di abbandono, purché intenzionale e consapevole, può essere sufficiente per configurare il reato. Tale comportamento espone il minore a pericoli, rendendo la condanna altamente probabile.