Le principali associazioni che si occupano di tutela degli animali sono in subbuglio dopo l’approvazione, alla Camera, di un emendamento alla legge di Bilancio che modifica la disciplina della caccia in senso favorevole al comparto venatorio.

L’emendamento, presentato da Maria Cristina Caretta – deputata di Fratelli d’Italia ed ex presidente della Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane – introduce una significativa restrizione alla possibilità, per le associazioni, di ricorrere al TAR contro il calendario venatorio, annualmente stabilito dalle Regioni, imponendo un limite di 30 giorni per la presentazione del ricorso.

Ricorso che, in attesa di sentenza, non determinerà più la sospensione delle attività venatorie, contrariamente a quanto avveniva finora. Inoltre, l’emendamento introduce nella fase di giudizio la presenza del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale, organo a indirizzo politico in cui le istanze ambientaliste e animaliste sono debolmente rappresentate.

Emendamento FdI limita ricorsi contro i calendari venatori

Sdegnate dalle modalità del blitz – arrivato con un emendamento alla legge di Bilancio – e preoccupate dalle novità introdotte, le principali associazioni ambientaliste italiane hanno deciso di scrivere al presidente della Repubblica Mattarella, evidenziando il profilo di incostituzionalità della misura e il contrasto della stessa con le norme europee e il regolamento della Camera.

Oltre a criticare gli ostacoli posti alla possibilità di muovere ricorso contro i calendari venatori regionali, le associazioni hanno sottolineato come l’equiparazione dei pareri del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale a quelli dell’Ispra riveli apertamente il tentativo di indebolire il peso di quest’ultimo, il cui parere è spesso determinante al fine della risoluzione delle controversie che riguardano le attività di caccia.

Emendamento pro-caccia, il disappunto di Enpa

A esprimere a Tag24 tutto il suo disappunto per l’approvazione di questo emendamento, peraltro in fase di discussione di Bilancio, è Carla Rocchi, presidente di Enpa – Ente nazionale per la protezione animali:

«Con un’apparente modifica tecnica la maggioranza introduce una modifica di sostanza per impedire alle associazioni ambientaliste di fare ricorso in tribunale contro i calendari venatori, regolati in Italia da una legge già insufficiente.

Il ricorso è uno strumento per noi fondamentale perché tutte le Regioni – non solo quelle di destra – tendono ad accontentare i cacciatori, ampliando il più possibile i periodi di caccia».

Enpa: Con emendamento ricorso al TAR sempre più difficile

L’introduzione del limite per la presentazione del ricorso e dell’obbligo di presenza di un’associazione venatoria in sede di giudizio, spiega Rocchi, rende per le associazioni la possibilità di ricorrere al Tar sempre più limitata:

«Con questo emendamento, il ricorso viene impedito in due modi. In primis, ammettendo in giudizio il parere di Comitato tecnico Faunistico Venatorio Nazionale, voluto dal ministro Lollobrigida, totalmente squilibrato nella sua composizione a favore del settore venatorio. Dei 17 membri che ne fanno parte, infatti, solo Annamaria Procacci appartiene al mondo ambientalista.

Dopodiché viene stabilita la presenza obbligatoria delle associazioni venatorie per procedere al giudizio: un modo, sostanzialmente, di perdere tempo, dato che l’ordinanza di calendario venatorio è immediatamente esecutiva e il ricorso delle associazioni non porta più a una sospensione della caccia in attesa di pronunciamento, come invece avveniva prima».

Ambientalisti denunciano incostituzionalità emendamento

Oltre a contestare il merito dell’emendamento, la presidente di Enpa pone l’accento sul metodo utilizzato dalla maggioranza, denunciato anche nella lettera scritta al presidente Mattarella:

«La legge di Bilancio dovrebbe esaminare provvedimenti che riguardano, appunto, il solo bilancio dello Stato. Eppure l’emendamento è stato presentato, sottobanco, per tentare il blitz e l’approvazione, cosa effettivamente accaduta. Anche perché i parlamentari sono consapevoli del fatto che, per sconfessare l’emendamento, si dovrebbe lavorare a un provvedimento apposito che non si farà mai.

Sono dei gaglioffi, non ho altro termine per descriverli. È l’ennesimo favore alle associazioni venatorie. Per quattro voti in croce sono disposti a tutto».

Emendamento pro-caccia a legge di Bilancio, cosa è successo

  • Normativa: Un emendamento alla legge di bilancio limita i ricorsi al TAR contro i calendari venatori regionali, introducendo un termine di 30 giorni e mantenendo attive le attività di caccia durante l’attesa della sentenza.
  • Pareri scientifici: L’equiparazione dei pareri del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale a quelli dell’ISPRA genera preoccupazione, poiché il Comitato è ritenuto sbilanciato verso il settore venatorio.
  • Proteste: Le associazioni ambientaliste hanno inviato una lettera al presidente Mattarella, segnalando profili di incostituzionalità e conflitti con norme europee e regolamenti parlamentari.
  • Critiche: Carla Rocchi, presidente di Enpa, contesta sia il merito dell’emendamento, che ostacola i ricorsi al TAR, sia il metodo, definendo l’approvazione un “blitz” nella legge di bilancio.