Un passo avanti per gli over 63: grazie all’impegno del governo italiano, nel prossimo anno saranno disponibili diversi aiuti, agevolazioni e contributi. Tali misure offriranno a chi ha superato i 63 anni maggiori opportunità in ambito previdenziale e assistenziale. Vediamo insieme quali sono le misure attive nel 2025.

Per approfondire questi argomenti e scoprire come accedere a tutte le agevolazioni disponibili, guarda il video “Tutti i bonus che spettano agli anziani, oltre la pensione” pubblicato da Mondo Pensioni. In questo video, vengono analizzati i principali bonus e aiuti economici a disposizione, offrendo una guida pratica e dettagliata su come sfruttare al meglio le opportunità per migliorare il proprio reddito e benessere.

Bonus over 63 nel 2025

Le misure previste per il 2025, integrate a quelle già in vigore per l’anno prossimo, specificano nel dettaglio i requisiti per accedere a bonus, sussidi e indennità. Il primo passo fondamentale per garantire un sostegno economico agli over 63.

La Manovra 2025, attualmente in fase di approvazione, introduce modifiche significative a diverse misure previdenziali, tra cui l’Ape sociale, le indennità Naspi, l’Assegno di Inclusione e molte altre.

Per alcune di queste misure, sono stati modificati i riferimenti normativi e introdotte nuove condizioni per l’accesso al beneficio. Ad esempio, la Naspi non sarà più erogata ai lavoratori che perdono un contratto a tempo indeterminato, vengono riassunti da un’altra azienda e successivamente licenziati senza aver versato almeno 13 settimane di contributi.

È quindi fondamentale verificare attentamente il possesso dei requisiti aggiornati, che riassumiamo di seguito.

Guida alle agevolazioni per chi ha più di 63 anni: sussidi e opportunità

Chi compirà 63 anni nel prossimo anno o si avvicina a questa età potrà beneficiare di diverse indennità e agevolazioni fino al pensionamento. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali misure attive nel 2025 e come accedere ai supporti al reddito.

NASpI: come cambia l’indennità di disoccupazione nel 2025

La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), introdotta dal Decreto Legislativo n. 22/2015, è un’indennità economica destinata ai lavoratori che perdono involontariamente il proprio posto di lavoro.

Per poter richiedere la NASpI è necessario possedere i seguenti requisiti:

  • stato di disoccupazione involontaria: Ad esempio, a seguito di licenziamento o scadenza di un contratto a tempo determinato;
  • contributi previdenziali: Aver maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni.

È importante sottolineare che i lavoratori che si dimettono volontariamente non hanno diritto alla NASpI, salvo casi specifici come le dimissioni per giusta causa o quelle presentate durante il periodo di tutela della maternità.

Isopensione 2025: Un Ponte Verso la Pensione

L’Isopensione è una misura introdotta dalla Legge Fornero (Legge n. 92/2012) e operativa a tutti gli effetti fino al 2026.

Nell’ambito delle misure aziendali, l’Isopensione affianca i lavoratori verso la pensione. La misura può essere richiesta dai lavoratori di aziende private con almeno 15 dipendenti.

Non si tratta di un piano sperimentale, ma di un programma di anticipo pensionistico che permette di lasciare il lavoro fino a 7 anni prima dell’età pensionabile (67 anni).

Il meccanismo di accesso all’Isopensione è complesso e prevede diversi passaggi, tra cui:

  • l’azienda deve stipulare un accordo con i sindacati per gestire esuberi o favorire il ricambio generazionale;
  • l’accordo siglato tra l’azienda e le parti sociali deve essere convalidato dall’INPS.
  • l’azienda si impegna a versare un assegno mensile al lavoratore e i contributi figurativi fino al perfezionamento dei requisiti per l’accesso alla pensione.

È importante sottolineare che l’Isopensione non prevede un importo molto alto rispetto alla pensione, in quanto solo al compimento dei requisiti per il trattamento previdenziale sarà conteggiata la contribuzione figurativa versata dall’azienda.

Per informazioni più dettagliate si rimanda alla pagina dedicata alla Prestazione di accompagnamento alla pensione” sul sito dell’INPS.

    Ape Sociale: l’anticipo pensionistico per le categorie fragili

    L’Ape Sociale è una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 (Legge n. 232/2016, art. 1, commi 179 e seguenti). Tale strumento di sostegno al reddito per le categorie fragili consente l’erogazione di un’indennità a partire dal compimento dei 63 anni e 5 mesi per i lavoratori che si trovano in situazioni delicate.

    La misura è stata rifinanziata per il 2025, come previsto dall’art. 2 della Legge di Bilancio n. 189/2024 (in fase di approvazione).

    L’INPS, per l’Ape Sociale, corrisponde un assegno fino a 1.500 euro al mese per 12 mensilità. La misura non è reversibile e non è soggetta ad adeguamenti.

    Possono accedere a questo strumento i lavoratori che appartengono a specifiche categorie, tra cui:

    • disoccupazione per cessazione del rapporto di lavoro (licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale), con almeno 30 anni di contributi;
    • invalidità civile, pari o superiore al 74%, con almeno 30 anni di contributi;
    • caregiver, che prestano assistenza da almeno sei mesi a un coniuge, parente di primo grado o affine di secondo grado convivente (art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104), con almeno 30 anni di contributi;
    • lavori gravosi o usuranti, come previsto dalla Legge n. 205/2017 e successivi aggiornamenti, con 3-36 anni di contributi.

    Ad esempio: Mario, 64 anni, ha lasciato il lavoro per prendersi cura della madre malata. Con 30 anni di contributi, può accedere all’Ape Sociale come caregiver e ricevere un’indennità fino al perfezionamento dei requisiti per la pensione ordinaria.

    Assegno di Inclusione e Formazione

    Dal 2025, chi compie 63 anni e si trova senza lavoro può richiedere l’accesso a due strumenti di sostegno al reddito:

    • Assegno di Inclusione (art. 2, Legge n. 189/2024): permette di ricevere un sussidio mensile di circa 780€, riservato a famiglie con almeno un componente disabile, over 60, o in condizioni di svantaggio.
    • Supporto per la Formazione e il Lavoro: consente di reinserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di aggiornamento e un sostegno economico pari a 350 euro.

    Una rassegna delle misure in vigore nel 2025

    Ecco un quadro aggiornato delle disposizioni normative vigenti nel 2025:

    MisuraRequisiti PrincipaliImporto/BeneficioNormativa
    NASpIDisoccupazione involontaria, 13 settimane di contributiIndennità temporanea: variabile, in base ai contributi e alla durata della disoccupazioneD.Lgs. n. 22/2015
    IsopensioneAccordo aziendale, max 7 anni dall’età pensionabileImporto inferiore alla pensione ordinaria, con contributi figurativi fino al raggiungimento dei requisiti pensionisticiLegge n. 92/2012
    Ape Sociale63 anni, situazioni di difficoltà, contributi minimiFino a 1.500€ al mese per 12 mensilità, in base alla situazione di difficoltàLegge n. 232/2016, art. 1, commi 179 e ss.
    Assegno InclusioneDisabilità, 60 anni, svantaggio socialeCirca 780€/mese, per famiglie con almeno un componente disabile, over 60, o in condizioni di svantaggioLegge n. 189/2024
    Supporto per la Formazione e il LavoroLavoratori disoccupati, percorsi di aggiornamento e reinserimento350€ al mese, per percorsi di formazione e reinserimento nel mondo del lavoroLegge n. 189/2024

    Domande frequenti sui bonus over 63 nel 2025: risposte ai dubbi comuni

    • Chi può richiedere l’Ape Sociale?
      • Chi ha 63 anni e 5 mesi e appartiene a categorie fragili, come disoccupati con 30 anni di contributi, invalidi civili al 74%, caregiver o lavoratori in mansioni gravose. L’indennità può arrivare fino a 1.500 euro al mese.
    • Quali sono i requisiti per ottenere la NASpI nel 2025?
      • È necessario essere disoccupati involontari con almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni. Non è concessa a chi si dimette volontariamente, salvo giusta causa.
    • Cosa cambia nel 2025 per l’Isopensione?
      • L’Isopensione permette di anticipare la pensione fino a 7 anni prima dei 67 anni, ma l’assegno mensile sarà inferiore alla pensione ordinaria, con la contribuzione figurativa riconosciuta solo al raggiungimento dei requisiti pensionistici.