La BCE ha annunciato un nuovo taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base. La nuova sforbiciata porta come conseguenza diretta la riduzione del tasso sui depositi al 3% e quello di riferimento al 3,15%.

Se, con l’ultimo taglio, le condizioni per l’accensione di un mutuo a tasso variabile erano diventate più incoraggianti, adesso diventano ancora più favorevoli nel tempo.

Questa è la quarta e ultima sforbiciata dell’anno. Nel testo vedremo quali sono tutte le conseguenze dirette, cosa cambia soprattutto per i mutui a tasso fisso e variabile.

Arriva il quarto e ultimo taglio dei tassi BCE del 2024

È arrivato un nuovo taglio della BCE dei tassi di 25 punti base. Si tratta della quarta sforbiciata del 2024, l’ultima avvenuta nel mese di ottobre. Siamo ancora al 3%, molto lontani dal livello in cui si è partiti, ma comunque sulla buona strada.

I tassi vengono tagliati perché l’inflazione non rappresenta più un’emergenza rispetto a qualche anno fa. La riduzione dei tassi è stata comunicata ufficialmente nella giornata di ieri, 12 dicembre 2024. L’obiettivo è supportare l’economia dell’Eurozona che, seppure non sopraffatta da un’inflazione galoppante, comunque sta affrontano una crescita debole, soprattutto in Francia e in Germania.

Si sperava in una riduzione maggiore, di 50 punti, ma la scelta della Banca Centrale Europea si è orientata, nuovamente, al taglio di soli 25 punti.

Con questo quarto intervento, assistiamo alle seguenti conseguenze:

  • Tasso sui depositi della BCE scende dal 3,25% al 3%;
  • Tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale scende dal 3,4% al 3,15%;
  • Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale scende dal 3,65% al 3,4%.

Questi quattro interventi, dal mese di giugno al mese di dicembre, hanno comportato l’abbassamento dei tassi dell’1%.

Perché assistiamo a un altro taglio

Il tasso d’inflazione è considerato più accettabile, dopo il picco toccato nel 2022 e nel 2023. I prezzi non stanno crescendo velocemente, come abbiamo assistito due anni fa, e non c’è neppure il bisogno di stringere ancora di più sui prestiti.

Attualmente, l’inflazione è al di sotto dell’1% in Italia e in Europa sta proseguendo sulla giusta via per la discesa sotto il 2%.

Qual è l’effetto su mutui, investimenti e mercati finanziari

Quando si parla di un nuovo taglio dei tassi si pensa subito alle implicazioni sui mutui. Infatti, anche l’ultimo taglio di ottobre ha avuto effetti positivi sulle rate dei mutui. Con l’abbassamento dei tassi di interesse, banche e istituti di credito devono pagare meno e, di conseguenza, si abbassano i prezzi anche per i loro clienti.

Arriva una nuova boccata d’aria per chi ha sottoscritto e ha in corso un mutuo a tasso variabile, ma anche per chi decide di sottoscrivere un nuovo finanziamento (anche a tasso fisso). La decisione di abbassare i tassi di altri 25 punti fa senz’altro piacere ai debitori e, adesso, ti spiego perché.

Prendiamo l’esempio di chi ha acceso un contratto di mutuo a tasso variabile. In questo caso, con il nuovo tasso, dovremmo assistere a un nuovo abbassamento delle rate dei mutui. Più che altro, dovrebbe esserci un vantaggio a lungo termine.

Invece, nel caso dei mutui a tasso fisso già accesi non si vedranno differenze. Ci sarà una differenza per chi accenderà un nuovo mutuo adesso: come ho già detto, si dovrebbe assistere a una diminuzione delle rate che, con il passare del tempo, dovrebbe diventare sempre più vantaggiosa, per il tasso fisso che variabile.

Il taglio dei tassi d’interesse avrà un impatto non solo sui mutui e sugli investimenti, ma anche sui mercati finanziari. Infatti, abbassare i tassi stimola gli investimenti perché il costo del capitale diventa molto più conveniente.

Gli stessi investitori potrebbero essere incentivati a cercare rendimenti più elevati anche in strumenti che comportano un rischio maggiore. Anche gli stessi consumatori ne escono avvantaggiati, proprio per via della diminuzione dei costi di finanziamento.

Cosa devi sapere sul taglio dei tassi della BCE in sintesi

La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3% e quello di riferimento al 3,15%. Questo è il quarto e ultimo taglio del 2024, un intervento che riflette una situazione di inflazione meno preoccupante rispetto agli anni passati.

Con questo intervento, i tassi di deposito e di rifinanziamento sono stati abbassati, contribuendo a una diminuzione complessiva dell’1% da giugno a dicembre 2024. Il taglio si giustifica con l’inflazione che ora è sotto controllo, sotto l’1% in Italia, e con l’obiettivo di sostenere la crescita economica. Per quanto riguarda i mutui, il taglio dei tassi rende ancora più favorevoli i finanziamenti, in particolare per chi ha un mutuo a tasso variabile, che vedrà un abbassamento delle rate nel lungo periodo.

Inoltre, il taglio stimola gli investimenti, poiché abbassa il costo del capitale, portando gli investitori a cercare rendimenti più elevati, anche su strumenti più rischiosi. I consumatori, infine, beneficiano della diminuzione dei costi di finanziamento.