Avere uno stipendio netto più alto è il sogno di qualunque lavoratore. Rispetto alla retribuzione lorda, il netto effettivamente percepito è più basso e, spesso, la differenza con il lordo può essere anche molto alta.

Ebbene, ci sono alcuni metodi assolutamente legali per aumentare il netto e nel testo ti spiegherò come fare.

Ti parlerò di quattro metodi, a partire dai più comunemente conosciuti, fino a quelli che, molto spesso, si ignorano.

Come aumentare lo stipendio netto

La Retribuzione Annua Lorda (RAL) viene indicata nel contratto di lavoro e corrisponde al valore complessivo dello stipendio percepito dal lavoratore.

Rispetto allo stipendio lordo, il netto che si percepisce in busta paga è nettamente inferiore. La differenza tra le due, spesso e volentieri, è molto elevata. Per esempio, quando le trattenute sono alte, il netto si riduce tanto e se un lavoratore percepisce poco, di conseguenza, diminuisce anche il suo potere d’acquisto. Come ulteriore conseguenza, l’economia ne risente.

Senza andare troppo oltre, quello che ci interessa è spiegare quali sono i modi, ovviamente legali, per aumentare lo stipendio netto.

Ci sono alcune voci che contribuiscono a ridurre il netto in busta paga. Si trovano in prima posizione le ritenute IRPEF e i contributi.

Per ridurre le ritenute e le tasse da pagare, puoi mettere in pratica, se possibile, alcune strategie:

Deduzioni e detrazioni fiscali

Deduzioni e detrazioni fiscali sono i primi elementi su cui puntare per aumentare lo stipendio netto.
Le deduzioni fiscali riducono il reddito imponibile su cui vengono pagate le imposte. Se vengono sostenute spese deducibili, queste possono essere sottratte dalla base imponibile.

Sicuramente, avrai sentito parlare molto più delle detrazioni fiscali. Permettono di ridurre le imposte: agiscono e rappresentano proprio una sorta di sconto. Ci sono diversi tipi di detrazione fiscale, devi solo avere buon occhio e, soprattutto, sapere di quali puoi usufruire.

Bonus mamme lavoratrici

Un’ottima misura che, dall’anno prossimo sarà estesa anche alle lavoratrici titolari di Partita IVA, è il bonus mamme lavoratrici.

Si tratta di una misura, sotto forma di esonero dei contributi, prevista per le madri di tre o più figli. Nel 2024, l’esonero, che è molto simile al taglio del cuneo fiscale di cui ti parlerò tra poco, si può applicare anche in caso di due figli.

La misura spetta al 100% dei contributi e viene riconosciuta nelle buste paga delle lavoratrici assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato fino a un massimo di 3000 euro annui. L’importo viene riparametrato su base mensile.

Detassazione premi di produttività

La detassazione dei premi di produttività è un’altra misura che permette di avere buste paga più pesanti. Nel 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività è stata ridotta al 5%.

Nella bozza del Ddl Bilancio 2025, si aggiunge la previsione di un rimborso, fino a 5000 euro, per i dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 che si trasferiscono a più di 100 Km dalla loro precedente residenza.

Taglio del cuneo fiscale

L’elemento che maggiormente concorre ad aumentare il netto mensile è il taglio del cuneo fiscale. Prorogata e diventata strutturale, dal 2025 la misura cambierà. Le modifiche riguardano il meccanismo di calcolo, con uno sconto contributivo che si trasforma in un bonus IRPEF per chi guadagna fino a 20.000 euro.

In caso di reddito fino a 20.000 euro, viene riconosciuta una somma esentasse applicando le seguenti aliquote:

  • 7,1% fino a 8500 euro;
  • 5,3% tra 8500 euro e 15.000 euro;
  • 4,8% tra 15.000 euro e 20.000 euro.

Invece, superati i 20.000 euro il meccanismo di calcolo cambia.

Come aumentare lo stipendio netto in sintesi

Avere uno stipendio netto più alto è un obiettivo comune tra i lavoratori, ma la differenza tra retribuzione lorda e netto può essere significativa a causa di trattenute e contributi. Esistono metodi legali per aumentare il netto, come le deduzioni e detrazioni fiscali, che riducono il reddito imponibile o le imposte.

Il bonus mamma lavoratrice e la detassazione dei premi di produttività sono altre misure utili. Inoltre, il taglio del cuneo fiscale, prorogato e diventato strutturale, aumenterà ulteriormente il netto, con modifiche a partire dal 2025. Infine, il rimborso per chi si trasferisce a più di 100 km dalla residenza è previsto dal 2025.