Si è chiuso con una condanna a 20 anni di reclusione il processo più seguito d’Europa, che ha visto imputato il 72enne Dominique Pelicot per stupro aggravato. Secondo i giudici, avrebbe permesso a decine di uomini di violentare l’ex moglie Gisèle mentre era sedata, in un arco temporale di dieci anni. Un caso che, in Francia e non solo, ha scosso le coscienze, avviando una profonda riflessione sulla “cultura dello stupro”.
Condannato a 20 anni di reclusione Dominique Pelicot
Gli imputati per stupro davanti al tribunale di Avignone erano 51: 49 di loro sono stati condannati, insieme a Pelicot, per stupro aggravato; uno, invece, per aggressione sessuale: oltre a Gisèle Pelicot avrebbe violentato anche la propria moglie.
Si tratta di uomini di età compresa tra i 26 e i 74 anni, alcuni dei quali padri di famiglia: tra loro un infermiere, un giornalista, una guardia carceraria, un consigliere, camionisti e agricoltori.
Secondo l’accusa, avrebbero violentato l’ex moglie di Dominique Pelicot, principale imputato nel processo, con il consenso di quest’ultimo, mentre la donna era sedata.
Solo 18 si sono dichiarati colpevoli; gli altri hanno sostenuto, tramite i loro avvocati, di aver creduto di partecipare alla fantasia di una coppia scambista, di non essersi resi conto che la donna non fosse consenziente. Oggi, 19 dicembre 2024, l’attesissima sentenza ha messo la parola “fine” al caso.
Signor Pelicot, lei è riconosciuto colpevole di stupro aggravato contro la persona di Gisèle Pelicot,
ha dichiarato il presidente della Corte penale, Roger Arata, che ha riconosciuto agli altri imputati pene dai tre ai 15 anni. Lo riporta l’Agi, secondo cui al momento della lettura del dispositivo, la vittima, presente in aula, avrebbe appoggiato la testa al muro, mentre Dominique sarebbe scoppiato in lacrime.
Gisèle Pelicot: simbolo della lotta per i diritti delle donne
Il verdetto, che ha inflitto a Pelicot il massimo della pena, come l’accusa aveva richiesto, arriva al termine di tre intensi mesi di dibattimento. Dibattimento molto seguito anche grazie alla decisione di Gisèle Pelicot di rinunciare alla privacy e all’anonimato che la legge francese le avrebbe garantito, per consentire che si svolgesse tutto a porte aperte.
Non so come ricostruirò me stessa, come supererò tutto questo. Fortunatamente sono supportata da uno psichiatra. So che mi ci vorranno molti anni. A quasi 72 anni, non so se la vita mi basterà per rialzarmi,
ha detto la donna in aula, spiegando di essersi esposta affinché “tutte le donne vittime di stupro” potessero dire a se stesse: “L’ha fatto la signora Pelicot, possiamo farlo anche noi”.
Non voglio che le donne si vergognino più. La vergogna non è nostra, è loro […] soprattutto, esprimo la mia volontà e la determinazione affinché possiamo cambiare questa società,
ha aggiunto. Il suo slogan, “Pourque la honte change 2 camp”, “Che la vergogna cambi campo”, è diventato un manifesto della lotta contro la violenza di genere.
La ricostruzione del caso che ha sconvolto la Francia
Tutto è iniziato nel 2020, quando Dominique Pelicot è stato denunciato da diverse donne che lo avevano sorpreso a fotografarle al supermercato. Durante le indagini, la polizia ha scoperto sui suoi dispositivi elettronici una serie di video che aveva conservato, in cui uomini sconosciuti abusavano sessualmente di sua moglie.
“Scene di barbarie”, le ha descritte Gisèle, spiegando di essere sempre stata ignara di quanto accadeva. “Mi è crollato il mondo addosso, cinquant’anni di vita”, ha dichiarato, ricordando i problemi di salute e i vuoti di memoria di cui non era mai riuscita a capire l’origine.
Stando a quanto emerso dall’inchiesta, tra il 2011 e il 2020 sarebbe stata abusata, a sua insaputa, da più di 70 uomini: oltre a quelli finiti a processo, ce ne sono alcuni, infatti, che non sono mai stati identificati.
Uomini adescati online dal marito (reo confesso) con l’apposito intento di farle subire violenze, dopo averle somministrato cocktail a base di farmaci. Una storia drammatica, che ha sconvolto l’Europa.
Una sintesi per punti della storia di Gisèle Pelicot
- Abusi sistematici e inconsapevoli: Gisèle Pelicot, 72 anni, è stata drogata e violentata per dieci anni, a sua insaputa, dal marito Dominique e da decine di uomini.
- Processo e condanna: l’uomo è stato condannato a 20 anni di reclusione. Oltre a lui, 49 uomini sono stati condannati per stupro aggravato e uno per aggressione sessuale, con pene dai 3 ai 13 anni.
- Simbolo della lotta per i diritti delle donne: Gisèle ha rinunciato all’anonimato per dare visibilità al caso, diventando in tutto il mondo un’icona della lotta contro la violenza di genere. Oggi, dopo anni di abusi, ha ottenuto giustizia.