Jay-Z potrebbe (e il condizionale è d’obbligo) non avere nulla a che fare con lo stupro ai danni di una 13enne, che lo vede sedere al banco degli imputati al fianco di Sean “Diddy” Combs. Tuttavia, sarà il Tribunale di New York a doversi pronunciare sulla questione.
Intanto, l’avvocato a difesa di Jay-Z, Alex Spiro, ha preso le distanze da ogni coinvolgimento del suo assistito con P. Diddy, dichiarando pubblicamente che i suoi non hanno mai intrapreso rapporti d’amicizia. Una versione che ha scatenato l’immediata reazione da parte degli utenti sul web, i quali hanno condiviso post con foto dei due rapper, chiaramente legati da amicizia o, quantomeno, conoscenza.
La vicenda, comunque, si collega a doppio filo con le medesime accuse che hanno fatto esplodere il caso dei “Freak Off” di Puff Daddy. La scia di violenze si espande a ogni nuovo dettaglio o racconto di testimoni e vittime e confermerebbe il modus operandi di P. Diddy e dei suoi amici.
Secondo l’iniziale denuncia, infatti, i due rapper statunitensi avrebbero abusato sessualmente insieme di una donna, minorenne all’epoca dei fatti, 24 anni fa. Adesso, però, proprio la ragazza aggredita, che ha tirato sotto i riflettori della cronaca e del mondo il marito di Beyoncé, potrebbe ritrattare in parte le sue affermazioni. Perché?
Jay-Z accusato di stupro, ma qualcosa non quadra
Periodo difficile per i due famosi rapper, P. Diddy, uno dei nomi con i quali è conosciuto Sean Comb, e Jay-Z, aka Shawn Carter. Entrambi sono sotto processo per accuse di violenza sessuale su una minorenne. A denunciare il terribile episodio una donna originaria dell’Alabama, oggi 38enne, ma all’epoca dei fatti solamente 13enne.
La donna ha dichiarato che i due mogul l’avrebbero stuprata a turno durante una festa, poco dopo la fine degli MTV Video Music Awards del 2000. La denuncia, che risale a ottobre scorso, potrebbe essere ritrattata in alcuni punti, alla luce delle indagini.
Secondo quanto rivelato dal Los Angeles Times, la 38enne avrebbe ammesso che alcuni dettagli relativi ai ricordi di quella sera raccontati alla polizia non sarebbero esatti. Tuttavia, rimane ferma e decisa sullo stupro. Queste incongruenze, però, sono state prontamente afferrate dagli avvocati della difesa dei due rapper, i quali stanno cercando di far archiviare il procedimento penale.
Subito dopo la notizia, infatti, Jay-Z ha rilasciato una dichiarazione nella quale punta il dito direttamente contro l’avvocato della donna, Tony Buzbee, recentemente finito al centro di alcune polemiche:
Questo incidente non è accaduto, eppure lui (riferito a Buzbee ndr.) l’ha denunciato in tribunale e ha raddoppiato le sue dichiarazioni alla stampa. La vera giustizia sta arrivando. Combattiamo dalla parte della vittoria, non per la vittoria. Questa storia era già finita prima di cominciare. Questo avvocato dell’1-800 non se ne rende ancora conto, ma presto lo farà
Queste le parole che il marito di Beyoncé e cantante di “I Did It My Way” lo scorso venerdì 13 dicembre 2024. Non solo, il rapper ha deciso di denunciare proprio l’avvocato di estorsione:
Buzbee avrebbe “minacciato di diffondere accuse totalmente inventate e maliziose di aggressione sessuale – inclusi molteplici episodi di stupro di minori, sia maschi che femmine – contro il querelante [Jay] se non avesse acconsentito alle sue richieste”. Le accuse di abusi su minori non sarebbero nient’altro che un’arma in un piano calcolato per distruggere la reputazione di alto profilo del querelante a scopo di lucro, nonostante la totale assenza di qualsiasi base fattuale per tali affermazioni
Così il legale del magnate di Roc Nation, Alex Spiro, che ha rincarato la dose spiegando che:
È sbalorditivo che un avvocato non solo abbia presentato una denuncia così grave senza un’adeguata verifica, ma abbia anche peggiorato le cose diffondendo ulteriormente questa storia falsa sulla stampa
Le incongruenze dell’accusa
Identificata come Jane Doe dagli investigatori statunitensi, la 38enne ha rilasciato un’intervista a NBC News, dove ha spiegato di “aver commesso alcuni errori” nel rievocare i ricordi legati a quella serata di 24 anni fa.
Secondo la prima versione fornita agli inquirenti, infatti, la donna ha dichiarato di aver avuto una conversazione con Benji Madden, chitarrista e seconda voce dei Good Charlotte e marito della celebre Cameron Diaz. Tuttavia, il manager del gruppo ha smentito la cosa, affermando, invece, che Madden e il gemello Joel si trovavano in tour nel Midwest quell’anno, mancando – di fatto – all’evento.
Altro elemento controverso quello relativo al padre della ragazza. Doe ha inizialmente detto di aver chiamato il genitore e di essersi fatta venire a prendere subito dopo la violenza. L’uomo, però, ha dichiarato a NBC News di non ricordare affatto tale azione.
Infine, la stessa testata giornalistica ha evidenziato difformità anche riguardo alcune foto di Diddy e Jay-Z. Le immagini non trovano corrispondenza con quanto descritto dalla donna circa il luogo dove si sarebbe consumato lo stupro.
In seguito alle nuove informazioni, la 38enne ha accettato di sottoporsi alla macchina della verità per sostenere la veridicità della sua accusa, nonostante queste incongruenze. Il suo avvocato, Tony Buzbee, ha confermato l’intenzione di portare avanti la causa e che il suo studio sta tuttora continuando a cercare prove contro i due rapper.
Toccherà, però, al Tribunale di New York esprimersi sulla questione e analizzare le prove a sostegno dell’una e dell’altra parte in causa, visti i nuovi sviluppi della vicenda.
Jay-Z nei guai a causa di Diddy
Suo malgrado, Jay-Z si è ritrovato al centro delle polemiche e dell’onda di accuse che hanno investito l’amico e collega Sean Diddy Combs. Anche il caso della 38enne dell’Alabama si inserisce nel più ampio quadro di accuse contro il fondatore della Bad Boy Records.
Il produttore discografico, conosciuto con i nomi di Puff Daddy, P. Diddy, Diddy e Love, è in carcere in attesa dell’inizio del processo, dopo le sconvolgenti e pesanti accuse di violenza sessuale. Il caso è rapidamente esploso sotto l’occhio attento della stampa americana e internazionale.
Dall’esplosione del caso “Freak Off“, Buzbee ha raccolto un numero enorme di accuse e testimonianze, arrivando a dichiarare di aver superato le 300 segnalazioni di stupro, racket, traffico sessuale e sfruttamento della prostituzione.
In un primo momento, l’accusa di stupro dell’allora 13enne era rivolta esclusivamente contro il cantante di “Son Of A Gun“. Solo in seguito, è stato inserito il nome di Jay-Z come imputato.
Il processo è previsto per il prossimo maggio 2025, ma sempre più informazioni hanno cominciato a trapelare, infiammando la battaglia fra le due parti. Il magnate Puff Daddy continua, dal giorno del suo arresto, a proclamarsi innocente, così come Jay-Z, mentre sempre più uomini e donne (anche appartenenti al mondo di Hollywood) accusano i due.
In conclusione
A voler riassumere brevemente i nuovi dettagli emersi dalle indagini, pare che la vicenda che vede Jay-Z accusato di stupro sia a un punto di svolta. L’impianto accusatorio basato sulla testimonianza dell’anonima Jane Doe, potrebbe subire modifiche, la cui importanza potrebbe permettere agli avvocati della difesa un appiglio per archiviare la causa.
Tuttavia, nonostante le incongruenze confermate dall’accusatrice, la denuncia di violenza sessuale rimane e i legali della donna si dicono certi che tali correzioni non pregiudicheranno la (eventuale) sentenza di colpevolezza di Puff Daddy e Jay-Z.
Punti critici al vaglio di inquirenti, avvocati e magistrati, le dichiarazioni legate al luogo dove si è realmente consumato lo stupro e a testimoni presunti, poi smentiti. Occorrerà, quindi, attendere l’esito del processo e la pronuncia del Tribunale di New York per avere la verità su quanto accaduto alla 38enne.