Il caso del dietro front del Comune di Roma sulla partecipazione di Tony Effe al concerto di Capodanno della Capitale si ingigantisce a vista d’occhio. Prima l’annuncio con toni entusiastici poi le polemiche innescate da alcune associazioni dedite alla protezione dei diritti delle donne e contro la violenza di genere – come “Differenza donna” – del Codacons e anche di esponenti politici del Pd (colleghi di partito di Gualtieri), Azione, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Nel mirino i testi di alcuni brani giudicati “sessisti, misogini e violenti”. Il Campidoglio repentinamente fa un passo indietro e l’esclusione del trapper dall’evento dell’ultimo dell’anno a Circo Massimo invece che stemperare i toni accende ancora di più la discussione. Alcuni artisti esprimono solidarietà a Tony Effe e accusano il sindaco Gualtieri di aver censurato il cantante mentre Mahmood e Mara Sattei, che si sarebbero dovuti esibire sul palco del Circo Massimo, annunciano il ritiro della loro partecipazione.

Roberto Gualtieri non gradisce la parola censura e risponde così alle critiche:

Roma Capitale non censura nessuno. A Roma in questi tre anni hanno suonato tantissimi artisti, di ogni genere e provenienza. Roma è e resta una città aperta e libera, che ama l’arte e la musica in tutte le sue forme. Difenderemo sempre la pluralità delle idee e non imponiamo né controlliamo opinioni. Parlare di censura è quindi del tutto fuori luogo“.

Rachele Mussolini sull’esclusione di Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma

In sostanza per Rachele Mussolini la toppa è peggio del buco: “Ma sì, perché tornare indietro? Anche perché meno di un mese fa, per il 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ndr), esponenti dell’Amministrazione comunale, come tanti politici, compresa me, hanno preso parte a eventi e convegni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere. E poi cosa si fa, si invita Tony Effe al concerto di Capodanno? E’ naturale che per rimediare all’errore poi si inneschino reazioni a catena. Si doveva procedere e non tornare indietro”.

Per la consigliera del Campidoglio il provare a “metterci una pezza”, come si direbbe a Roma, ha solo inasprito la situazione. “Chi non gradisce i testi di Tony Effe o non va al concerto a Circo Massimo oppure si tappa le orecchie nel momento in cui il trapper canta i suoi brani. Mi fa sorridere il fatto che soprattutto la sinistra ricorra sempre al politicamente corretto, che in certi frangenti condivido anche io, poi però invita un trapper che nei suoi testi racconta quanto di più politicamente scorretto ci sia“.

Tony Effe a Sanremo 2025, Rachele Mussolini: “Credo nella rieducazione dei detenuti…”

Il passo da Roma a Sanremo è stato svelto e le polemiche su Tony Effe, su alcuni brani considerati irrispettosi e violenti contro le donne, hanno investito anche il Festival della canzone italiana. Il trapper nell’edizione 2025 sarà uno dei Big in gara. Carlo Conti, conduttore e direttore artistico della kermesse musicale, non si lascia scalfire dal polverone di Roma e difende la sua scelta:

“Sulle polemiche e la sua esclusione dal Capodanno di Roma io non entro perché il mio compito era scegliere le canzoni. In nessun brano di Sanremo 2025 ci sono temi trattati in maniera sbagliata. Il mio compito è selezionare canzoni, ognuna di queste 30 è meritevole di essere cantata su quel palco, ogni canzone ha motivazioni diverse. Tony Effe lascerà tutti a bocca aperta. Ognuno deve e può dire ciò che prova”.

Rachele Mussolini è convinta che Tony Effe porterà una canzone più in linea con il contesto in cui si esibirà e aggiunge: “Facendo un esempio estremo, credo nella redenzione dei detenuti in carcere, in una politica rieducativa, perché non posso pensare in un’evoluzione di un cantante? SE credo nel carcere rieducativo figuriamoci se non posso auspicare che Tony Effe vada a Sanremo e lanci un messaggio educativo”.

Alla domanda se abbia mai ascoltato i testi delle canzoni di Tony Effe Mussolini risponde così: “Li conoscono bene, così come quelli di altri trapper, perché le mie figlie di dieci e 13 anni li ascoltano. Mi sorprende come non si accorgano delle parole che usano. Nonostante i testi misogini, loro canticchiano le canzoni senza forse rendersi conto della gravità del messaggio che viene dato. La donna è vista come un oggetto paragonata di soldi. Alle donne si dà un’importanza materiale.

Concerto di Capodanno a Roma 2025, chi parteciperà a Circo Massimo? Il timore che possa essere cancellato

Senza Mahmood e Mara Sattei che hanno annunciato il loro forfait al concerto di Circo Massimo per dare il benvenuto al 2025, con una schiera di artisti che ha contestato la decisione del Campidoglio di fare un passo indietro sulla partecipazione di Tony Effe, chi salirà sul palco di Roma? Al momento la domanda non ha una risposta e si fa sempre più largo il timore che l’evento possa essere cancellato. Un rischio che la città non può correre, per tanti motivi, da quello economico che investe tutti i settori a quello legato al danno di immagine. La notizia della brutta figura farebbe il giro del mondo.

“A massimo se nessuno andrà si potrà esibire il sindaco Gualtieri con la sua chitarra. Probabilmente è più bravo a cantare che a governare la città”, scherza la consigliera capitolina di Forza Italia.

Cantanti contro Gualtieri, da Giorgia a Vasco Rossi: “No alla censura”

L’Amministrazione capitolina è al centro di un assiduo dibattito sulla libertà di espressione e sulla censura di cui è accusato il sindaco di Roma Gualtieri. In tanti si sono schierati al fianco di Tony Effe e sui social network diversi cantanti hanno voluto esprimere il loro pensiero sulla vicenda.

Il post di Giorgia recita così:

“La musica è espressione di libertà di chi la fa ma anche di chi l’ascolta, che può scegliere se ascoltarla oppure no. La censura, la storia lo dimostra, non è mai una soluzione, ma di solito l’inizio di un tunnel che non porta mai alla luce”.

Vasco Rossi la pensa in questo modo:

“Penso che censurare gli artisti non sia la soluzione. L’arte deve restare un luogo di espressione, anche quando fa discutere”.

L’amica Emma Marrone non ci ha pensato su due volte e su Instagram scrive:

“Trovo che sia veramente un brutto gesto escludere Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma privando un ragazzo dell’occasione di esibirsi nella sua città. Non è una cattiva persona, non ha fatto male a nessuno. Ma è altrettanto un brutto gesto nei confronti della musica tutta e dell’arte in generale. Una forma di censura ‘violenta’ che alle soglie del 2025 non si può tollerare e giustificare. Ti abbraccio Tony”.