L’accanimento giornalistico nei confronti delle celebrità e dei personaggi pubblici, che siano artisti, politici o attori, è un tema che continua a suscitare dibattiti accesi. Uno dei casi più discussi e famosi in Italia è quello di Ultimo, cantautore romano, protagonista di un diverbio durante il Festival di Sanremo del 2019. Questo episodio è diventato un esempio di come il rapporto tra media e personaggi pubblici possa degenerare in una narrazione tossica, distogliendo l’attenzione dal merito artistico o professionale.

Ultimo e Mahmood: ecco cos’è successo

Ultimo, cantautore romano classe 1996 che vanta numerosi successi e concerti sold-out. Niccolò Moriconi, partecipò al Festival di Sanremo con la canzone “I tuoi particolari”, nonostante fosse considerato il favorito dal pubblico per la vittoria finale, vinse Mahmood, il cantautore milanese con la canzone “Soldi”. La differenza di percentuale tra il voto popolare, largamente e quasi completamente a favore di Ultimo, e il voto delle giurie tecniche e della sala stampa scatenò polemiche, amplificate dai media e dai giornalisti.

La conferenza stampa di Ultimo

Successivamente alla vittoria di Mahmood, Ultimo tenne una conferenza stampa in cui espresse il suo disappunto e dispiacere, contestando la differenza abissale tra le due percentuali dei voti. Da quel momento, la narrazione mediatica dei giornalisti si spostò esclusivamente e rapidamente dall’aspetto artistico a quello personale, ponendo domande scomode e fraintendendo qualsiasi risposta desse l’artista, dipingendo Ultimo come un personaggio arrogante e incapace di accettare la sconfitta. Alcuni giornalisti sottolinearono il suo atteggiamento polemico, alimentando un clima di tensione che ebbe ripercussioni sulla percezione pubblica del cantante.

Media, giornalisti e personaggi pubblici: dinamiche problematiche

L’episodio mette in luce alcune dinamiche problematiche nel rapporto tra media, giornalisti e personaggi pubblici: in primo luogo, la ricerca dello scontro, poiché in molte occasioni, i giornalisti tendono a enfatizzare il conflitto per aumentare l’interesse del pubblico. Nel caso di Ultimo, la sua reazione emotiva venne amplificata e fraintesa, trasformandola in un evento mediatico di proporzioni spropositate. In secondo luogo si può parlare della decontestualizzazione: le dichiarazioni di Ultimo furono spesso estrapolate dal loro contesto, contribuendo a creare un’immagine parziale e distorta del suo comportamento.

Il sensazionalismo e il ruolo delle emozioni

Questo processo è comune nei media moderni, dove il sensazionalismo ed un titolo accattivate prevalgono sull’analisi approfondita. Infine, possiamo citare il ruolo delle emozioni: la comunicazione pubblica oggi si basa fortemente sulle emozioni. Un’esplosione di rabbia, frustrazione o delusione, come quella di Ultimo, diventa un contenuto ideale per attirare l’attenzione, oscurando altri aspetti più rilevanti. A ribaltare la vicenda e a mostrare l’altra faccia della medaglia, è stato il comportamento della sala stampa durante la penultima edizione del Festival di Sanremo, attraverso la divulgazione di un video che ritraeva l’intera sala stampa esultare e gioire per la mancata vittoria del cantautore romano.

La pressione psicologica sui personaggi pubblici

Questa vicenda ha permesso ad una percentuale di spettatori di aprire gli occhi sulla vicenda, analizzando entrambe le parti. Questo tipo di accanimento mediatico, però, non è privo di conseguenze. Per i personaggi pubblici, può tradursi in una pressione psicologica enorme, che potrebbe incide sulla loro carriera e sulla loro vita privata. Per il pubblico, invece, contribuisce a creare una cultura mediatica che premia il sensazionalismo a scapito della qualità dell’informazione. L’accanimento mediatico nei confronti di Ultimo è un esempio di come i media possano trasformare una situazione ordinaria in una vicenda polemica, così com’è stato per molti altri personaggi pubblici (come per esempio Geolier nell’ultima edizione del festival).

Giornalisti e pubblico: ecco qual è il comportamento corretto

Per evitare questi fenomeni, sarebbe necessario un approccio più distaccato da parte dei giornalisti, basato su un equilibrio tra il diritto di cronaca e il rispetto per la persona. I gusti personali non si possono discutere, ognuno è libero di apprezzare determinati generi musicali e determinati personaggi pubblici, ciò non toglie, però, il rispetto e la professionalità che bisognerebbe portare a chiunque, indipendentemente dai propri gusti soggettivi. Allo stesso tempo, è fondamentale che il pubblico sviluppi un senso critico nei confronti delle notizie, imparando a distinguere tra informazione e spettacolarizzazione. Solo così sarà possibile costruire un rapporto più sano tra media e personaggi pubblici, restituendo centralità al merito e alla qualità del lavoro svolto.