22 anni e 9 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione. Queste le pene inflitte dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze agli ex caporali della Folgore Alessandro Panella e Luigi Zabara, riconosciuti colpevoli di omicidio volontario aggravato per la morte del giovane paracadutista Emanuele Scieri, avvenuta nel 1999 alla caserma Gamerra di Pisa.
Ridotte in Appello le pene per gli ex caporali Panella a Zabara
In primo grado i due ex caporali erano stati condannati rispettivamente a 26 e a 18 anni di carcere. In Appello, la Procura aveva richiesto 24 anni per Panella e 16 per Zabara. Alla fine, i giudici hanno optato per pene più lievi.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro i consueti 90 giorni. Nel frattempo, entrambi gli imputati, che continuano a dichiararsi innocenti, hanno già annunciato, tramite i loro legali, l’intenzione di ricorrere in Cassazione.
La reazione dei familiari di Emanuele Scieri
Siamo soddisfatti della sentenza di secondo grado, perché ha confermato la condanna dei due imputati. Leggeremo le motivazioni per capire perché le pene sono state ridotte, ma non è questo il punto che ci interessa. A noi interessa che i giudici abbiano confermato la verità della ricostruzione di quella notte, su come Emanuele venne ucciso e sul clima che c’era in quella caserma. Per noi è stata fatta giustizia,
ha detto all’Adnkronos l’avvocata Alessandra Furnari, che assiste i familiari di Emanuele Scieri nella loro lunga battaglia alla ricerca di verità e giustizia.
Chi era Emanuele Scieri e come è morto? La ricostruzione
Emanuele Scieri, 26 anni, era nato a Siracusa e si era laureato in Giurisprudenza, avviandosi alla pratica forense. Nel 1999, richiamato alle armi, aveva iniziato il servizio militare a Firenze, presso il Centro di addestramento delle reclute della Folgore, per poi essere trasferito alla caserma Gamerra di Pisa.
La sera del 13 agosto, alle 20.30, fece l’ultima telefonata ai suoi genitori e al fratello. Più tardi, alle 22.15, rientrando da una passeggiata con alcuni commilitoni, si fermò a fumare una sigaretta su un vialetto vicino a una torre in muratura usata per asciugare i paracadute. Fu l’ultima volta che venne visto.
Alle 23.45, non rispondendo al contrappello, venne segnalato per diserzione. Nessuno, tuttavia, lo cercò. Il suo corpo fu ritrovato tre giorni dopo, il 16 agosto, ai piedi della torretta, un luogo di ritrovo per i commilitoni più anziani.
La svolta nelle indagini
Inizialmente, la sua morte fu attribuita a un suicidio o a una caduta accidentale. Nel 2018, grazie al lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta istituita nel 2015 e agli appelli della famiglia, la Procura, però, riaprì il caso.
Secondo la ricostruzione della Corte d’Assise, gli ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara avrebbero costretto Scieri a salire sulla torre di asciugatura dopo averlo picchiato e obbligato a spogliarsi. Il 26enne sarebbe morto, in pratica, in seguito al suo tentativo di ribellarsi agli atti di nonnismo dei due imputati, scatenandone un “delirio di onnipotenza”, venendo spinto di sotto.
Sia Panella che Zabara hanno sempre negato ogni responsabilità, ma sono stati condannati. È stato assolto sia in primo che in secondo grado, invece, il caporal maggiore dell’esercito Andrea Antico, che aveva scelto il rito abbreviato e per cui il pm aveva chiesto, in Appello, una pena di 17 anni e mezzo. Assolti, in passato, anche Enrico Celentano e Salvatore Romondia, accusati di favoreggiamento. Si aspettano ora nuovi sviluppi.
Una sintesi per punti del caso e degli ultimi sviluppi
- Condanne in Appello: la Corte d’Assise d’Appello di Firenze ha ridotto le pene per gli ex caporali Alessandro Panella (22 anni) e Luigi Zabara (9 anni, 9 mesi e 10 giorni) per l’omicidio di Emanuele Scieri, avvenuto nel 1999 alla caserma Gamerra di Pisa. In primo grado, le condanne erano state rispettivamente di 26 e 18 anni.
- Ricostruzione della morte di Scieri: la morte del giovane paracadutista, inizialmente attribuita a un suicidio, fu riconsiderata nel 2018, quando le indagini furono riaperte grazie alla Commissione parlamentare e alla famiglia. Secondo l’accusa, il 26enne fu costretto dai due ex caporali a salire su una torre di asciugatura, dove venne picchiato e poi spinto. I due imputati hanno sempre proclamato la loro innocenza.
- Reazioni e sviluppi futuri: i familiari di Emanuele Scieri si sono detti soddisfatti per la conferma delle condanne, mentre gli imputati hanno annunciato che ricorreranno in Cassazione. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.