Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, la deputata Maria Elena Boschi, l’ex ministro Luca Lotti e tutti gli altri indagati nell’inchiesta sulla Fondazione Open sono stati prosciolti da tutte le accuse. Lo ha deciso oggi il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Firenze.
Il proscioglimento dell’ex presidente del Consiglio e dei suoi fedelissimi arriva in un momento in cui i rapporti tra Governo e magistratura sono tesissimi a causa della contestata Riforma della Giustizia sulla separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati.
Uno scontro che si riflette anche nelle dichiarazioni dei principali leader politici (di maggioranza, ma non esclusivamente) che, commentando gli esiti della vicenda giudiziaria del senatore Matteo Renzi, hanno sottolineato la necessità di una riforma della giustizia e di una revisione del sistema giudiziario italiano.
La vicenda personale e giudiziaria del leader di Italia Viva si inserisce inevitabilmente nel dibattito sulla giustizia in Italia e – per una questione di tempistiche – anche con la conclusione del controverso processo Open Arms che vede imputato il leader della Lega Matteo Salvini. Il verdetto di primo grado del Tribunale di Palermo è atteso per domani, venerdì 20 dicembre.
Inchiesta Open, come è andata a finire?
Inchiesta Open, tutti prosciolti. È quanto ha deciso il gup del Tribunale di Firenze, Sara Farini, che a ritenuto che gli elementi in suo possesso non le consentissero di “formulare una ragionevole previsione di condanna”.
Si conclude con un non luogo a procedere una vicenda durata cinque anni e che ha avuto pesanti ripercussioni anche politiche sui protagonisti, come sottolineato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi.
“L’inchiesta Open è stato il tentativo di assassinare un progetto politico. Io ne sono assolutamente convinto e nonostante ciò dico che siamo più vivi e vegeti che mai e con tanta voglia di futuro”.
L’inchiesta riguardava presunte irregolarità nella gestione dei finanziamenti privati alla Fondazione Open, nata per sostenere l’attività politica di Matteo Renzi, tra il 2012 e il 2018.
Ho quasi cinquant’anni. Gli ultimi cinque li ho vissuti da “appestato” per l’incredibile inchiesta OPEN. Uno scandalo assoluto per tutti quelli che avevano letto le carte, ma nonostante questo sono stato politicamente massacrato da tanti, a cominciare da Fratelli d’Italia e dai… pic.twitter.com/QdqWE2gBFh
— Matteo Renzi (@matteorenzi) December 19, 2024
Inchiesta Open, Salvini: “Renzi voti la riforma della Giustizia”
Tra i primi a commentare il proscioglimento del senatore di Italia Viva e degli altri indagati è stato il vicepremier Matteo Salvini, in queste ore in viaggio verso Palermo per l’udienza del processo Open Arms. In un messaggio pubblicato sulla sua pagina X ha invitato il leader di opposizione ad appoggiare la battaglia del centrodestra per la riforma della giustizia.
“Ora mi aspetto che Italia Viva voti con la Lega e il resto del centrodestra per cambiare questa Giustizia e prevedere, tra le altre cose, responsabilità civile dei magistrati e separazione delle carriere.”
ha scritto Salvini.
Bene l’assoluzione di Matteo Renzi e degli altri indagati, nonostante una odissea giudiziaria durata troppi anni. Noi siamo sempre garantisti, a differenza di chi predica bene e poi vota in Parlamento per mandare a processo i rivali politici.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 19, 2024
Ora mi aspetto che Italia Viva voti…
Anche il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi ha commentato sui social la sentenza dell’inchiesta Open evidenziando la necessità di una riforma profonda del sistema giudiziario.
“La speranza è che questa vicenda serva almeno a far riscoprire ai tanti, troppi, che l’hanno dimenticato il senso e il valore del garantismo e la necessità di una riforma della giustizia seria e condivisa”.
Anche l’ex ministro Mariastella Gelmini condivide la posizione del presidente Lupi e su X scrive:
“Per chi è garantista l’assoluzione di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e degli altri indagati è una buona notizia e serva da monito per non utilizzare più politicamente vicende giudiziarie”.
Auspica un “ragionamento comune tra tutte le forze politiche” per riformare la giustizia e abbassare il livello di polemica, puntando a regole chiare e a una disciplina giuridica adeguata il senatore Pierferdinando Casini.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto parla esplicitamente della “gogna mediatica”, denunciando come il caso abbia avuto conseguenze negative, anche prima della conclusione delle indagini, influenzando l’opinione pubblica e danneggiando irreparabilmente l’immagine di politici.
L’abbraccio di Calenda e il silenzio di Conte e Meloni
Tra i tanti commenti a favore del leader di Italia Viva, c’è anche quello che non ti aspetti, quello di uno dei principali rivali politici, ovvero: l’ex alleato Carlo Calenda.
“Che Renzi, Boschi e Lotti abbiano subito persecuzioni mediatico giudiziarie è un dato di fatto. Per fortuna oggi si chiude questa vicenda. Un abbraccio a tutti loro.”
ha scritto sul suo profilo X.
Che Renzi, Boschi e Lotti abbiano subito persecuzioni mediatico giudiziarie è un dato di fatto. Per fortuna oggi si chiude questa vicenda. Un abbraccio a tutti loro. https://t.co/bXCZQdF3x8
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 19, 2024
Fa rumore, infine, il silenzio di qualcun altro. Al momento non sono arrivati commenti dal leader Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ne da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Un silenzio sottolineato anche dal Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa al Senato.
“Perché la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non ha trovato un momento per fare un tweet e scusarsi per quello che il suo partito ha fatto? Perché non si è scusata su quello che ha detto sulle varie indagini?”
Inchiesta Open in sintesi, niente processo: tutti prosciolti
Ecco una sintesi in 5 punti della conclusione della vicenda Open:
- Proscioglimento di Renzi e altri indagati: Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e gli altri indagati nell’inchiesta sulla Fondazione Open sono stati prosciolti da tutte le accuse dal Gup del Tribunale di Firenze.
- Il contesto politico: Il proscioglimento avviene in un periodo di tensione tra il Governo e la magistratura, alimentato dalla discussione sulla riforma della giustizia, che include temi come la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati.
- Reazioni politiche: I leader politici, tra cui Matteo Salvini, Maurizio Lupi, Mariastella Gelmini e Pierferdinando Casini, hanno commentato favorevolmente il proscioglimento, sostenendo la necessità di una riforma del sistema giudiziario. Alcuni hanno criticato l’inchiesta come una persecuzione mediatico-giudiziaria.
- Il silenzio di Conte e Meloni: Il proscioglimento ha suscitato anche il silenzio del leader del M5S Giuseppe Conte e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che non hanno commentato la sentenza. Renzi ha ironizzato su questo silenzio, chiedendo a Meloni di scusarsi per le dichiarazioni passate.
- Il significato politico dell’inchiesta: Renzi ha definito l’inchiesta come un tentativo di “assassinare” il suo progetto politico, ma ha ribadito che Italia Viva è “più viva che mai” e pronta a guardare al futuro. Il proscioglimento segna la fine di un’inchiesta che ha avuto anche pesanti ripercussioni politiche per il suo partito.