Possibile svolta nelle indagini sulla scomparsa di Massimo Torregrossa, ex sacerdote svanito nel nulla il 13 agosto 2019 a Catanzaro, capoluogo della Calabria.
Un mistero che perdura ininterrottamente da quasi sei anni, un silenzio assordante per parenti, amici e conoscenti che potrebbe finalmente trovare una risposta.
Un testimone avrebbe avvistato l’uomo, oggi 56enne, a Pineto, comune abruzzese in provincia di Teramo.
Una luce, una speranza, che tutte le persone a lui care attendevano da tempo, soprattutto dopo l’apertura, nel 2022, di un’indagine per istigazione al suicidio da parte delle forze dell’ordine incaricate del caso.
Il primo avvistamento a 5 anni dalla scomparsa
Le foto dell’avvistamento sono state pubblicate dalla pagina Penelope Italia OdV, l’associazione delle famiglie e gli amici delle persone scomparse.
Le immagini mostrano una persona di mezza età, che potrebbe essere Massimo Torregrossa, ripreso mentre cammina per le strade della città.
Alessia Natali, presidente della sezione Abruzzo dell’ente no-profit, in collaborazione con la squadra di volontari della Calabria, ha mostrato le immagini al padre, che si è detto convinto che si tratti proprio dell’amato figlio.
La prima segnalazione, risalente al 17 dicembre 2024, è stata diffusa a quarantotto ore di distanza per consentire un’analisi accurata di tutti i dettagli e degli elementi raccolti.
Il cambio di look e i dettagli da riconoscere
Dopo cinque anni di silenzio, l’uomo, qualora si tratti realmente di Massimo, appare con capelli bianchi ricci e lunghi, un accenno di barba e vestito con una camicia, pantalone grigi e indumenti catarifrangenti, utili per essere notato in strade buie o ad alto scorrimento.
Con sé, ha un grande numero di buste, circa una decina, probabilmente utili a raccogliere tutti i suoi effetti personali.
In passato, tra le ipotesi varate dagli inquirenti, c’era la possibilità che l’ex parroco avesse scelto volontariamente una vita lontana dai suoi affetti, vivendo in una struttura monastica, o come sembrerebbe in questo caso, senza una fissa dimora.
Come sottolineato più volte da Penelope, l’unico elemento che non cambia nel corpo umano sono gli occhi, azzurri nel caso di Torregrossa.
Molteplici le segnalazioni nelle ultime ore
Nelle ultime ore, le segnalazioni si sono moltiplicate rapidamente. Penelope, in collaborazione con le forze dell’ordine, sta verificando le fonti per escludere con certezza la possibilità di potenziali mitomani.
Massimo è stato presumibilmente avvistato il 10 dicembre 2024 al Conad di Francavilla, seduto senza apparenti preoccupazioni davanti l’entrata del supermercato.
Sabato 14, dello stesso mese, sarebbe stato visto sulla nazionale di Silvi Marina camminare in direzione Pineto insieme ai suoi sacchetti.
I numeri e gli enti da contattare
L’associazione invita potenziali testimoni, qualora identificassero Massimo, a contattare tempestivamente il servizio d’emergenza al 112 o il “Pronto Penelope”, attivo sette giorni su sette, 24 ore su 24 al +39 347 5922521.
Si raccomanda di attendere l’arrivo degli agenti o dei volontari, offrendo acqua e cibo all’uomo, senza mostrare di averlo riconosciuto.
Ancora oggi il cinquantaseienne viene ricordato dai suoi cari, amici e colleghi come una persona cordiale, socievole e disponibile, caratteristiche che sembrano corrispondere anche all’uomo immortalato negli scatti.
L’allontanamento improvviso nel 2019
Dopo aver abbandonato la vita ecclesiastica, Torregrossa aveva iniziato nel 2019 un nuovo lavoro presso il Centro disabili della Fondazione Betania.
I suoi colleghi, negli ultimi mesi, lo vedevano cambiato, diverso, più chiuso in sé stesso ma non avrebbero mai potuto ipotizzare una potenziale scomparsa.
Il motivo è legato a una potenziale crisi coniugale e personale che lo aveva colpito in quel periodo. Le ricerche sono iniziate diversi giorni dopo la denuncia dei familiari.
La sua auto, un’Alfa Romeo 147, è stata ritrovata perfettamente parcheggiata con l’antifurto inserito presso il Benny Hotel di Catanzaro.