13 Dec, 2024 - 13:29

Referendum Autonomia, Jobs Act e Cittadinanza: sarà tutta una questione di quorum?

Referendum Autonomia, Jobs Act e Cittadinanza: sarà tutta una questione di quorum?

Non solo Autonomia Differenziata, la prossima primavera i cittadini italiani potrebbero trovarsi a dover votare per sei referendum ed esprimere la propria volontà su sei questioni che toccano da molto vicino la vita del Paese e la quotidianità di tutti gli italiani.

Giovedì 12 dicembre 2024 la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito la legittimità di sei quesiti referendari per i quali, negli ultimi mesi, sono state raccolte milioni di firme, ovvero: Autonomia Differenziata, Cittadinanza italiana, Jobs Act (3 quesiti) e Sicurezza sul Lavoro.

Sei referendum abrogativi, che puntano a cancellare leggi o parti di una legge con una risposta secca: sì o no.

L'ultima parola adesso spetta alla Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi sulla costituzionalità delle richieste. In attesa del parere della Consulta, previsto per metà febbraio, la campagna referendaria è già partita e l'attenzione di tutti i partiti è focalizzata sul raggiungimento del quorum, uno scoglio difficile da superare alla luce delle percentuali di astensionismo registrate alle tornate elettorali degli ultimi due anni.

La battaglia è solo agli inizi, ma si preannuncia ricca di colpi di scena. Maggioranza e opposizione sono consapevoli di giocarsi una partita fondamentale anche per gli equilibri futuri del Paese e cercheranno di sfruttare al meglio le proprie carte a cominciare dalla delicata scelta dei quattro nuovi giudici della Corte Costituzionale.

Autonomia, cittadinanza e Jobs Act: i quesiti

Sono sei i quesiti referendari che hanno ottenuto il via libera della Corte di Cassazione. Si tratta di quesiti abrogativi con cui si richiede la cancellazione di una legge o di una parte di essa. Le opzioni di risposta disponibili sono solo due: 'sì' se si vuole abrogare la legge e 'no' se invece la si vuole mantenere.

Questi i sei quesiti su cui gli italiani potrebbero dover esprimere la propria opinione:

1) Il referendum sull'Autonomia Differenziata è stato promosso da un comitato promotore che comprende sindacati, partiti di centrosinistra e associazioni. Chiede l'abrogazione totale della legge approvata dal Parlamento lo scorso giugno.

Questo il quesito approvato dalla Cassazione:

Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione?

2) Il referendum sulla Cittadinanza italiana è stato promosso da +Europa e da una serie di associazioni del settore. Ha come obiettivo il dimezzamento da 10 a 5 anni del periodo di residenza per ottenere la cittadinanza italiana.

Ecco il quesito approvato:

"Volete voi abrogare l'art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole "adottato da cittadino italiano" e "successivamente alla adozione"; nonche' la lettera f), recante la seguente disposizione: "f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.", della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza"?.

3) Il referendum sul Jobs Act si compone di tre quesiti ed è stato promosso dalla Cgil con il sostegno della maggiorparte dei partiti di centrosinistra. Il Jobs Act fu approvato dal Governo Renzi nel 2016 per modificare l'ex art.18 e il referendum si propone di abrogarne alcune parti relative al contratto di lavoro a tutele crescenti, la disciplina sui licenziamenti illegittimi e quella sui contratti di lavoro.

4) Il referendum Sicurezza sul Lavoro chiede l'abrogazione delle norme che impediscono, in caso di incidente sul lavoro per le opere date in appalto di estendere la responsabilità anche all'impresa appaltante. Anche questo referendum è stato promosso dalla Cgil.

Referendum abrogativo e la battaglia del quorum

Il via libera della Cassazione sui sei referendum ha riportato alla ribalta il tema del raggiungimento del quorum.

La legge italiana in caso di referendum abrogativi fissa il quorum al 50% dei votanti +1. Una soglia altissima soprattutto in un periodo storico come quello attuale con l'astensionismo ai massimi storici e gli italiani sempre più restii a recarsi alle urne. La mobilitazione popolare che ha portato al raggiungimento in poche settimane del numero di firme necessarie per poter promuovere le consultazioni sono sicuramente segnali incoraggianti, ma l'obiettivo è molto difficile da raggiungere. Negli ultimi tredici anni, infatti, non si è mai raggiunto il quorum in una consultazione popolare, l'ultima volta fu nel 2011 al referendum sull'acqua pubblica.

Senza quorum i risultati dei referendum non sono validi, lo sa bene il centrodestra che soprattutto sui referendum relativi all'Autonomia Differenziata e alla Cittadinanza italiana potrebbe spingere per il non voto più che per il 'no'.

Mentre nella Lega il via libera della Cassazione sta generando fibrillazione e già si guarda al quorum, in Fratelli d'Italia le dichiarazioni ufficiali sembrano più distese.

virgolette
Noi un referendum già lo abbiamo fatto. L'Autonomia è nel programma del centrodestra e gli elettori ci hanno votato. Se dovesse arrivare un referendum è sempre uno strumento di democrazia. Vediamo cosa accadrà dopo la sentenza e poi decideremo.

Ha dichiarato ai microfoni dell'inviato di Tag24.it il deputato di FdI Manlio Messina a margine della manifestazione di Aterju a Roma.

Dello stesso avviso anche il Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci che dichiara che i referendum sono il 'sale della democrazia" e aggiunge:

virgolette
Non deve mai preoccupare una consultazione popolare.

All'opposto il centrosinistra, le associazioni sindacali e di settore, lavoreranno per convincere gli elettori ad andare alle urne e a votare sei volte 'sì', al fine di abrogare la legge sull'Autonomia Differenziata, facilitare l'acquisizione della cittadinanza italiana per gli immigrati regolari, abrogare le norme che danneggiano i lavoratori.

Cosa centrano i referendum con l'elezione dei giudici della Consulta?

Come già detto, adesso la parola passa alla Corte Costituzionale che dovrà esprimersi sulla costituzionalità dei quesiti referendari entro il 20 gennai. Se il verdetto dovesse essere positivo il Presidente della Repubblica dovrà decidere la data delle consultazioni che dovrebbe tenersi tra aprile e giugno del 2025.

Il Governo spera in un verdetto negativo per scongiurare una spinosa campagna referendaria e soprattutto il rischio di essere battuto su un provvedimento di bandiera come l'Autonomia Differenziata. L'opposizione, invece, spera nel via libera ai quesiti per poter iniziare l'offensiva al governo in vista del voto del 2027.

E' evidente come il tema dei referendum si intrecci con lo stallo in cui versa negli ultimi mesi la nomina dei nuovi giudici della Consulta. Da mesi il Parlamento non riesce a trovare l'accordo sull'unico giudice attualmente mancante e dal 20 dicembre i giudici da nominare diventeranno quattro.

Nomine che si inseriscono in un difficile puzzle di equilibri politici reso ancora più complicato proprio dall'imminente decisione della Corte Costituzionale in merito ai referendum.

In conclusione

La prossima primavera, i cittadini italiani potrebbero essere chiamati a votare su sei referendum abrogativi che riguardano temi rilevanti per il Paese, come l'Autonomia Differenziata, la Cittadinanza italiana, il Jobs Act e la Sicurezza sul Lavoro. I quesiti sono stati approvati dalla Corte di Cassazione dopo che milioni di firme sono state raccolte online e nei banchetti. Ora, la Corte Costituzionale dovrà valutare la legittimità dei quesiti, con la sentenza prevista per metà febbraio 2025.

I sei referendum in questione sono:

  1. Autonomia Differenziata: si chiede l'abrogazione della legge che promuove l'autonomia regionale.
  2. Cittadinanza italiana: mira a ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza per ottenere la cittadinanza.
  3. Jobs Act: tre quesiti riguardano l'abrogazione di disposizioni relative ai contratti di lavoro e ai licenziamenti.
  4. Sicurezza sul Lavoro: propone l'estensione della responsabilità in caso di incidenti su lavori appaltati.

La principale sfida sarà il raggiungimento del quorum, fissato al 50% più uno degli elettori, un obiettivo difficile in un periodo di alta astensione. Se il quorum non viene raggiunto, i risultati non saranno validi. Il governo teme una vittoria dei "sì", soprattutto sull'Autonomia Differenziata, mentre l'opposizione spera nel via libera della Consulta.

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Maria Rita Esposito
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