Il Milan ha raccolto la quarta vittoria di fila in Champions League, superando non senza fatica la Stella Rossa alla sesta giornata. Il Diavolo infatti ha risolto il match di San Siro soltanto nel finale, passando con un gol di Abraham dopo il momentaneo 1-0 siglato da Leao e il pareggio serbo firmato dall’ex Torino Radonjic. L’unica nota positiva riguarda proprio il punteggio finale, visto che il Milan ha incamerato tre punti utilissimi per la classifica.
Tutto questo senza offrire una prestazione di altissimo livello dato che il Diavolo, soprattutto nella ripresa, ha concesso molto agli avversari rischiando di vanificare una partita che alla vigilia era considerata abbordabile. Al termine del match anche il tecnico milanista Paulo Fonseca ha sottolineato la propria insoddisfazione, innescata dall’atteggiamento troppo passivo dei suoi calciatori.
La delusione di Fonseca dopo Milan-Stella Rossa
L’allenatore portoghese si è presentato davanti ai microfoni di Sky Sport con l’amaro in bocca. Non chiaramente per il risultato, che permette al Milan di viaggiare verso l’alto e puntare seriamente ad un posto agli ottavi di finale. Fonseca è apparso scuro in volto, infastidito, ma con dignità e professionalità ha analizzato la prestazione offerta dai propri giocatori.
L’ex tecnico della Roma si è focalizzato su un punto chiave, quell’approccio alla partita troppo morbido e superficiale. La Stella Rossa ha sfruttato proprio questi momenti, colpendo il Milan all’ora di gioco dopo una disattenzione certamente evitabile della difesa. Fonseca lavora tanto e anche duramente per il Diavolo, soprattutto su una fase difensiva che spesso lascia a desiderare.
Il suo impegno a Milanello però non è stato ripagato di fronte ai serbi, ma Fonseca ha già una risposta. Il tecnico sa di portare avanti bene il suo compito durante la settimana, anche se dal suo punto di vista non si può dire lo stesso dei giocatori. Ed è questo il chiave: Fonseca ha l’impressione che qualcuno nel Milan stia tirando troppo il freno, specie nei momenti in cui si deve andare più forte che mai.
Theo Hernandez è uno dei leader da ritrovare
L’allenatore non ha fatto nessun nome in particolare, non ha intenzione di puntare pubblicamente il dito contro qualcuno. Ma dalla sfida contro la Stella Rossa è facile ipotizzare che Fonseca si aspetti qualcosa in più da certi leader. Un discorso che al momento esclude Rafael Leao, autore di una grande prestazione che gli è valsa il premio di MVP a fine partita.
I problemi con il portoghese sembrano ormai cosa vecchia e Leao, grazie alla “cura Fonseca”, è davvero un altro giocatore. Il Milan poi si gode anche Gabbia e Thiaw, la coppia di centrali che il tecnico milanista sembra preferire maggiormente in questo momento. Nessuna critica eccessiva verso Maignan, che ha spesso evitato passivi peggiori al Diavolo.
Non si può dire certamente lo stesso di Theo Hernandez, alle prese con uno dei periodi più complicati della sua vita milanista. Il francese è apparso sottotono anche contro i serbi, che hanno trovato molto spazio soprattutto dalle sue parti. Theo ha spinto meno del solito e ha anche commesso qualche errore di troppo in fase difensiva.
Tra i destinatari del messaggio di Fonseca potrebbe esserci anche Chukwueze, che ha sì propiziato il 2-1 milanista ma soltanto dopo una prestazione piuttosto mediocre. Le critiche poi potrebbero essere rivolte pure a Musah, che ha perso un pallone sanguinoso in occasione dell’1-1 della Stella Rossa.
Fonseca non è a rischio: Ibra e la dirigenza sono dalla sua parte
Conoscendo Fonseca, tuttavia, il discorso potrebbe avere un raggio più ampio. Non un processo ad un singolo giocatore bensì una resa dei conti con tutta la squadra, anche con chi adesso sta commettendo meno errori. L’analisi del portoghese poi abbraccia perfettamente il percorso in campionato del Milan, che sta zoppicando soprattutto nei grandi match.
La sconfitta in casa dell’Atalanta è solo l’ultima delle delusioni rimediate dai rossoneri, che si sono allontanati ancor di più dalla zona Champions. Lottare per lo Scudetto sembra quasi impossibile, dunque l’ingresso in Europa dalla porta principale è l’obiettivo a lungo termine del Milan.
Fonseca avrà commesso anche i suoi errori ma è proprio l’atteggiamento dei giocatori a non andare. La squadra gira in maniera meno fluida, sembra arrancare e accontentarsi troppo certe volte. Uno scenario che di certo non piace né alla dirigenza né a Zlatan Ibrahimovic, che comunque non sembra avere grossi problemi con l’allenatore.
Fonseca ha il pregio di parlare forte e chiaro, ammettendo gli errori e prendendosi i complimenti quando gli arrivano. La sua posizione non sembra affatto in bilico, anzi. La sua eleganza e la sua professionalità lo precedono, segni che i problemi al Milan non partono proprio da lui. Chiaramente l’allenatore può avere delle responsabilità, è ovvio che sia così. Ma ad oggi i rimproveri della dirigenza rossonera possono andare più verso il campo che verso la panchina.