Sofiya Melnyk scomparve da Cornuda, in provincia di Treviso, il 15 novembre 2017. Poco più di un mese dopo, alla vigilia di Natale, un cacciatore trovò il suo corpo senza vita in un burrone ai piedi del Monte Grappa, nel Vicentino. L’autopsia rivelò che era stata brutalmente aggredita e poi gettata nel dirupo.
Dopo anni di indagini, la Procura ha recentemente chiesto l’archiviazione del caso, rilanciando l’ipotesi – già avanzata in passato – di un omicidio-suicidio. Secondo questa versione, a compiere il delitto sarebbe stato il compagno Pascal Albanese, trovato morto impiccato pochi giorni dopo la sua scomparsa.
Tuttavia, molti aspetti della vicenda restano oscuri. Tag24 ne ha parlato con l’avvocato Francesco Zacheo, legale della famiglia della vittima.
Chiesta l’archiviazione del caso di Sofiya Melnyk
All’epoca dei fatti, nel 2017, Sofiya Melnyk, interprete ucraina di 43 anni, viveva insieme al compagno Pascal Albanese in una villetta di Cornuda, in provincia di Treviso. La sua scomparsa, avvenuta il 15 novembre, fu denunciata da un geologo che avrebbe dovuto incontrarla ma l’aveva attesa invano. Solo uno dei tanti uomini con cui la donna aveva contatti.
Tra questi, c’era anche un medico che, successivamente, raccontò ai giornalisti che Sofiya gli aveva confidato di voler lasciare il compagno per costruirsi una nuova vita. Circostanza che, unita alla morte per impiccagione di Albanese poco dopo la scomparsa di Sofiya, portò gli inquirenti a sospettare di un omicidio-suicidio.
Una ricostruzione che però ha sempre lasciato spazio ai dubbi: i familiari di Albanese, in particolare, negano sin dall’inizio ogni coinvolgimento dell’uomo nella morte della compagna. Ora, con la Procura di Treviso che ha iscritto il suo nome nel registro degli indagati e ha chiesto l’archiviazione del caso per morte del presunto reo, la svolta.
Il commento dell’avvocato Francesco Zacheo
“I familiari di Sofiya sono in Ucraina e per via della guerra non li sento da tanto tempo. Ho appreso tutto dalla stampa, non mi è stato notificato niente. Non so neanche se oltre alla richiesta ci sia un decreto ufficiale del gip”, ha dichiarato a Tag24 l’avvocato Zacheo.
“Ad oggi non ho nessun elemento per poter dire qualcosa, ma voglio vederci chiaro”, ha aggiunto. “Domani mattina mi metterò in contatto con la Procura tramite pec. Poi, insieme alla famiglia, valuteremo se fare ricorso”. Il suo ultimo colloquio con il pm risale ad almeno due anni fa.
“Era stata inoltrata una rogatoria internazionale, per chiedere ai provider statunitensi le password della mail e dei profili social della vittima e capire se potessero rivelare qualcosa di utile (ad esempio, sugli altri uomini che la 43enne vedeva, ndr), ma non ho saputo più niente al riguardo”, spiega il legale. “Nessuno mi ha mai chiamato, né scritto”.
“Ormai non credo più nella giustizia: apprendo quotidianamente che la legge non è uguale per tutti. Basterebbe almeno un po’ di rispetto, soprattutto in situazioni in cui c’è di mezzo la morte di una donna”.
Fu un omicidio-suicidio? Tanti i dubbi
“Sono tornati su Pascal, ma hanno sviluppato altre piste? Perché c’erano situazioni tutt’altro che chiare. Hanno capito chi finanziava la vita di Sofiya? Chi le ha pagato la casa? C’era qualcuno che rilasciava interviste sul caso a volto coperto, a mezzo busto, e che la vedeva tutti i weekend. È stata approfondita la sua posizione?”.
“Come mai, all’improvviso, Sofiya è scomparsa, e il compagno è stato trovato impiccato in circostanze strane? Siamo sicuri che quest’uomo si sarebbe suicidato? Sono stati fatti i dovuti riscontri?”, si chiede ancora l’avvocato, enumerando una serie di altri casi avvolti nel mistero, come quello di Liliana Resinovich.
“La sensazione è che vogliano archiviare ad ogni costo queste storie, senza arrivare davvero alla verità”, conclude. “Non è possibile. Scriverò a chi di competenza per saperne di più”.
Una sintesi per punti del caso
- La morte di Sofiya Melnyk: Sofiya Melnyk, interprete ucraina di 43 anni, scomparve il 15 novembre 2017 da Cornuda (Treviso). Il suo corpo fu ritrovato poco più di un mese dopo ai piedi del Monte Grappa. L’autopsia rivelò che era stata brutalmente aggredita e gettata in un burrone.
- Ipotesi di omicidio-suicidio: la Procura ha chiesto l’archiviazione del caso, avanzando l’ipotesi che il compagno della vittima, Pascal Albanese, trovato impiccato pochi giorni dopo la scomparsa di Sofiya, sia l’autore dell’omicidio.
- Il parere dell’avvocato Zacheo: l’avvocato Francesco Zacheo, legale della famiglia della vittima, ha espresso dubbi sulla ricostruzione. Ha anche lamentato di aver appreso della richiesta di archiviazione del caso dalla stampa, mostrando disappunto per la gestione dell’inchiesta.
Critiche simili a quelle sollevate, di recente, anche dall’avvocato della famiglia di Angela Celentano.