Avevano 28 e 27 anni ed erano legati da una grande amicizia. Giacomo Desogus e Matthias Steri sono stati trovati senza vita nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 2024 nella zona boschiva di Mela Murgia a Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari.

I familiari dei due ragazzi hanno lanciato l’allarme intorno alle 23, dato che non erano rincasati dopo una battuta di caccia. L’ipotesi è che siano morti a causa di un tragico incidente, gettando parenti e amici nella disperazione.

Chi erano Giacomo Desogus e Matthias Steri, trovati morti a Quartu Sant’Elena

Giacomo Desogus aveva il porto d’armi ed era uscito insieme all’amico Matthias Steri per un’uscita venatoria. Cosa sia successo di preciso nelle campagne di Quartu Sant’Elena è ancora un mistero.

Dopo la richiesta di aiuto delle famiglie, le ricerche- coordinate dalla prefettura di Cagliari- si sono concentrate nella zona in cui è avvenuto il ritrovamento grazie alla geolocalizzazione dei loro cellulari. Entrambi risultavano attivi, ma squillavano a vuoto.

I soccorritori li hanno rintracciati in località Santu Lianu. Si sono trovati di fronte a una scena straziante, con entrambi i ragazzi morti a causa delle ferite di un’arma da fuoco. Ossia il fucile da caccia di proprietà di Desogus.

Ipotesi incidente di caccia

Stando a quanto ipotizzato dagli inquirenti, Steri- che non aveva il porto d’armi- avrebbe sparato per errore all’amico, colpendolo alla nuca e uccidendolo. Disperato e travolto dal dolore, si sarebbe poi suicidato, usando la stessa arma.

Secondo una seconda versione riportata da La Nuova Sardegna, il colpo sarebbe partito accidentalmente, mentre Desogus stava mostrando il funzionamento del fucile all’amico.

Ci sono solo supposizioni, al momento, sull’esatta dinamica dell’incidente. I cadaveri erano l’uno accanto all’altro. Sono in corso le indagini nel nucleo investigativo dei carabinieri per fare luce sulla triste vicenda.

I messaggi di cordoglio sui social

L’intera comunità di Quaertu Sant’Elena è sotto shock. Sui social sono già comparsi i primi messaggi di cordoglio per la morte dei due giovani.

“Amico mio ancora non ci credo. Non ho parole per ciò che è successo mi mancherai tanto!” scrive Nicola condividendo una foto scattata con Giacomo Desogus.

“Che vita di m***a. Fai buon viaggio” è il commento di Maikol. “La vostra amicizia rimarrà eterna. Ciao ragazzi” sono invece le parole di Luciano.

Il post condiviso su Facebook

I dati: 38 vittime di caccia dal 21 novembre 2024

Giacomo e Matthias sono solo gli ultimi nomi che vanno ad aggiungersi alla lista dei morti e dei feriti registrati da quando si è aperta la stagione della caccia, lo scorso 21 novembre 2024. Secondo i dati raccolti dall’Associazione vittime della caccia citati dal GriG, il Gruppo d’intervento giuridico, e dalla Lega per l’abolizione della caccia, sono 38 le vittime in totale.

Nella stagione 2023-2024 sono stati 12 i morti e 56 i feriti. Il numero più elevato si è registrato in Toscana (10), seguito da Calabria (6); Sardegna, Campania e Veneto (4). Le vittime tra i non cacciatori sono state 28, di cui 6 morti e 22 feriti. Tra i cacciatori, invece, si contano 6 morti e 34 feriti.

Un tragico incidente di caccia è avvenuto anche nel gennaio 2023 ad Assisi. A perdere la vita un 24enne, probabilmente a causa di un colpo partito in maniera accidentale dal suo fucile.

Giacomo e Matthias, cosa sappiamo sulla tragedia

1. Tragico incidente di caccia: Due giovani amici, Giacomo Desogus e Matthias Steri, sono stati trovati morti in un’area boschiva di Quartu Sant’Elena, in Sardegna. Secondo le prime indagini, l’incidente sarebbe avvenuto durante una battuta di caccia, quando uno dei due avrebbe sparato accidentalmente all’altro, causandone la morte. In seguito, sopraffatto dal dolore, il secondo giovane si sarebbe suicidato.

2. Un bilancio drammatico: Questo tragico evento si aggiunge a una lunga lista di incidenti mortali legati alla caccia. I dati raccolti dall’Associazione vittime della caccia mostrano un numero allarmante di morti e feriti durante la stagione venatoria, sottolineando la pericolosità di questa attività.

3. Impatto sulla comunità: La notizia ha sconvolto la comunità di Quartu Sant’Elena, che si stringe attorno alle famiglie delle vittime. Sui social media si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio e di incredulità per quanto avvenuto.