Sono proseguiti a oltranza, fino a notte inoltrata, i lavori della Commissione Bilancio della Camera impegnata nell’esame delle modifiche alla Manovra 2025.
L’obiettivo della maggioranza era quello di concludere l’esame degli emendamenti e procedere con la votazione del mandato al relatore prima delle comunicazioni, in vista del Consiglio Europeo, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in programma questa mattina alle dieci a Montecitorio.

L’approdo in Aula è previsto per domani con l’inizio della discussione, ma la mancata intesa con l’opposizione potrebbe complicare ulteriormente il rispetto del crono-programma.
Il rischio di un ulteriore slittamento dei tempi è concreto e preoccupa la maggioranza, che vorrebbe evitare di arrivare tra Natale e Capodanno per l’approvazione definitiva in Senato.

Manovra 2025, a rischio approvazione entro Natale

La lunga giornata della Commissione Bilancio è iniziata ieri mattina alle 10:30 con la ripresa dell’esame del testo della Manovra.
I lavori si sono svolti in un clima tesissimo con maggioranza e opposizione che si sono date battaglia su ogni emendamento e con la riunione dei capigruppo conclusasi senza l’accordo sul crono-programma dei lavori.
Salvo ulteriori ritardi, comunque, la Manovra dovrebbe arrivare in aula per la discussione alle 14 di domani, mercoledì 18 dicembre. Il Governo è intenzionato a porre la questione di fiducia per accelerare i tempi del dibattito e giungere alla votazione finale entro venerdì 20 dicembre. Una volta approvato, il testo passerà al Senato per l’approvazione definitiva prima di Natale.

Ieri il presidente del Senato Ignazio La Russa non ha escluso la possibilità che i lavori per l’approvazione della Manovra a Palazzo Madama possano protrarsi nei giorni tra Natale e Capodanno poiché molto dipenderà da cosa accadrà nei prossimi giorni alla Camera.

“Finché non arriva, non posso fare previsioni. Noi siamo pronti sia a chiudere prima del 20 dicembre sia ad andare al 27 o al 28 dicembre, sono giorni lavorativi. Non si può escludere che dovremo tornare. Non c’è niente di strano. Tanti lavorano il 27 e il 28 e se il Senato dovrà rimanere aperto, sarà aperto”.

Ha dichiarato La Russa.

Crosetto: “Ritirare l’emendamento aumento stipendi ministri”

A contribuire allo stallo in commissione anche lo scontro sull’emendamento della maggioranza per l’aumento degli stipendi ai ministri che è proseguito per tutta la giornata. L’opposizione aveva chiesto il ritiro, ma la maggioranza si era rifiutata.

Ieri sera, con un post su X il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva comunicato di aver chiesto, insieme agli altri sette ministri interessati, il ritiro della proposta per porre fine alle polemiche e sbloccare la discussione.

“È assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche sull’emendamento che parificava tutti i Ministri e sottosegretari non parlamentari, ai deputati. Per questo motivo abbiamo chiesto ai relatori di ritirarlo ed evitare inutili polemiche.”

Le ultime novità

La profonda spaccatura tra maggioranza e opposizione ha caratterizzato l’esame delle proposte di modifica presentate dai parlamentari.
È stato bocciato l’emendamento unitario delle opposizioni presentato dalla Segretaria del Pd Elly Schlein sull’aumento del fondo per la sanità.

“Ho chiesto alla maggioranza di dare ascolto ai milioni di italiani che non riescono più a curarsi, votando l’emendamento unitario delle opposizioni per aumentare di 5,5 miliardi all’anno la spesa per il SSN nel prossimo triennio, andando così a tagliare le liste d’attesa e ad assumere nuovo personale sanitario. Nulla, hanno votato contro e bocciato l’emendamento.”

La segretaria del Pd ha commentato così la bocciatura dell’emendamento.

Approvato, invece, l’emendamento a prima firma Boschi per il rifinanziamento con un incremento di un milione di euro all’anno del ‘reddito di libertà’ destinato alle donne vittime di violenza.
Incrementato con 120 milioni il fondo per le missioni internazionali e di 20 milioni quello per l’editoria.

In conclusione

I lavori della Commissione Bilancio della Camera sono proseguiti a oltranza per esaminare le modifiche alla Manovra 2025, con l’obiettivo di concludere l’esame degli emendamenti e votare il mandato al relatore prima delle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio Europeo.

Nonostante il rischio di slittamenti, la discussione in aula è prevista per domani alle 14. La lunga giornata di lavori ha visto forti tensioni tra maggioranza e opposizione, con l’esame di emendamenti controversi, come quello per l’aumento degli stipendi dei ministri.

La Manovra dovrebbe arrivare in Senato entro il 20 dicembre, ma non si esclude che l’approvazione slitti tra Natale e Capodanno. Il Presidente del Senato ha confermato la disponibilità a prolungare i lavori fino a fine mese.