Tragico epilogo per Paolo Tetta, il settantaquattrenne scomparso da Foggia, capoluogo della provincia omonima in Puglia, il 29 ottobre 2024.
Quel giorno, l’anziano, investito da un’automobile, era stato trasportato al pronto soccorso del Policlinico Riuniti per ricevere le cure necessarie.
In un’intervista esclusiva a Tag24, Viviana, figlia del compianto, ha raccontato che il padre, approfittando di un momento di distrazione, si alzò dalla barella, si liberò di fili e flebo applicati dagli infermieri e uscì dalla struttura sanitaria.
Le immagini delle telecamere di sicurezza mostrano che da quel momento non fece più ritorno. Per i familiari, quell’episodio segnò l’inizio di un incubo durato fino al 18 dicembre, quando il corpo senza vita dell’anziano fu ritrovato, spegnendo ogni speranza di un esito positivo.
Il ritrovamento del cadavere
Le presunte spoglie di Paolo Tetta sono state rinvenute in un campo nei pressi della Statale 673, Tangenziale di Foggia, da parte dei carabinieri del comando locale, non lontano dall’ospedale, luogo da cui ebbe inizio questa tragica vicenda.
Come confermato da Penelope Italia OdV, sezione Puglia, l’associazione delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, la salma è stata individuata in modo del tutto casuale.
Gli abiti indossati sembrano corrispondere a quelli indossati il giorno della sparizione. Il corpo, ormai in avanzato stato di decomposizione, sarà sottoposto all’esame del medico legale, intervenuto sul posto, per verifiche e identificazione definitiva.
Viviana, una dei quattro figli dell’uomo, aveva lanciato un appello alla trasmissione Chi l’ha Visto? e al portale Tag24, sperando di ritrovare il padre sano e salvo.
Nei suoi interventi aveva sottolineato che, nonostante piccoli problemi di udito e l’assunzione di una pastiglia per disturbi gastrici, il genitore era in una buona salute, e non soffriva di patologie gravi.
Il mistero del suo allontanamento
Rimane un mistero come il settantaquattrenne sia riuscito ad allontanarsi dall’ospedale nonostante le lesioni e le scorticature riportate nell’incidente.
“È possibile che, in un’area affollata da 25 – 35 persone tra medici, infermieri, personale sanitario e comuni cittadini, nessuno abbia notato l’anziano uscire?” Si chiedeva Viviana, con un tono critico, in un’intervista rilasciata a Tag24.
Nei giorni successivi alla scomparsa, carabinieri, Vigili del Fuoco e dai volontari della Protezione Civile hanno setacciato boschi, campagne, anfratti e paesi vicini, come Lucera, dove era solito recarsi per brevi passeggiate. Tuttavia, le ricerche non hanno dato esito positivo.
Questo caso ricorda in parte quello di Augusto Battaglini, scomparso da Sezze, in provincia di Latina il 26 ottobre e ritrovato privo di vita il 30 ottobre 2024, quattro giorni dopo.
Il novantunenne, uscito di casa per raccogliere dei funghi, aveva perso l’orientamento e non era più riuscito a tornare.
Il dolore dei familiari e della comunità
Paolo Tetta, figura stimata nella comunità di Lucera, di circa 30mila abitanti, ha lasciato un vuoto profondo nei cuori dei familiari, ora uniti in questo momento doloroso e dei cittadini della provincia foggiana.
Padre e nonno amorevole, non è mai stato dimenticato dai figli, dai nipoti, che ogni giorno hanno sperato in un finale positivo.
Nonostante le ferite riportate durante l’incidente e l’età avanzata, fattori potenzialmente determinanti per il suo allontanamento e doloroso epilogo, la famiglia ha continuato a conservare fiducia e affetto nel ricordo di una persona tanto cara.
Una riflessione necessaria
Si ipotizza che l’anziano abbia lasciato la struttura sanitaria in un momento di stato confusionale, o forse, nel tentativo di tornare a casa. Purtroppo, il destino gli è stato fatale, portandolo a incontrare la morte in circostanze drammatiche e ancora da accertare.
Questo tragico evento solleva una riflessione sulle necessità di rafforzare i controlli negli ospedali italiani, in particolare nelle aree di emergenza.
Procedure più rigorose, sistemi di sorveglianza avanzati e personale più attento potrebbero prevenire simili tragedie in futuro, affinché episodi simili non si ripetano.