Grande new entry di quest’anno, l’Assegno di Inclusione sarà prorogato anche al 2025. Sono stati numerosissimi i nuclei familiari che hanno percepito il sussidio di contrasto alla povertà e si presume che nel 2025 sarà lo stesso.
Senza dubbio, ci saranno nuovi beneficiari che presenteranno la domanda per la prima volta. Accanto a questi, ovviamente, ci sarà anche chi continuerà a percepire l'assegno.
Un requisito importante è l’ISEE. Solo continuando a mantenere il requisito anche nel 2025, i vecchi beneficiari potranno continuare a percepire il sussidio. Al contrario, si rischia seriamente di perderlo.
Occorre, quindi, fare una piccola ripassata dei requisiti di accesso e spiegare cosa fare per non perdere la misura da un momento all’altro.
L’Assegno di Inclusione è un sostegno economico e di inclusione sociale e lavorativa. Rivolto ai nuclei familiari disagiati, viene riconosciuto a richiesta di uno dei componenti, a condizione che all’interno faccia parte:
I requisiti economici e patrimoniali sono i seguenti:
Un cambiamento dell'ISEE rappresenta un problema significativo, essendo uno dei requisiti principali per ottenere la misura.
Qualora l’ISEE del 2025 sia maggiore, allora si corre il rischio di restare tagliati fuori dalla platea di beneficiari dell’Assegno di Inclusione.
I requisiti, infatti, non cambiano e devono essere rispettati sempre: sia al momento della presentazione di una nuova domanda che durante l'intero periodo di fruizione del sussidio.
Cambiando l’anno di riferimento della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE, cambia anche il resto. L’Indicatore del 2024 faceva riferimento ai redditi e ai patrimoni del 2022. Invece, quello che si dovrà presentare nel 2025 si riferirà al 2023.
I requisiti da rispettare, di cui ti ho parlato prima, sono sempre gli stessi, ma cambia l’anno di riferimento. Allora può essere un bel problema per chi, nel 2023, è entrato in possesso di altri redditi, ma poi è venuto meno nel 2024.
Il vero problema, quindi, riguarda l'ISEE e l'anno di riferimento. A questo, però, c’è una soluzione. Leggi il seguito dell’articolo per scoprire qual è.
Se nei dodici mesi precedenti la situazione economica è cambiata in modo rilevante, è possibile richiedere l'ISEE corrente.
Si tratta di un indicatore che serve per rendere la situazione economica più in linea con la realtà. Non fotografa i redditi e i patrimoni posseduti due anni prima, come l’indicatore ordinario, ma quelli dei 12 mesi prima. In questo modo, si potrebbe evitare di perdere l'Assegno di Inclusione nel 2025.
Tuttavia, l’ISEE corrente ha una durata di soli sei mesi. Se richiesto a gennaio, l'ISEE corrente scadrà a giugno. Poi, l'INPS passerà a utilizzare il modello ordinario, fino al prossimo rinnovo dell'ISEE corrente per altri sei mesi.
L'Assegno di Inclusione sarà prorogato fino al 2025 e continuerà a supportare i nuclei familiari disagiati. Per beneficiarne, è necessario soddisfare requisiti economici e sociali, come un ISEE inferiore a 9.360 euro e specifiche condizioni familiari (disabilità, minorenni, ecc.).
Se l'ISEE cambia, si rischia di perdere il sussidio. È possibile richiedere un ISEE corrente, che tiene conto della situazione economica recente, per evitare di perdere il beneficio. L'ISEE corrente ha validità di sei mesi e va rinnovato se necessario. I requisiti restano gli stessi, ma dipendono dall'anno di riferimento dell'ISEE.