L’anno prossimo sarà molto più semplice accedere alla pensione anticipata, con 64 anni d’età e con una storia contributiva di 20 anni. Sarà, altresì, più facile anche l’accesso alla pensione di vecchiaia.

La semplicità è dettata da una norma contenuta in un emendamento all’esame alla Camera. Secondo l’emendamento, si accederebbe alla pensione più facilmente facendo ricorso alla rendita dei fondi pensione. In questa maniera, l’importo aggiuntivo faciliterebbe il perfezionamento di un requisito.

Per ora non ti anticipo nulla: di seguito troverai tutte le informazioni che ti servono.

Perché l’accesso alla pensione anticipata sarà più facile nel 2025

Nel 2025, potrebbe essere più semplice accedere alla pensione anticipata. Una delle ultime proposte al disegno di Legge di Bilancio del 2025 punta alla semplificazione della pensione anticipata e, al contempo, al rafforzamento della previdenza complementare.

È quanto previsto da un emendamento presentato all’esame della Camera. Possiamo ben sperare perché, almeno per ora, potrebbe trovare un piccolo spazio nella Legge di Bilancio.

La norma riguarda i lavoratori che si trovano interamente nel sistema di calcolo contributivo. Ciò significa, tutti quei lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1996.

Questi lavoratori potrebbero accedere più facilmente alla pensione anticipata, ma anche alla stessa pensione di vecchiaia.

I requisiti della pensione sono:

  • Vecchiaia: 67 anni d’età, 20 anni di contributi e importo almeno pari all’assegno sociale;
  • Anticipata: 64 anni d’età, 20 anni di contributi e importo almeno tre volte l’assegno sociale.

La nuova norma favorirebbe l’accesso permettendo di sommare la rendita della pensione complementare all’importo dell’assegno pensione.

Così facendo, diventerebbe molto più facile raggiungere l’importo soglia per l’accesso soprattutto alla pensione anticipata a 64 anni.

Come funziona la previdenza complementare

A questo punto spieghiamo brevemente cos’è la previdenza complementare. Disciplinata dal D.lgs. n. 252, del 5 dicembre 2005, rappresenta il secondo pilastro del sistema pensionistico italiano.

Il suo scopo è quello di integrare la pensione base, garantendo al pensionato un tenore di vita più adeguato.

La previdenza complementare si basa su un sistema di forme pensionistiche indicate di raccogliere il risparmio dei lavoratori. Funziona come una sorta di salvadanaio per beneficiare, poi, di una pensione integrativa.

Si tratta di forme che presentano molti vantaggi, soprattutto da un punto di vista fiscale, ma anche qualche contro: non tutti i cittadini sono in grado di aprire un fondo o aderire a un piano.

Fondi pensione + pensione anticipata: è la mossa giusta da fare?

La norma permette due vantaggi:

  • Il rafforzamento della previdenza complementare;
  • L’accesso più facile alla pensione anticipata.

Il primo punto è uno degli obiettivi a medio/lungo termine del Governo. Il rafforzamento della previdenza complementare è fondamentale per le pensioni future. Il capitolo pensioni è sempre molto ostico e lo sarà ancora di più tra qualche anno. Ecco che il Governo sta spingendo in questa direzione, per esempio, con la proposta del silenzio assenso del TFR nei fondi pensione.

Fondere la previdenza base e complementare potrebbe essere la giusta soluzione. I fondi pensione potrebbero offrire maggiore copertura previdenziale soprattutto a chi è appena entrato nel mondo del lavoro.

Oggi, però, non è ancora una soluzione molto diffusa e la ragione è molto semplice: i giovani già non riescono a vivere ed essere autonomi con uno stipendio, figuriamoci a mettere soldi da parte per finanziare forme pensionistiche complementari.

In ogni caso, la soluzione del Governo potrebbe essere la mossa giusta per i lavoratori prossimi alla pensione che, tempo addietro, hanno pensato di investire in fondi pensione. In questo modo, hanno la possibilità di lasciare il mondo del lavoro prima e accedere più facilmente alla pensione anticipata.

Per riassumere

Nel 2025, potrebbe essere più facile accedere alla pensione anticipata grazie a una proposta che semplifica i requisiti. L’emendamento in discussione prevede che la rendita dei fondi pensione possa essere sommata all’importo dell’assegno pensione, facilitando l’accesso, soprattutto a chi ha 64 anni e 20 anni di contributi.

La previdenza complementare, che integra la pensione base, sta diventando sempre più importante, sebbene non sia ancora una soluzione molto diffusa, soprattutto tra i giovani. L’obiettivo del governo è rafforzare questo sistema per garantire una pensione adeguata in futuro.