Nuovo Codice della Strada e cannabis: fa discutere l’articolo 187 della riforma che inasprisce, anche in assenza di un effettivo stato di alterazione psico-fisica del conducente, le pene e le sanzioni in caso di guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope.

In altre parole, le nuove norme stradali volute dal ministro dei Trasporti Salvini introducono il ritiro della patente fino a tre anni per chi risulti positivo al test salivare durante i controlli, anche se non vi è manifesta alterazione e l’assunzione della sostanza risale a molte ore prima della guida.

Cannabis: la norma del Codice della strada è incostituzionale?

Se la norma che lega il consumo di sostanze stupefacenti alla possibilità di vedersi revocata la patente, pur nell’assenza di un reale stato di alterazione al momento del fermo, sta alimentando il dibattito pubblico – complice il battibecco tra Vasco e Salviniin molti si chiedono se tale disposizione sia costituzionalmente legittima. In Italia, infatti, il consumo di sostanze come la marijuana costituisce un semplice illecito amministrativo e non un reato penale.

Per fare chiarezza, la redazione di Tag24 ha raggiunto l’avvocato Domenico Musicco, presidente dell’Associazione Vittime Incidenti Stradali e Malasanità (AVISL) che si occupa di offrire assistenza legale gratuita alle vittime della strada e della malasanità.

Codice della strada, norma su cannabis è legittima

Secondo l’avvocato Musicco, la norma sulla revoca della patente in caso di positività alla cannabis o altre sostanze non presenta profili di incostituzionalità, ma sarà probabile oggetto di molti ricorsi:

«L’articolo 187, nel non distinguere tra sostanze stupefacenti leggere e pesanti e tra assunzione al momento della guida e assunzione qualche giorno prima, fa un uso un po’ demagogico della materia. Questi elementi di ambiguità potrebbero dar luogo a numerosi ricorsi da parte degli avvocati.

L’articolo, tuttavia, non presenta profili di incostituzionalità, quindi non credo vi sarà intervento della Consulta.

Per quanto riguarda l’arresto in caso di positività, credo questo resterà più sulla carta, pur costituendo un grave precedente per il cittadino».

Codice della strada, scetticismo su ergastolo patente

Una norma del nuovo Codice della strada che invece potrebbe essere dichiarata incostituzionale, secondo l’avv. Musicco, è invece quella relativa all’ergastolo della patente:

«Si tratta di una norma che non si concilia con la Costituzione, che tutela la libertà dell’individuo di muoversi e spostarsi. Sebbene si verifichino già casi di revoca della patente a tempo indeterminato, questi riguardano situazioni molto particolari. In questo senso, la misura dell’ergastolo della patente appare un po’ uno spot».

Codice della strada, critiche per l’assenza di controlli

Secondo l’avv. Musicco, il vero punto debole della riforma è l’assenza di previsione di maggiori controlli per garantire il rispetto delle regole:

«Inasprendo le pene e raddoppiando tutte le sanzioni, la riforma Salvini tenta di salvare vite umane presumendo il maggior rispetto delle regole del Codice della strada per il timore, da parte degli automobilisti, delle pene più severe.

Il problema, tuttavia, è che la riforma non interviene nel campo dei controlli, molto carenti nel nostro Paese. Inasprire le pene senza prevedere una maggior vigilanza sui reati rischia di far rimanere le sanzioni inefficaci.

Peraltro, è proprio a causa dell’assenza di controlli che il nostro Paese conta ancora il doppio delle morti su strada rispetto, ad esempio, alla Gran Bretagna. Una norma, da sola, non può far ridurre le vittime. Neanche le sanzioni, che spesso in Italia vengono ignorate, riescono nell’intento. Servirebbe più educazione, ma si è preferita la via breve».

Riforma Salvini, trascurato il fattore velocità

Altro elemento debole del nuovo Codice della strada, secondo l’avv. Musicco, è dato dall’assenza di decisi interventi a favore del controllo della velocità, prima causa di incidenti mortali:

«Il nuovo Codice pone molta attenzione, in modo ideologico, al contrasto alla guida sotto effetto di alcol e droghe, le quali rappresentano una percentuale minima di incidenti, pari circa al 10%.

La maggior parte degli incidenti avviene infatti per distrazione e velocità. Eppure gli interventi per uniformare la materia degli autovelox – così da non demandare la gestione solo a sindaci o prefetti – non sono stati ancora realizzati».

Codice della strada, multe salate a chi usa il telefono

Un motivo di apprezzamento del nuovo Codice della strada da parte di Musicco viene, invece, dall’attenzione posta al contrasto dell’utilizzo del telefono alla guida, motivo di distrazione e causa di troppi incidenti:

«Punire chi usa il cellulare alla guida è giusto, dato che oltre il 30% degli incidenti è imputabile alla distrazione causata anche dal telefono. Rimane, tuttavia, il tema dei controlli. Anche l’applicazione dell’alcol lock – per la quale si attendono i decreti attuativi – potrà risultare difficile, soprattutto perché concepita a spese del trasgressore. Tuttavia, dal punto di vista preventivo, si tratta di una buona misura».

Monopattini, riforma Salvini scoraggia mobilità sostenibile

Non manca nell’analisi dell’avvocato, infine, una considerazione sull’impatto che le nuove norme del Codice della strada avranno sulle forme di mobilità sostenibile:

«Il nuovo Codice della strada colpisce le mobilità sostenibili come i monopattini che, con le nuove misure, spariranno dalla circolazione. Anche su questo punto mi sembra si sia stati ideologici.

Anche sulle Città30 e sull’implementazione delle piste ciclabili, il Codice centralizza tutto nelle mani del ministero, scoraggiando di fatto interventi a favore della mobilità di pedoni e ciclisti, che andrebbero invece incentivati».

Nuovo codice della strada, l’analisi dell’avv. Musicco

  • Legittimità della norma sulla cannabis. L’avvocato Musicco ritiene che la norma del Codice della Strada che prevede la revoca della patente in caso di positività alla cannabis, anche senza alterazione alla guida, non sia incostituzionale ma possa generare numerosi ricorsi per ambiguità.
  • Ergastolo della patente e dubbi costituzionali. Musicco critica l’ergastolo della patente, considerandolo incostituzionale in quanto lesivo del diritto alla libertà di spostamento.
  • Carente controllo sulle strade. L’avvocato evidenzia la mancanza di controlli adeguati, sottolineando che l’inasprimento delle pene non risolverà il problema senza una maggiore vigilanza e prevenzione.
  • Critiche e proposte per la riforma. Musicco contesta la scarsa attenzione ai fattori principali degli incidenti, come la velocità e la distrazione, pur apprezzando le misure contro l’uso del cellulare alla guida. Esprime anche scetticismo verso le norme sui monopattini, che penalizzano la mobilità sostenibile.