La saga “Tony Effe contro opinione pubblica e politica” continua con un nuovo avvincente capitolo. Dopo l’esclusione dal Concerto di Capodanno di Roma, organizzato dal Campidoglio, il trapper decide di fare la sua mossa per prendersi una rivincita. Non rinuncia al 31 dicembre e dalla manica tira fuori l’asso: canterà al Palazzo dello Sport dell’Eur e i biglietti, per invogliare i fan a riempire la struttura, costano 10 euro, senza distinzione di posto. Una sorpresa, che sa di vendetta, annunciata dallo stesso Tony Effe sui social.

Vendetta di Tony Effe, concerto di Capodanno al Palazzetto dello Sport di Roma

Sarebbe clamoroso, a questo punto – ma ipotesi non così peregrina – se a salire sul palco del PalaEur fossero anche Mahmood e Mara Sattei che per solidarietà al collega hanno deciso di ritirarsi dal Concerto di Circo Massimo. E chissà se faranno capolino anche alcuni degli artisti che hanno espresso vicinanza al trapper romano? Da Vasco Rossi a Giorgia, dall’amica Emma Marrone a Noemi, da Gaia, che con Tony Effe ha cantato il tormentone dell’estate “Sesso e Samba”, a Lazza. In tanti hanno pubblicato sui social network post in cui si schieravano apertamente al fianco del cantante e accusavano il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di averlo censurato a causa delle “rumorose polemiche” sui testi di alcuni brani considerati misogini e violenti nei confronti delle donne. Gualtieri ha rispedito al mittente le accuse di censura e ha spiegato che la presenza di Tony Effe avrebbe diviso la città di Roma invece di unirla.

Con il contro concerto al Palazzo dello Sport dell’Eur di Roma Tony Effe sfida Gualtieri, l’Amministrazione comunale e tutti coloro che lo hanno aspramente criticato per i messaggi violenti contro le donne presenti nei testi dei suoi brani chiedendone l’esclusione dallo show dell’ultimo dell’anno a Circo Massimo e anche da Sanremo. Nell’edizione 2025 il trapper è uno dei Big in gara, scelto dal conduttore e direttore artistico Carlo Conti che non ha mai messo in discussione la sua decisione, nonostante il polverone mediatico. Il Codacons e le associazione che si occupano dei diritti delle donne sono sul piede di guerra, così come gli esponenti dei partiti più disparati, Pd (colleghi del sindaco Gualtieri), Azione, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Susanna Ceccardi (Lega): “I soldi dei cittadini non vanno spesi per personaggi come Tony Effe”

Interviene sulla vicenda, in esclusiva a Tag24, Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega. Non è una voce fuori dal coro, anche lei punta il dito contro i testi di Tony Effe che descrivono una donna oggetto, con l’attenzione sulla fisicità e non sulla personalità, assoggettata al potere maschile, ma se la prende anche con il sindaco Gualtieri reo di avere invitato il trapper a un evento organizzato dal Comune di Roma: “Sicuramente se rappresentassi un’amministrazione pubblica non spenderei i soldi dei cittadini per regalare un palcoscenico a personaggi come Tony Effe. Però qui il problema è a monte: non si può invitare un cantante e poi fare marcia indietro, mettendo una toppa peggiore del buco. E’ una gestione sbagliata che scontenta tutti, segno della confusione che regna a sinistra e in particolare a Roma con Gualtieri“.

Personalmente non condivido una parola dei testi di Tony Effe. Mandano messaggi sbagliati, diseducativi, motivo per cui non lo avrei invitato né a Roma né a Sanremo”, continua Susanna Ceccardi che disapprova il modo in cui siano state gestite le cose da parte dell’Amministrazione comunale capitolina. Per questo la leghista reputa normale e di facile intuizione la risposta immediata degli altri cantanti: “Ritengo che un’amministrazione pubblica abbia il dovere di selezionare gli artisti in base ai messaggi che trasmettono. In questo caso, sarebbe stato sufficiente non invitare Tony Effe. Ma se lo inviti e poi fai marcia indietro, è inevitabile che scatenerai le reazioni dei suoi colleghi”.

La polemica sulla partecipazione di Tony Effe a Sanremo 2025

Diversi esponenti politici hanno attaccato Carlo Conti, conduttore e direttore artistico di Sanremo 2025, per aver scelto, tra i Big in gara, Tony Effe. I motivi sono gli stessi che hanno portato ad alzare un polverone sul concerto di Capodanno di Roma: i testi di alcuni brani del trapper sono stati definiti dall’associazione “Differenza Donna” “sessisti, misogini e violenti”.

“Tony Effe non deve andare a Sanremo altrimenti ne risponde Carlo Conti”,

Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ai microfoni della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, ha espresso tutto il suo disappunto sulla partecipazione del cantante al festival della canzone italiana che andrà in onda dall’11 al 15 febbraio 2025 su Raiuno. Tony Effe sarà in gara con il brano intitolato “Damme na mano”: “Per me è una canzone personale, c’è della romanità, è romantica e passionale”, ha spiegato il trapper.

Se la Rai si inginocchia a un personaggio del genere, va fuori Carlo Conti. Questo signore non può andare a Sanremo sennò ne rispondono i vertici Rai e Carlo Conti”,

ha tuonato Gasparri. Meno dura ma comunque dubbiosa Susanna Ceccardi: “Non discuto il merito della scelta operata a Sanremo. Mi auguro che la canzone presentata non contenga contenuti diseducativi, sarebbe un messaggio sbagliato per la Rai e per le persone di tutte le fasce d’età che seguono Sanremo”.