Il dibattito sociale e culturale impazza con Tony Effe che finalmente interviene sui social per commentare il caso mediatico di cui è protagonista da giorni. Tra accuse di misoginia, polemiche sulla libertà d’espressione e la questione etica dei fondi pubblici, il rapper romano, dopo l’annuncio di partecipazione e conseguente esclusione dal concerto di Capodanno di Roma al circo Massimo, ha deciso di dire la sua.

Il 12 dicembre, Roberto Gualtieri aveva annunciato Tony Effe come uno degli artisti di punta del concerto di Capodanno. Tuttavia, dopo le pressioni ricevute da diverse associazioni, il sindaco è intervenuto nuovamente, escludendo il rapper dall’evento.

Con un post Tony continua a dichiararsi coerente con se stesso e contro la censura o le ipocrisie, mentre l’Italia continua a pubblicare post sui social, divisa tra sostegno e condanna dell’ex membro della Dark Polo Gang.

Tony Effe commenta il caso dell’esclusione al concerto di Capodanno 2025

Speculazioni, polemiche commenti e attesa hanno finalmente portato a una reazione del diretto interessato. Tony Effe ha rotto il silenzio con un post sul suo profilo Instagram. Con un messaggio deciso, scritto tutto in maiuscolo, ha dichiarato:

“Sono sempre me stesso, non so fare l’attore. Faccio musica e la musica non può essere censurata”.

Si mostra dispiaciuto della decisione e ci tiene a sottolineare che i testi non sono altro che il riflesso della sua realtà vissuta.

“Scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo.”

Anche lui, ha fatto riferimento alla censura nel mondo della musica e non ha esitato a ringraziare tutti i colleghi cantanti che si sono schierati a suo favore, anche ritirandosi dallo stesso concerto di Capodanno da cui Tony è stato escluso. Infine, saluta anche i fan, invitandoli a seguirlo a Sanremo 2025, dove in tantissimi lo aspettano come uno dei Big in gara.

Ecco il post Instagram pubblicato dal cantante:

L’immagine è simbolica. Tony Effe inquadrato in bianco e nero, oltre un vetro rotto, quasi come se fosse rinchiuso in un punto da cui il suono non si sente. Chi ha spaccato il vetro, forse sono tutti: coloro che hanno provato a liberarlo e quelli che hanno provato a scalfirlo. Intanto, Tony, dall’altra parte resta senza nemmeno un graffio.

Le critiche contro Tony Effe e i motivi dal Comune di Roma

La scelta iniziale di avere Tony Effe al concerto era stata fortemente criticata da diverse associazioni. I testi sono stati definiti violenti, sessisti, misogini e si sono mosse diverse attiviste per i diritti delle donne. La presenza del rapper romano al concerto, secondo Differenza Donna sarebbe stata “un’insopportabile offesa” per tutte coloro che hanno subito violenza.

Il Codacons ha lottato fino all’ultimo per ottenere l’esclusione di Tony dal concerto di Capodanno e anche da Sanremo 2025, opponendosi all’idea che l’arte diffonda messaggi sessisti e dannosi.

Il sindaco Roberto Gualtieri, allora, ha messo in evidenza un aspetto fondamentale di tutta la questione: l’utilizzo di fondi pubblici per finanziare l’artista. I contenuti sono troppo controversi e in molti hanno sottolineato quanto possano offendere la sensibilità altrui. Queste le dichiarazioni di Gualtieri:

 “Abbiamo ritenuto che se uno deve fare un concerto pagato dai cittadini, deve unire. “

Il sindaco Roberto Gualtieri ha quindi ribadito che non si tratta di censura, ma piuttosto della responsabilità di utilizzare risorse pubbliche per un cantante le cui parole potrebbero urtare molti cittadini.

Nel frattempo, sono in molti su X gli utenti a non appoggiare la posizione di solidarietà e difesa che hanno assunto gli altri cantanti nei confronti di Tony Effe. La maggioranza di questi, mette in evidenza i contenuti presenti nei testi delle canzoni, come in questo caso:

Le contraddizioni del sostegno degli artisti e il caso di Ghali

La mobilitazione degli artisti a favore di Tony Effe ha diviso l’opinione pubblica: se da un lato ha entusiasto alcuni, dall’altro ha suscitato perplessità in molti. In particolare, ha sorpreso vedere cantanti come Emma, Giorgia, Mahmood, Lazza e altri prendere posizione a favore della sua partecipazione al concerto.

Precedenti casi che hanno riguardato la libertà d’espressione non sono stati altrettanto appoggiati con solidarietà dagli artisti come per questo evento.

Dargen D’Amico e Ghali al Festival di Sanremo 2024 sono stati accolti con entusiasmo e preoccupazione, rivelandosi alla fine i più “scomodi” in TV a causa del loro approccio diretto su tematiche politiche e sociali delicate.

Dargen D’Amico aveva portato la canzone Onda Alta, approfondendo il tema delle migrazioni, per mettere in luce le difficoltà e i drammi vissuti da molte persone, con particolare riferimento ai bambini che perdono la vita in mare.

Dal suo canto, Ghali, aveva acceso un forte dibattito politico e sociale affermando, alla fine di una delle sue esibizioni della canzone Casa mia “Stop al genocidio”.

E’ stata una frase pronunciata in un momento di grande tensione a livello internazionale, ma Ghali non si è fermato, decidendo anzi di usare il palco per poter esprimere meglio la sua posizione e far riflettere il pubblico sulle violenze in Medio Oriente.

Tra i versi più incisivi della canzone non possiamo non ricordarci:

“Come fate a dire che qui è tutto normale / Per tracciare un confine / Con linee immaginarie bombardate un ospedale”

È possibile ascoltare il brano integrale di Ghali Casa mia qui sotto:

Lo stesso artista ha notato molta solidarietà per Tony Effe e nessuna per lui da parte dei colleghi a Sanremo 2024. Per scuotere ulteriormente l’opinione pubblica, ha cancellato tutte le sue foto da Instagram, lasciando come unico post quello dedicato alla sua provocatoria esibizione sul palco dell’Ariston con il brano Casa Mia.

Eccolo qui sotto:

In sintesi:

  1. Esclusione dal concerto di Capodanno: Tony Effe, inizialmente annunciato come uno dei protagonisti del concerto di Capodanno, è stato escluso a causa delle pressioni da parte di diverse associazioni che criticano i suoi testi e la sua immagine misogina.
  2. Reazione di Tony Effe: Il rapper ha risposto tramite i social, dichiarandosi coerente con le sue scelte artistiche e opponendosi alla censura, mentre l’opinione pubblica si divide tra chi lo difende e chi lo condanna.
  3. Solidarietà e contraddizioni tra artisti: La solidarietà di molti colleghi, come Emma e Mahmood, ha suscitato polemiche, con alcuni artisti come Ghali che lamentano la mancanza di supporto per le sue prese di posizione politiche e sociali che risalgono a Sanremo 2024.