Morte, sacrificio, ingiustizia. Tutto in nome dei soldi, unico valore rimasto per chi vive nella più cupa disperazione. La prima stagione della serie sudcoreana “Squid game” vedeva il suo protagonista confrontarsi con le angosce del mondo contemporaneo e uscirne vincitore, ma Seong Gi-hun pagherà il prezzo di questa vittoria nella stagione 2 dello show, in arrivo su Netflix.
Lo confermano il creatore della serie, Hwang Dong-hyuk, e l’attore che interpreta Gi-hun, Lee Jung-jae. I due anticipano un personaggio molto diverso da quello visto negli episodi arrivati su Netflix ormai tre anni fa. I traumi vissuti nella prima stagione hanno lasciato un segno profondo nell’animo di Gi-hun, trasformandolo in un uomo decisamente più cupo e determinato.
Questo significa senza dubbio che la serie manterrà la dimensione umana che l’ha resa uno dei successi più grandi della piattaforma streaming. La scala, però, sarà maggiore, come lecito aspettarsi da un sequel chiamato, per sua natura, ad alzare la posta in gioco, con la sfida di Gi-hun all’intera organizzazione dietro i giochi mortali.
Squid game 2, il protagonista sarà “consumato dalla vendetta”
Ecco, allora, che la battaglia di Gi-hun per abbattere i giochi mortali si configura come la sfida di una persona che, pur avendo conquistato la ricchezza, decide di metterla in gioco, insieme alla sua vita, per un fine più grande.
Il trailer diffuso da Netflix ha già fornito alcuni indizi sulla difficile missione che il protagonista si troverà di fronte dopo essere tornato nei giochi. Gi-hun dovrà, infatti, convincere gli altri partecipanti a unirsi alla sua causa, trovandosi però a fare i conti con persone disperate che desiderano a qualunque costo mettere le mani sul premio finale.
Il personaggio sarà, quindi, molto diverso rispetto a quello un po’ ingenuo e spensierato della prima stagione. Un’evoluzione inevitabile secondo il creatore e regista della serie Hwang Dong-hyuk. Gi-hun ha vinto, ma la vittoria di soldi sporchi di sangue gli ha fatto toccare con mano la brutalità di un mondo, quello dell’organizzazione dietro agli ‘Squid game’ e dei personaggi meschini che ne fanno parte, che ora intende abbattere.
“Lo incontriamo in un momento in cui è molto più concentrato e quasi completamente consumato dal desiderio di realizzare ciò che si è prefissato”.
Un proposito che, inevitabilmente, farà precipitare la serie in una dimensione ancora più oscura e feroce. In una situazione simile, Hwang spiega come la “bontà d’animo” del suo protagonista venga quasi completamente assorbita dalla rabbia e dalla vendetta.
Squid game 2 e la coscienza politica del suo protagonista
Non del tutto, però. Secondo l’autore, Gi-hun dovrà fronteggiare anche un conflitto interno tra la sua determinazione attuale e il suo vecchio ‘io’, “quello familiare, quasi infantile, che la gente ama così tanto“. In questa ricerca di un equilibrio interiore c’è tutto il senso di una coscienza politica che, nell’animo del protagonista, è maturata attraverso il dolore e la perdita.
Il Gi-hun interpretato da Lee Jung-jae nella prima stagione di “Squid game” è un uomo di buon cuore ma schiavo del vizio. I problemi economici che questo gli provoca lo portano sull’orlo del baratro, dal quale vede una via d’uscita solamente attraverso la partecipazione ai giochi spietati.
Insieme a tanti altri disperati come lui, Gi-hun conosce il meglio e il peggio dell’animo umano: la solidarietà e la sopraffazione, l’amicizia e il tradimento, l’amore e la rabbia cieca. Uscire vincitore da un simile orrore, anche con in tasca 45,6 miliardi di won (pari a circa 33 milioni di euro), non rende nessuno migliore. Ma la rabbia che ne deriva diventa il carburante per una vendetta che ha il sapore della rivolta.
L’attore Lee Jung-jae anticipa un “personaggio meno divertente”
Le due anime continueranno, dunque, a essere presenti dentro di lui, con la sua parte più umana che sarà ancora visibile. Una benevolenza che, però, potrebbe rappresentare un vantaggio ma anche un ostacolo nel mondo crudele di “Squid game“.
La nuova condizione umana di Gi-hun rappresenta, quindi, una sfida anche per il suo interprete Lee Jung-jae che, però, chiarisce subito come sia stato “più divertente impersonare il Gi-hun della stagione 1“.
L’attore sudcoreano conferma il lato “più duro” del personaggio nei nuovi episodi, concentrato nel difficile tentativo di convincere gli altri partecipanti a unirsi alla sua lotta contro i giochi e l’organizzazione che ne è l’artefice. Un cammino oscuro che lo porterà ad “abbracciare le storie e i traumi di tutti i diversi giocatori del gioco“, per provare a portarli dalla sua parte.
Squid game e i Golden globes, un successo che non ha fine
Sebbene non fosse pianificata fin dall’inizio, la seconda stagione di “Squid game” conferma i temi maturi e l’analisi impietosa della società capitalistica contemporanea, raccontata attraverso la metafora di un ‘gioco’ che avanza senza soste verso un futuro radioso vago e ingannevole, senza curarsi di chi si lascia per strada, quegli ultimi messi da parte e dimenticati senza alcun ripensamento.
Un pugno nello stomaco che, a quanto pare, ha un carattere universale, nel mondo del nostro 21° secolo in cui disuguaglianze e disparità sociali sempre più insopportabili si rivelano le stesse, in Corea del Sud come altrove.
Lo confermano, in primo luogo, i dati straordinari dello show su Netflix. Con oltre 265 milioni di visualizzazioni (dato a oggi, 13 dicembre 2024), “Squid game” è, infatti, la serie più vista in assoluto della piattaforma, superando di gran lunga veri e propri fenomeni come “Mercoledì” (252,1 milioni) e “Stranger things” (140,7 milioni).
A questo si devono aggiungere i numerosi riconoscimenti internazionali conquistati dalla serie nel 2022, con il Golden globe per il Miglior attore non protagonista in una serie tv assegnato a Oh Yeong-su e tre Emmy Awards:
- Miglior regia in una serie drammatica a Hwang Dong-hyuk (per l’episodio “Un, due, tre, stella“)
- Miglior attore protagonista in una serie drammatica a Lee Jung-jae
- Miglior attrice guest star in una serie drammatica a Lee Yoo-mi
E la serie sembra destinata a ripetersi, con la candidatura a Miglior serie tv dell’anno ai prossimi Golden Globes, che si celebreranno il 5 gennaio 2025.
Game on. Congratulations to the cast and crew of Squid Game on their @goldenglobes nomination. pic.twitter.com/a8P14NOMUz
— Squid Game (@squidgame) December 9, 2024
Una candidatura inaspettata, considerando che arriva prima ancora che la seconda stagione sia stata distribuita su Netflix. L’uscita è prevista, infatti, per il 26 dicembre 2024. Con simili premesse, il regalo di Natale perfetto quest’anno lo porta Netflix.
Conclusioni
- Un protagonista più oscuro e determinato: nella seconda stagione di “Squid Game“, il protagonista Seong Gi-hun sarà trasformato dal trauma subito e ossessionato dalla vendetta. Dopo aver vinto il gioco, Gi-hun diventa un uomo più cupo, consumato dalla rabbia e concentrato sulla distruzione dell’organizzazione che gestisce i giochi mortali, mettendo in gioco la sua ricchezza e la sua vita;
- Conflitto interiore e coscienza politica: il personaggio dovrà confrontarsi con un conflitto interiore tra la sua determinazione a vendicarsi e il suo vecchio io, più umano e compassionevole. Questo sviluppo mostra la sua evoluzione, da uomo vulnerabile a simbolo di resistenza contro l’ingiustizia, con una coscienza politica che cresce attraverso il dolore e la perdita;
- Un successo globale e riflessione sociale: “Squid Game” continua ad esplorare temi di disuguaglianza sociale e critica al capitalismo, utilizzando i giochi mortali come metafora di un sistema che sfrutta e dimentica i più deboli. La serie ha ottenuto successi straordinari, tra cui numerosi premi internazionali, e la sua seconda stagione promette di affrontare questi temi in modo ancora più intenso e drammatico.