Sono passati diciotto anni dal 2006, un anno unico per la nazionale di calcio con la vittoria del Mondiale in Germania. In mezzo il calcio italiano ha vissuto una lenta e inesorabile crisi mancando due qualificazioni (2018 in Russia e 2022 in Qatar) e una sola gioia nel 2021, il successo dell’Europeo.
Capitano della vittoria in Germania fu Fabio Cannavaro.
Un anno ricco di soddisfazioni, il 2006, per l’ex difensore azzurro con il passaggio poi al Real Madrid, il club più famoso al mondo che tutti sognano, e la vittoria del Pallone d’oro. Fabio Cannavaro ne ha parlato nel documentario Le capitali del calcio, visibile sulla piattaforma Cusano Media Play.
Fabio Cannavaro, il Mondiale? “È stata la vittoria di tutti”
La vigilia del Mondiale in Germania non era iniziata sotto i migliori auspici.
La Serie A era sconvolta dallo scandalo calciopoli, un’indagine della Federcalcio su episodi di corruzione tra squadre di calcio e classe arbitrale.
Diverse società furono condannate, molte penalizzate con punti in classifica; la Juventus, addirittura, costretta a ripartire dalla Serie B.
Un clima rovente, non certo il migliore per iniziare un Mondiale. L’allora Commissario Tecnico della nazionale italiana di calcio, Marcello Lippi, però ribaltò questa situazione con un gruppo di ventitré calciatori portò alla festa un Paese intero.
A capitanare la spedizione azzurra ci fu Fabio Cannavaro che ha raccontato cosa significò per loro trionfare in quel Mondiale:
“Vincere in Germania è stato anche un riscatto sociale per i tanti italiani che vivono lì. È stata la prima cosa che ci hanno chiesto appena arrivati. Ancora oggi molti italiani che vivono in Germania o all’estero ci ringraziano per quella vittoria.”
Italia – Germania 2-0, la notte della rivincita
Prima della finale contro la Francia, l’Italia batte in semifinale (2-0) i padroni di casa della Germania. Una partita difficilissima perché la nazionale tedesca era molto forte e perché lo stadio Olimpico di Berlino era tutto o quasi a supportare i loro beniamini.
Fabio Cannavaro, nel documentario Le capitali del calcio (disponibile su Cusano Media Play), ha raccontato che, ancora prima di scendere in campo, era convinto che l’Italia avrebbe vinto:
“All’ingresso in campo delle squadre mi girai verso Gigi Buffon e gli dissi che avevamo già vinto e lui mi disse se ero matto, gli risposi di non preoccuparsi.”
2006: l’anno d’oro di Fabio Cannavaro tra Real Madrid e Pallone d’Oro
Tornati in Italia, dopo la vittoria del Mondiale tedesco, la Serie A entra nel vivo dello scandalo calciopoli. La Juventus riparte dalla Serie B con punti di penalità e molti giocatori decidono di lasciare Torino. Tra questi il fresco campione del Mondo e capitano dell’Italia Fabio Cannavaro.
Per il difensore napoletano si aprono le porte del Real Madrid, il club con più fascino al Mondo, all’epoca allenato da un altro italiano: Fabio Capello.
Cannavaro a Madrid ritrova anche un altro ex juventino, Emerson, e decide di indossare la numero 5, una maglia pesante, quella che fino a pochi mesi prima apparteneva a Zidane.
Per il capitano della nazionale italiana di calcio c’è subito la volontà di dimostrare il proprio valore, consapevole che essere scelti dal Real Madrid significa essere tra i migliori calciatori al mondo:
“Cosa significa giocare nel Real Madrid lo capisci dopo quando vai via perché una volta che arrivi non ti rendi conto, poi dopo ti rendi conto col tempo che hai avuto la fortuna di giocare in uno dei club più importanti al Mondo”
Un anno, il 2006, da sogno per Fabio Cannavaro perché il 27 novembre si aggiudica il Pallone d’oro, diventando il quinto (e da allora nessun altro italiano) a vincere questo prestigioso riconoscimento individuale.