Krypto, portami a casa“. In questa frase e nella scena che l’accompagna c’è il senso ultimo di un’intera poetica. Quella di James Gunn e del suo approccio al cinema (e ai cinecomics), di cui il teaser trailer del suo nuovo “Superman” potrebbe quasi essere definito un manifesto.

Solo un regista con una visione estremamente chiara di cosa siano i fumetti, quelli di supereroi in particolare, poteva decidere di mettere il super-cane come cuore pulsante delle prime, attesissime immagini del film dedicato al Mito dei comics per eccellenza. Non la forza, non la violenza di uno scontro con un nemico implacabile (che, comunque, ci saranno). Bensì il sacrificio, la resistenza, il dolore, illuminati però dalla luce solare dell’amore e del sostegno di chi ci vuole bene.

Gunn costruisce un’epica intorno a tutto questo. La stessa epica rappresentata dai colori sgargianti della letteratura a fumetti per i suoi lettori e ritenuta da tanti, erroneamente, “roba da bambini“.

Il Superman di James Gunn, elogio della gentilezza, non del potere

Un eroe, l’eroe per eccellenza, che precipita. È ferito gravemente, respira a fatica ma siamo sicuri che si rialzerà, perché è questo che fanno i supereroi, no? E, invece, no. Resta lì, sanguinante e indifeso fino a quando, con un fischio stentato, invoca l’aiuto di Krypto, il super-cane che, per lui alieno come per noi esseri umani, è il suo miglior amico. Per farsi portare “a casa“, cioè al sicuro.

Inizia così, con una sequenza solo all’apparenza anti-epica, il primo, attesissimo teaser trailer del film “Superman” diretto da James Gunn.

Il teaser trailer italiano del film “Superman” di James Gunn.

Una sequenza che, per ammissione dello stesso regista in un’intervista a Vanity fair, dovrebbe segnare anche l’inizio della pellicola. Poco più di due minuti di immagini senza dialoghi che rappresentano un vero e proprio manifesto della visione del regista del supereroe e dei cinecomics in generale.

Gunn mostra un mondo colorato, pieno di meraviglie dotate di poteri straordinari che si muovono tra gli umani e per gli umani, mai al di sopra di essi. E Superman è il loro campione, reso tale da entrambe le sue anime, quella aliena, superumana, e quella terrestre. Nessuna delle due è più “vera” dell’altra, nessuna è la “maschera” dell’altra (come sostenuto da Quentin Tarantino nel magnifico monologo di “Kill Bill: Vol. 2“) ma due parti indivisibili della stessa identità.

A ricordarlo è lo sguardo di David Corenswet, sempre benevolo sia che indossi il mantello di Superman o gli occhiali di Clark Kent. Il film di Gunn è un elogio della sua gentilezza e della forza d’animo necessaria a conservarla anche quando tutto intorno vuole distruggerla. Per restare un simbolo di speranza agli occhi dei bambini, per i quali decide di indossare il suo costume sgargiante e colorato, come sostengono convinti Gunn e Corenswet.

James Gunn getta le basi del DC Universe

E intorno al suo eroe, Gunn lascia intravedere i suoi amici. Perché Superman non è un “dio” che da solo intende decidere le sorti di quel mondo, anche se potrebbe. È, piuttosto, un catalizzatore del bene che si riunisce intorno a lui.

Il teaser trailer mostra, dunque, l’eroe e le persone a lui più vicine, dalla donna che ama (Lois Lane, interpretata da Rachel Brosnahan) all’uomo destinato a diventare la sua nemesi (Lex Luthor, interpretato da Nicholas Hoult), da suo padre Jonathan Kent (Pruitt Taylor Vince) alla redazione del Daily Planet, nella quale spiccano il caporedattore Perry White (Wendell Pierce), il fotografo Jimmy Olsen (Skyler Gisondo) e la reporter Cat Grant (Mikaela Hoover). Per arrivare, infine, alla schiera delle meraviglie che affiancano l’eroe di Krypton:

  • Guy Gardner (Nathan Fillion), membro del Corpo delle Lanterne Verdi;
  • Hawkgirl (Isabela Merced);
  • Metamorpho (Anthony Carrigan);
  • Mr. Terrific (Edi Gathegi).

Intorno a loro si edificherà il nuovo DC Universe di James Gunn, autore capace da sempre di celebrare i valori di umanità e purezza tipici dei supereroi dei fumetti.

Superman di James Gunn e l’America di Donald Trump

Eroi che si radunano intorno al loro campione e ai valori che incarna, simboleggiati dalla “S” sul suo petto che significa “speranza” ma potrebbe voler dire anche “solidarietà”.

Superman non è un guerriero (perché “guerra non fa nessuno grande“, come dice un altro alieno in un altro mondo fantastico creato dal cinema, quello di “Star Wars“). È un ragazzo cresciuto nelle campagne del Kansas, ispirato dalla versione più umile e onesta di quei valori americani che, oggi, gli Stati Uniti stessi sembrano aver dimenticato, in questo difficilissimo 21° secolo per “la terra dei liberi e la patria dei coraggiosi“.

L’11 settembre 2001 ha sconvolto le categorie con cui il popolo statunitense vedeva se stesso e la propria nazione nei riguardi del mondo e, da allora, non è ancora riuscito a edificarne altre. E proprio Superman si è fatto interprete di questa crisi sul grande schermo. Pochi film sono stati in grado, infatti, di raccontare il dramma dell’attentato al Wolrd Trade Center come “Batman v Superman: Dawn of Justice” del 2016. Non i fatti, ovviamente. Ma l’impatto di quel tragico momento di catastrofe sulle coscienze, sulla visione del mondo, sui sentimenti del popolo americano.

Oggi che tale sconvolgimento porta divisioni e conflitti che spaccano in due la nazione, sarebbe facile recuperare l’Uomo d’Acciaio per farne il simbolo di una parte contrapposta all’altra, in una scissione manichea tra buoni e cattivi. Gunn, invece, si appella all’Uomo di Domani per costruire un’epica non della forza ma della solidarietà, non del potere ma della gentilezza.

Una scena del film “Superman” di James Gunn.

Senza alcun timore di apparire ingenuo o poco cool, perché consapevole che in gioco non c’è solo un personaggio dei fumetti o un film, ma gli stessi valori americani e l’immaginario costruito su di essi.

“Tutti noi avevamo la sensazione che stavamo facendo qualcosa di buono, sia in termini di qualità sia nell’idea di realizzare qualcosa che non fosse una fantasia fascista di potere. Non sto dicendo questo di altri film di eroi in generale, ma è stata una bella sensazione fare qualcosa che riguardava la gentilezza di una persona”.

Perché se Batman è, da sempre, l’eroe che meritiamo, James Gunn ci ricorda che Superman è l’eroe che tutti dovremmo ambire a diventare. Anche, se non soprattutto, quando i tempi si fanno difficili.

Conclusioni

  • La visione di James Gunn su Superman: nel teaser trailer di “Superman”, James Gunn restituisce al supereroe le sue radici di eroe della gentilezza e della solidarietà, enfatizzando la sua umanità piuttosto che la sua potenza. La scena iniziale, in cui Superman invoca l’aiuto del super-cane Krypto, rappresenta un simbolo di speranza, sacrificio e amore piuttosto che di violenza o scontro;
  • Un’epica basata sulla gentilezza e l’umanità: Gunn propone un Superman che incarna valori di speranza e solidarietà, non potere o guerra, riflettendo l’epica dei fumetti che celebra l’umiltà e la purezza. Il film dipinge un mondo di meraviglie, con l’eroe che è un catalizzatore di bene, sostenuto da una comunità di amici e alleati che lo supportano nella sua missione;
  • Il legame con l’America contemporanea: il Superman di Gunn si distingue come simbolo di un’America che cerca di riscoprire i suoi valori fondamentali, come la solidarietà e la gentilezza, in un contesto di crisi e divisioni interne. Gunn evita di creare una narrazione manichea, scegliendo invece di costruire un’epica positiva in tempi difficili, contrapponendosi alle visioni più violente e divisive presenti nella cultura popolare.