Certe assenze pesano, soprattutto se vengono registrate in serate speciali. San Siro ieri si è vestito a festa per le celebrazioni del 125esimo compleanno del Milan, che sul campo però non ha dato le risposte sperate. Il Diavolo infatti non è andato oltre lo 0-0 contro il Genoa, che si è andato a prendere un punto pesante in ottica salvezza. Il Milan, invece, ha perso ulteriore terreno rispetto alle zone alte di classifica, visto che adesso occupa l’ottavo posto con 23 punti.
Il match contro il Grifone però è stato preceduto da una cerimonia particolare e molto emozionante per i tifosi milanisti. Il prato di San Siro infatti è stato calcato da numerose leggende rossonere, calciatori che hanno contribuito a scrivere la storia del Milan. Le presenze si sono sommate anche alle assenze, tra cui spiccano quelle di Paolo Maldini e Zvonimir Boban.
Maldini e Boban: due grandi assenti per i 125 anni del Milan
Maldini è stato invitato dal Milan per la cerimonia, scegliendo però di non prendere parte all’evento. Una decisione che ha fatto molto rumore, dato che Paolo non è solo una leggenda del club ma anche un rappresentante di una delle dinastie più gloriose nella storia del calcio. La storia di Paolo e del Milan è iniziata alla fine degli anni Settanta, grazie all’ingresso nel settore giovanile e la scalata fino alla prima squadra.
Dall’esordio, avvenuto ad appena 16 anni in un Udinese-Milan del gennaio 1985, fino al ritiro, concretizzatosi nel maggio 2009. Maldini nei suoi 25 anni di Milan ha vinto tutto, riuscendo a diventare anche il calciatore più presente nella storia del club con 902 presenze.
Tutto nel solco di papà Cesare, il primo Maldini a indossare la casacca del Milan tra il 1954 e il 1966. Dopo il ritiro, Cesare Maldini si è messo anche a disposizione della società ricoprendo vari ruoli: prima collaboratore tecnico, poi vice allenatore e infine direttore tecnico.
Maldini e RedBird: un amore che non è mai scattato
Un esempio seguito anche dallo stesso Paolo, che nel 2018 fu ingaggiato dal Gruppo Elliott come nuovo dirigente milanista. Un anno come direttore dello sviluppo strategico dell’area sport e poi la promozione a direttore dell’area tecnica, in sostituzione di Leonardo. Maldini ha guidato il Milan anche nella gloriosa stagione 2020-2021, segnata dalla vittoria del diciannovesimo Scudetto.
Paolo sembrava aver resistito anche all’ingresso di RedBird, gruppo che nel giugno 2022 sostituì Elliott, divenendo proprietario del club. Maldini infatti venne confermato per la stagione 2022-2023, al termine della quale fu sollevato improvvisamente dall’incarico.
Un comunicato di pochissime righe datato 6 giugno 2023 ufficializzò il secondo addio di Maldini al Milan. Una separazione dolorosa, che probabilmente affonda le proprie radici in rapporti non proprio idilliaci con Gerry Cardinale, proprietario di RedBird. E Maldini questo boccone non l’ha mai mandato giù, senza però dimenticare il suo grande amore.
Il messaggio toccante di Maldini per il suo Milan
Paolo ha celebrato il suo Milan con un commovente post in cui spiccano non solo le sue foto, ma anche quelle di papà Cesare e di Daniel, il terzo della dinastia in ordine cronologico. Maldini poi ha inserito anche una didascalia romantica, che però ha anche un tono critico: “Tanti auguri A.C. Milan per i tuoi 125 anni. Nessuno potrà mai scalfire il tuo legame con la famiglia Maldini, la storia è memoria”.
Oltre all’amore per il Milan, Maldini probabilmente ha lanciato una frecciatina all’attuale gruppo dirigente milanista, duramente criticato anche al termine della gara con il Genoa. E sotto al post non sono mancate le reazioni di numerosi calciatori, alcuni dei quali fanno ancora parte della rosa milanista: da Leao a Theo Hernandez passando per Calabria e Maignan.
La rivelazione di Boban e l’assenza di Shevchenko
Per non parlare di Boban, che ha indossato la casacca rossonera dal 1992 al 2001. Nel giugno 2019 l’ex centrocampista fu assunto come dirigente, subendo un licenziamento per giusta causa appena nove mesi dopo. Uno strappo che ha dato vita a un contenzioso complesso tra il calciatore ed il Milan, che nel gennaio 2021 ha risarcito Boban in seguito ad una sentenza del Tribunale di Milano.
Boban, a differenza di Maldini, non è stato invitato da nessuno. La rivelazione è stata fatta dallo stesso Zvone pochi giorni fa a Sky Sport. “Nutro, ho nutrito e nutrirò per tutta la vita grande amore per questa società che non mi ha invitato per i 125 anni, però fa niente”.
Questo lo sfogo di Boban, che ha seguito da casa la cerimonia per i 125 anni del Milan, insieme a suo padre e a suo figlio, un grande tifoso milanista. Nessun rancore, ma solo un grande amore verso i colori rossoneri.
Tra gli assenti, infine, va segnalato anche Andrij Shevchenko. L’ex centravanti ucraino ha indossato la maglia del Milan tra il 1999 e il 2006, per poi tornare nella stagione 2008-2009. Tanti trofei e soprattutto un Pallone d’Oro, vinto da calciatore del Milan nel 2004. Una vera e propria leggenda di questo club, che però non era presente sugli spalti per Milan-Genoa. Nessuna polemica o litigio, ma semplici motivi personali che gli hanno impedito di essere a Milano per le celebrazioni.