“Giorgia, Giorgia”, così il pubblico di Atreju 2024 accoglie la presidente del Consiglio Meloni che sale sul palco per l’intervento conclusivo della kermesse di Fratelli d’Italia. Chi ha assistito al discorso finale della premier ha rivisto quella grinta che sembrava a molti ormai svanita da almeno due anni, forse per via delle occasioni istituzionali che non permettevano a Meloni di fare discorsi con una certa foga. Atreju, si sa, è la casa dell’attuale presidente del Consiglio e del suo partito.

Sono tanti gli argomenti che Meloni affronta nel giro di poco tempo. Anzitutto la presidente del Consiglio ha rassicurato i suoi elettori che, nonostante le continue polemiche interne tra Salvini e Tajani, il governo arriverà alla fine della legislatura. Poi l’annuncio sul 2025 che sarà, appunto, un anno cruciale per l’esecutivo: sono tante le sfide che attendono il governo Meloni, dalle riforme fino alle elezioni regionali del 2025 passando per gli insidiosi referendum sulla cittadinanza e sull’autonomia differenziata.

Non possono mancare gli attacchi all’opposizione e ai sindacati. Negli scorsi giorni c’è stato l’ennesimo sciopero, questa volta organizzato da Usb, contro il governo Meloni accusato di non curarsi del settore dei Trasporti. La premier punta il dito contro il segretario della Cgil Maurizio Landini e dal palco di Atreju lo accusa di difendere la sinistra.

Giorgia Meloni chiude Atreju 2024

Una chiusura col botto, quella di Atreju 2024. Era attesa per le 12:15 di oggi, sul palco della kermesse di Fratelli d’Italia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier non appena è arrivata a Circo Massimo è stata accolta dal popolo di FdI in festa con cori e canti. Non appena Meloni è salita sul palco ha ringraziato chiunque abbia preso parte a questi giorni di discussioni politiche e di confronto.

La presidente del Consiglio ha voluto rassicurare l’intero elettorato del centrodestra sulla tenuta del suo governo. Nonostante gli accesi litigi degli scorsi mesi tra il segretario della Lega Matteo Salvini e il corrispettivo di Forza Italia Antonio Tajani, l’esecutivo dovrebbe arrivare alla fine della legislatura senza problemi. La parola d’ordine è ‘stabilità’, un elemento di rottura nella politica italiana:

La stabilità di questo governo data dalla compattezza della sua maggioranza è il più grande elemento di discontinuità e il più grande elemento di forza nel quadro attuale

“Arriveremo compatti alla fine di questa legislatura e oltre” questa è la promessa di Giorgia Meloni dal palco di Atreju 2024. Non manca un po’ di goliardia. La premier ha ringraziato la sorella Arianna, anche lei esponente di Fratelli d’Italia e accusato di aver favorito la nomina di persone a lei vicine in Rai e Trenitalia:

Grazie ad Arianna, che tra la nomina di un astronauta e di un amministratore delegato di una multinazionale, tra la foga di dover piazzare amicizie e parenti, pure gente che non conosce, in ogni anfratto dello Stato italiano, ha trovato pure il tempo di organizzare Atreju

Gli attacchi al centrosinistra e ai sindacati

Arriva, dopo più di un mese di attesa, la risposta di Giorgia Meloni alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. La leader dei dem aveva accusato la presidente del Consiglio di aver fatto male i conti della manovra usando l’iconica immagine di Meloni, ospite del programma televisivo Rai ‘Porta a Porta’, con in mano una calcolatrice. La premier risponde così:

Con quale faccia dicono che non abbiamo fatto bene? La calcolatrice serve a voi. Non sono neanche 10 miliardi ma 12, perché vanno aggiunti quelli degli accordi di coesione e 750 milioni di euro dalla revisione del Pnrr

Novembre e dicembre sono stati mesi di contestazione per la manovra di bilancio che, ancora oggi, costituisce un grattacapo non indifferente per il governo per via della sua approvazione. Tante parti sociali hanno denunciato tagli in diversi settori eppure la premier ribadisce con insistenza che il suo è il governo che ha stanziato più fondi per la sanità.

Poi l’attacco ai sindacati, accusati di aver indetto tanti scioperi solo per destabilizzare il governo e per fare un favore alla sinistra. Le ultime due proteste si sono svolte il 29 novembre e il 13 dicembre ed entrambe erano contro la manovra di bilancio.

Un milione sarebbero i posti di lavoro creati, secondo la stima della presidente del Consiglio. Un dato, che a suo dire, avrebbe reso fiero il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi che aveva fatto dell’aumento di posti di lavoro la sua bandiera. Meloni ha infine ribadito che i centri per migranti costruiti assieme al governo albanese funzioneranno e che sono già un esempio per l’intera Europa.

La gioia e le sfide per il 2025

Il canto degli italiani in chiusura, tanti selfie con i giovani e la speranza di poter costruire ancora tanto per l’anno che verrà. Nonostante il clima di festa e l’arrivo del nuovo anno, il governo Meloni si trova ad affrontare le ultime sfide del 2024 e a entrare in un ciclo di 365 giorni che potrebbero essere decisivi per la tenuta dell’esecutivo nazionale.

Preoccupano i ritardi sulla manovra di bilancio che non è stata ancora approvata così come le tensioni sulla modifica del testo del ddl Sicurezza, contestato ieri a Roma da oltre 50mila persone. Il 2025 sarà poi un anno decisivo per via di due referendum: quello sull’autonomia differenziata e quello sulla cittadinanza, fondamentali per portare avanti il programma elettorale del centrodestra.

A tutto questo si aggiunge la sfida del Giubileo. L’anno prossimo Roma accoglierà 30 milioni di fedeli e il governo teme che possano esserci nuove contestazioni durante il pellegrinaggio nella Capitale. A tal proposito Salvini sta lavorando a un accordo con i sindacati per permettere un regolare svolgimento dell’evento.

Infine le elezioni regionali. L’anno prossimo sei Regioni andranno al voto e tra queste più di una costituisce una roccaforte del centrosinistra. Si voterà in Campania, Marche, Valle d’Aosta, Veneto, Puglia e Toscana. Quest’anno il centrodestra ha vinto in Abruzzo, Piemonte, Basilicata e Liguria ed ha perso in Emilia-Romagna, Umbria e Sardegna.

Per questa domenica è importante dare un segnale di unità e compattezza, da domani si torna a lavoro a Palazzo Chigi per chiudere quanto prima gli ultimi impegni del 2024 e proiettarsi verso le nuove sfide che riserva il nuovo anno.

La chiusura di Atreju 2024 in tre punti

  • Stabilità del governo: Giorgia Meloni ha rassicurato i suoi elettori sulla tenuta del governo, nonostante le polemiche interne tra Salvini e Tajani, promettendo che l’esecutivo arriverà compatto fino alla fine della legislatura.
  • Attacchi all’opposizione e ai sindacati: Meloni ha criticato l’opposizione, in particolare Elly Schlein del PD, e i sindacati, accusandoli di destabilizzare il governo con scioperi e proteste contro la manovra di bilancio.
  • Sfide per il 2025: Il governo si prepara ad affrontare sfide cruciali nel 2025, inclusi i referendum sull’autonomia differenziata e sulla cittadinanza, le elezioni regionali, e la gestione del Giubileo, con l’obiettivo di consolidare il programma del centrodestra.