Gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025 non smettono di arrivare e, nel capitolo previdenza, spunta una nuova opzione che permette la pensione anticipata con la previdenza complementare.

Una proposta che era stata avanzata in un primo momento, ma poi subito scartata, adesso ritorna e fa nuovamente discutere.

La pensione integrativa, ormai, sembra essere diventata il futuro, considerate le profonde difficoltà sulle pensioni. Sono ore di accese discussioni, considerando l’iniziativa come qualcosa che potrebbe cambiare il volto del sistema pensionistico.

Ti spiego meglio in cosa consiste la proposta e come funziona.

Pensione anticipata a 64 anni: una proposta che pensa ai giovani

Sul fronte previdenziale si stanno avanzando sempre più proposte: l’ultima prevede l’accesso alla pensione anticipata anche ai lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima del 1996. Il tutto accompagnato dalla presenza, ormai, costante della previdenza complementare.

È l’ultima novità della manovra 2025, almeno prevista, per ora, solo da un emendamento. Una nuova opzione che permette l’accesso a una corsia preferenziale per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Se pensate di poter cumulare i versamenti obbligatori e integrativi, vi sbagliate. La nuova opzione serve solo ad agganciare il requisito relativo all’imposta soglia. In poche parole, l’opzione permette di valorizzare i versamenti alla previdenza complementare per maturare un assegno di importo minimo, tale da soddisfare il requisito e accedere alla pensione anticipata a 64 anni.

La proposta guarda soprattutto ai più giovani. Si deve considerare, inoltre, che i neoassunti potranno optare anche per una maggiorazione volontaria dei contributi previdenziali fino a 2 punti percentuali.

Una mossa che ha un effetto boomerang anche troppo immediato, considerando che, lo stipendio netto, ne risentirà notevolmente. E non è certo una buona notizia, in un momento di forte crisi, dove gli stipendi stentano a crescere e sono ancora tra i più bassi e sempre più persone non riescono ad arrivare alla fine del mese.

Accanto a questo, potrebbe essere esclusa, almeno secondo le ultimissime, la proposta di un nuovo semestre di silenzio assenso per l’accantonamento del TFR nei fondi pensione.

Come funziona la pensione anticipata a 64 anni

L’emendamento prevede che i lavoratori che ricadano interamente nel sistema di calcolo contributivo possano accedere alla pensione con almeno 64 anni d’età e con una contribuzione di 20 anni.

Come già detto, si tratta di un’opportunità che arriva solo grazie alla previdenza complementare. Quindi, chi ha iniziato a lavorare dal 1996, potrà utilizzare la rendita della previdenza complementare per raggiungere la soglia di importo minimo del trattamento necessario per accedere all’anticipo: 3 volte l’assegno sociale.

Tuttavia, si tratta di un’opzione possibile solo per chi ha una storia contributiva di almeno 20 anni.
Ricordiamo che, oggi, per accedere alla pensione anticipata occorre avere 64 anni e 20 anni di contributi e, inoltre, l’importo del trattamento minimo deve essere pari almeno 3 volte l’assegno sociale.

Prima ti ho detto che si tratta di un’opportunità che guarda soprattutto ai giovani. La ragione è molto semplice: oggi, purtroppo, si riscontrano principalmente carriere discontinue e salari bassi. Un trend che non si decide a cambiare. In questo modo, si consentirebbe loro di accedere alla pensione prima dei 70 anni d’età, ma grazie alla rendita integrativa.

Come vedremo, però, l’emendamento prevede anche una nota amara: l’aumento dei contributi richiesti che, tra qualche anno, diventeranno davvero tanti.

Cosa riserva il futuro della pensione anticipata

Nel futuro, potrebbero essere previsti almeno 25 anni di contributi versati per accedere alla pensione anticipata. Non pochi, considerando che gli anni contributivi sono aumentati di 5 anni, rispetto al passato.

Se questo ti spaventa, allora pensa che entro il 2030, secondo le previsioni, la soglia arriverà a 30 anni di contribuzione. In questo caso, sembrerà quasi inutile e beffardo chiamarla pensione anticipata.

L’importo minimo dell’assegno subirà un incremento: sempre dal 2030 sarà necessario raggiungere 3,2 volte l’assegno sociale. Il tutto accompagnato da un ulteriore aspetto: l’adeguamento alla speranza di vita.

Cosa devi sapere in sintesi

L’emendamento alla Legge di Bilancio 2025 propone la pensione anticipata a 64 anni tramite la previdenza complementare, un’idea precedentemente scartata ma ora riesumata. Questo nuovo sistema permette ai lavoratori con almeno 20 anni di contributi di utilizzare i versamenti complementari per raggiungere un importo minimo necessario per la pensione anticipata.

La proposta è pensata soprattutto per i giovani, ma comporta anche un aumento dei contributi previdenziali, che potrebbe ridurre il netto degli stipendi. Nel futuro, si prevede un incremento dei requisiti di contribuzione, con l’eventuale necessità di 30 anni di versamenti per accedere alla pensione anticipata.