L’ultimo aggiornamento delle normative relative al fermo amministrativo ha reso possibile bloccare la procedura con una spesa minima.
Grazie a una semplice richiesta all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, è possibile intervenire prontamente, ma è fondamentale non ignorare il preavviso di fermo amministrativo notificato dall’ente di riscossione.
Agire con tempestività può evitare complicazioni. La spesa per sbloccare un fermo amministrativo dipende dall’ammontare del debito, che include interessi, sanzioni e aggio maturati nel tempo. Vediamo nel dettaglio come procedere per bloccare le ganasce fiscali.
Che cos’è e come bloccare il fermo amministrativo
Il fermo amministrativo è una misura adottata dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che prevede il blocco di un veicolo, iscritto nel registro pubblico, del debitore.
L’obiettivo è recuperare crediti non pagati derivanti da tasse, tributi, bolli auto, multe e altre violazioni.
La procedura si avvia con la notifica del preavviso di fermo amministrativo, in cui il contribuente viene invitato a regolarizzare il pagamento entro un certo termine per evitare l’attivazione della procedura.
Preavviso di fermo per veicoli dei disabili: cosa fare?
Esistono limiti specifici per l’iscrizione delle ganasce fiscali sui veicoli delle persone disabili. Le informazioni relative ai veicoli sono registrate nei flussi telematici ACI/PRA, ma non sempre sono complete.
Se un agente della riscossione invia un preavviso di fermo amministrativo su un veicolo di un disabile, è possibile presentare un’istanza di annullamento utilizzando il modello F3.
Questo modello può essere scaricato dal sito dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione e deve essere inviato con raccomandata A.R. o tramite PEC, allegando la documentazione che attesta le dotazioni speciali del veicolo.
Quando scatta il fermo amministrativo?
Il fermo amministrativo scatta quando il contribuente non paga le cartelle esattoriali nei termini previsti. Se entro 60 giorni dalla notifica il debito non viene saldato, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può avviare la procedura di recupero del credito.
Inizialmente, viene notificato un preavviso di fermo amministrativo, con l’invito al pagamento entro 30 giorni.
Se il contribuente non paga o non presenta una richiesta di rateizzazione, il fermo viene registrato presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Cosa succede dopo il fermo amministrativo?
Se il fermo amministrativo viene applicato, il veicolo resta nella disponibilità del contribuente, ma non può essere utilizzato per la circolazione.
Inoltre, non può essere rottamato né esportato. Se questi obblighi vengono violati, si rischiano sanzioni amministrative, che vanno da 731 a 2.928 euro, oltre alla possibile confisca del veicolo.
Perché bastano pochi euro per bloccare le ganasce fiscali?
Il fermo amministrativo può essere bloccato con il pagamento dell’intero debito o tramite la richiesta di rateizzazione.
L’importo minimo per aprire un piano di rateizzazione è di 50 euro, come indicato nel Vademecum dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, aggiornato a giugno 2024.
Pertanto, anche una somma relativamente bassa può essere sufficiente per fermare la procedura di recupero del credito.
Domande frequenti dei lettori
- Cosa succede se non pago la cartella esattoriale?
La cartella esattoriale deve essere pagata entro 60 giorni dalla notifica. In assenza di regolarizzazione del debito, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può avviare la procedura di fermo amministrativo. Ecco perché il veicolo potrebbe essere bloccato e non potrà circolare. Inoltre, se non si rispettano le disposizioni di legge, si rischiano sanzioni amministrative, oltre alla confisca del bene. - Posso bloccare il fermo amministrativo pagando solo una parte del debito?
No, assolutamente. La normativa è chiara: per bloccare il fermo amministrativo è necessario pagare l’intero debito o richiedere un piano di rateizzazione. È importante sottolineare che, scegliendo la rateizzazione, basta pagare la prima rata per richiedere l’annullamento del fermo. - Cosa devo fare se ho ricevuto un preavviso di fermo amministrativo?
Con la notifica di un preavviso di fermo, hai 30 giorni di tempo per agire, pagando quanto dovuto o rateizzando l’intero importo, comprensivo di interessi, sanzioni e aggio. Nell’ipotesi in cui non si paghi o non si rateizzi entro questo termine, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione procederà con l’iscrizione del fermo presso il PRA.
Come bloccare il fermo amministrativo: passaggi e opzioni
Fase | Descrizione | Tempo di Scadenza | Opzioni per il Contribuente |
1. Ricezione del Preavviso di Fermo Amministrativo | Il contribuente riceve un avviso in cui gli viene notificato il fermo amministrativo del veicolo. | Entro 30 giorni dalla notifica | – Pagamento completo del debito. – Richiesta di rateizzazione. |
2. Richiesta di Rateizzazione | Se non si è in grado di pagare l’intero importo, è possibile chiedere la rateizzazione del debito. | Entro 30 giorni dalla notifica | – Richiesta di rateizzazione, con pagamento minimo di 50 euro al mese. |
3. Verifica delle Esenzioni (es. veicoli disabili) | Se il fermo riguarda un veicolo per persone disabili, è possibile chiedere l’annullamento del fermo. | Subito dopo la notifica | – Presentazione di istanza di annullamento tramite modello F3. |
4. Iscrizione al PRA | Se il pagamento non viene effettuato o non viene chiesta la rateizzazione, l’Agenzia delle Entrate iscrive il fermo amministrativo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). | Dopo 30 giorni dalla notifica | – Non è possibile utilizzare il veicolo. – Non è possibile rottamare o esportare il veicolo. |
5. Cancellazione del Fermo Amministrativo | Dopo aver pagato l’intero debito o la prima rata in caso di rateizzazione, si può chiedere la cancellazione del fermo. | Dopo il pagamento integrale o della prima rata | – Presentazione di liberatoria all’Agenzia delle Entrate e al PRA. |