Nessun tavolo con il Partito Democratico. Questo sono le parole della ex sindaca di Torino ed esponente del Movimento Cinque Stelle Chiara Appendino che ha rivendicato in un’intervista su La Stampa qualche giorno fa come i pentastellati debbano ribadire la propria linea politica. Dura contestazione anche alla segretaria del Pd Elly Schlein alla quale Appendino ha detto di cercare di essere coerente.
Secondo Appendino, i valori progressisti sono stati traditi dal Partito Democratico e sarebbe necessario prestare attenzione alle potenziali alleanze che possono essere messe su in vista del prossimo anno. Tuttavia c’è una larga fetta dei pentastellati che dissente, tra tutti la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde. Per la governatrice è necessario invece rafforzare il rapporto che c’è tra il Pd ed il M5s, del resto la vittoria in Sardegna è la prova che un’alleanza del genere può produrre solo passi in avanti per le forze progressiste.
Sono tanti gli esponenti del Movimento Cinque Stelle che preferirebbero una linea di dialogo e di confronto con il Pd, anche se cauta, piuttosto che il conflitto e un conseguente isolamento che porterebbe eventualmente ad un calo della fiducia da parte degli elettori nei prossimi appuntamenti alle urne.
Il M5s ad Appendino: “Basta attacchi al Pd”
Vedere il Partito Democratico come un alleato o per lo meno come un interlocutore è fondamentale, soprattutto in vista del prossimo anno. Larga parte del Movimento Cinque Stelle invita gli esponenti e i simpatizzanti a non attaccare il Pd in riferimento alle dichiarazioni dell’esponente pentastellata Chiara Appendino a La Stampa di qualche giorno fa.
L’ex prima cittadina di Torino ha detto che i dem, da sempre dichiarati progressisti, hanno tradito i valori dei quali si sono fatti portatori. La vicepresidente dei Pentastellati è passata all’attacco anche della segretaria del Pd Schlein dicendo che non è coerente.
Sono in tanti a riprendere Appendino e a invitarla a moderare i toni. Tra tutti ci sono la senatrice Alessandra Maiorino, l’ex presidente della Camera Roberto Fico e la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Perché attaccare i dem non conviene a nessuno
Per quale motivo non bisogna attaccare il Pd? Basta aprire la fitta agenda di impegni del 2025 per trovare la risposta. Referendum sulla cittadinanza e sull’autonomia differenziata, sei elezioni regionali e la possibilità di fare lo sgambetto al governo Meloni – arrivato col fiato corto alla fine del 2024 tra le difficoltà ad approvare la manovra, la grande lentezza sull’approvazione del Sicurezza e infine le per nulla rassicuranti divisioni interne alla coalizione di maggioranza alimentate dai litigi dei vicepremier Matteo Salvini ed Antonio Tajani.
Nel 2025, come già anticipato, sei Regioni andranno alle urne: Campania, Toscana, Veneto, Valle D’Aosta, Puglia e Marche. In almeno cinque su sei, il centrosinistra ha buone possibilità di affermarsi. I litigi tra Pd e 5s potrebbero solo portare a divisioni che favorirebbero la stabilità dell’esecutivo nazionale.
Chi vuole dialogare con il Pd
Sono tanti gli esponenti del M5s che preferirebbero mantenere una linea di dialogo con il Partito Democratico piuttosto che di conflitto. Primo tra tutti, il presidente del Movimento Giuseppe Conte che però mantiene la dovuta “cautela” preferendo dialogare “a tempo debito” per capire se ci sono i presupposti.
Anche il capogruppo al Senato dei Cinque Stelle Stefano Patuanelli preferisce la linea del dialogo e con lui la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e l’ex presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. Figurano nel ‘gruppo dei dialoganti’ anche il vicepresidente dei pentastellati Riccardo Ricciardi, la deputata Vittoria Baldino e la segretaria della Camera Gilda Sportiello.
I rapporti con i dem dovrebbero essere mantenuti anche per via dei risultati maturati nelle ultime elezioni regionali. I Cinque Stelle stanno affrontando un calo dei consensi mentre il Pd è in timida ripresa. Non resta che attendere il 2025 per vedere come si muoveranno i pentastellati.
Il dialogo tra 5s e Pd in tre punti
- Chiara Appendino contro il Pd: L’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha criticato il Partito Democratico, accusandolo di aver tradito i valori progressisti. Ha anche attaccato la segretaria Elly Schlein, invitandola a essere più coerente. Questa posizione è però in contrasto con quella di altri esponenti del Movimento 5 Stelle, come Alessandra Todde, che invece sostengono l’importanza di un’alleanza con il Pd.
- Il M5s diviso sulla strategia: Molti membri del Movimento 5 Stelle preferirebbero un dialogo con il Pd, anche se cautelato, per evitare conflitti che potrebbero danneggiare la fiducia degli elettori. Tra i sostenitori di questa linea ci sono figure come Giuseppe Conte, Stefano Patuanelli, e Roberto Fico.
- Rischio di divisioni elettorali: Attaccare il Pd potrebbe indebolire il centrosinistra, soprattutto in vista delle elezioni regionali del 2025. In queste elezioni, il centrosinistra ha buone possibilità di successo, e i conflitti tra Pd e M5s potrebbero favorire la stabilità del governo di destra.