Sono passati trent’anni da quando la Disney portava sullo schermo un film destinato a conquistarsi un posto di primo piano nella schiera, già ben assortita, dei suoi grandi classici. Era “Il Re Leone“, uno dei film di animazione più amati dal pubblico e lodati dalla critica che ora, in questo dicembre 2024, vede arrivare sul grande schermo un nuovo film derivato dal suo clamoroso successo: “Mufasa: Il Re Leone“.
Un retaggio difficile per la pellicola in live action che fa da prequel alle avventure di Simba, l’eroe del primo film e del suo remake del 2019. Inevitabilmente, proprio lo scontro con una simile leggenda è al centro delle prime reazioni della stampa specializzata dopo le anteprime del film.
Da un lato, infatti, “Mufasa” deve fare i conti con il peso di un Mito ormai conosciuto e amato da più di una generazione, dall’altro, sotto l’aspetto puramente tecnico, deve dimostrare di essere all’altezza dell’eccellente remake del 2019. Sarà riuscito a uscire vincitore da queste due temibili sfide?
“Mufasa: Il Re Leone”, cosa dicono le prime recensioni della critica
A quanto pare, il regista Barry Jenkins (premio Oscar nel 2017 per la sceneggiatura di “Moonlight“) sembra aver fatto centro!
I commenti arrivati online dopo le anteprime per la stampa statunitense promuovono, infatti, pienamente il film, riuscito nel difficile compito di arricchire una storia già nota e, per alcuni, addirittura superare il film del 2019 sul fronte delle animazioni in Cgi.
Un segnale sicuramente confortante per la Disney. La Casa di Topolino, negli ultimi tempi, sembra faticare e non poco a trovare il bandolo della matassa quando si tratta dei remake live action dei suoi classici d’animazione. Lo dimostrano le polemiche che continuano a circolare intorno al remake di “Biancaneve“, atteso per il prossimo anno.
Jazz Tangcay di Variety descrive la visione del film come “gioia pura“, definendolo “il prequel perfetto” e lodando le canzoni di Lin-Manuel Miranda.
#MufasaTheLionKing is the perfect prequel. So beautifully crafted. The songs by Lin-Manuel Miranda and the score are absolutely divine and music to the ears. Pure joy pic.twitter.com/o1smc9waiB
— Jazz Tangcay (@jazzt) December 10, 2024
Musiche che hanno conquistato anche Dempsey Pillot, critico cinematografico di Cinefied, che descrive il film come “un’esplorazione biblica del destino brillantemente travestita da storia delle origini di Mufasa e Scar“.
Pleased to say #MufasaTheLionKing is really good! But what else would you expect from Barry Jenkins? A biblical exploration of destiny brilliantly disguised as an origin story for Mufasa and Scar. Entertaining, visually stunning, and Lin-Manuel Miranda’s music did not disappoint! pic.twitter.com/NrSCM4F5yu
— Dempsey Pillot (@DempseyPillot) December 10, 2024
È il critico John Nguyen a sottolineare come l’animazione fotorealistica di questo “fantastico prequel” sia in grado di superare il suo già straordinario predecessore “Il Re Leone“.
#Mufasa is a fantastic prequel that outdoes the first photorealistic The Lion King movie by a mile with an original and engaging story, better facial animation, and fun songs by Lin-Manuel Miranda. It ties nicely to the previous film's story and you get to see how it all started. pic.twitter.com/JNxVdW6FPS
— John Nguyen (@JohnSpartan300) December 10, 2024
Anche Dana Abercrombie, giornalista di Film Independent, parla di effetti visivi “sbalorditivi“, per poi concentrarsi su quanto la vicenda narrata da Jenkins riesca a svolgere perfettamente il proprio compito di ampliare un mondo ben noto agli spettatori “aggiungendo una dimensione maggiore ai personaggi che amiamo e che pensavamo di conoscere“.
#MufasaTheLionKing left me speechless. Its a story that deserves to be told that makes u question what is destiny. Expertly written & crafted, it adds to #TheLionKing franchise by adding more dimension to the characters we love & thought we knew. The visual effects are astounding pic.twitter.com/p6pwcfD7Wj
— Dana Abercrombie (@sagesurge) December 10, 2024
Mufasa e Il Re Leone, un viaggio al cinema lungo trent’anni
Barry Jenkins sembra dunque essere riuscito a tirare le fila di una mitologia ben radicata nell’immaginario cinematografico degli ultimi decenni.
La trama stessa del suo film conferma questo intento, raccontata come una favola da Rafiki, Pumbaa e Timon alla piccola Kiara, la cucciola figlia di Simba e Nala. Una fiaba di cui Mufasa è il protagonista quando, orfano e solo, trova sul suo cammino un leone di nome Taka, erede di una famiglia reale, destinato.
Il legame quasi fraterno tra i due è, forse, l’aspetto più affascinante della pellicola. Taka è, infatti, destinato a trasformarsi nel crudele Scar e Jenkins sembra sfuggire alle classiche ‘trappole’ dei prequel, mostrando in maniera credibile l’evoluzione del personaggio, fino alle terribile uccisione del suo amico di un tempo ne “Il Re Leone“.
Un percorso che va ad arricchire un complesso intreccio multimediale che ha fatto de “Il Re Leone” il fenomeno della cultura pop che conosciamo. Quattro film già usciti, in attesa del quinto che sarà proprio “Mufasa“, due musical, due serie televisive e ben tre videogiochi che hanno sviscerato la storia di Simba, dei suoi genitori come dei suoi figli e dei suoi amici più cari.
Il capostipite, inutile dirlo, è il film d’animazione del 1994 diretto da Roger Allers, Rob Minkoff che, mentre la Pixar si apprestava a sconvolgere il cinema d’animazione con il suo “Toy story” (1995), realizzano un film che è lo stato dell’arte dell’animazione in due dimensioni, ancora oggi insuperato sotto molti punti di vista.
È del 1997 la messa in scena a Broadway del musical derivato dalla pellicola, capace di vincere sei Tony Awards tra cui quello al miglior musical.
Un successo straordinario che spinge la Disney a finanziare un sequel, distribuito però solo in home video nel 1998. Si tratta de “Il re leone II – Il regno di Simba” e, se il primo film citava chiaramente i temi di “Amleto“, questo secondo richiama “Romeo e Giulietta“. La vicenda, infatti, ruota intorno all’amore contrastato tra Kiara e Kovu, leone appartenente al branco dei traditori fedeli a Scar, che Simba ha espulso dal suo regno.
La terza pellicola, “Il re leone 3 – Hakuna Matata” distribuito anch’essa in home video nel 2004, è una divertente operazione ‘meta’ con protagonisti i due fedeli compagni d’avventura di Simba, Pumbaa e Timon che, mentre sono al cinema a guardare proprio “Il Re Leone“, iniziano a raccontare la loro versione della storia, partendo dal loro primo incontro.
Si arriva, così al remake live action del 2019 firmato da Jon Favreau e al musical che prende le mosse dall’album della sua colonna sonora, “The Lion King: The Gift” firmato l’anno successivo dalla popstar Beyoncé. Proprio lei si è sia attrice che regista di “Black is King” la cui storia segue quella di Simba del primo film, sostituito in questa versione da un principe africano.
Sul piccolo schermo sono Timon e Pumbaa a farla da padroni, con una serie tv trasmessa per ben 85 puntate nell’arco di tre stagioni tra il 1995 e il 1999. Bisogna aspettare, poi, il 2015 per vedere nuove avventure del franchise sul piccolo schermo, con l’arrivo su Disney Channel di “The Lion Guard“, sequel del primo film incentrato su Kion, il figlio di Simba e Nala, composta di 74 episodi distribuiti su tre stagioni.
Infine, non potevano mancare gli adattamenti videoludici. Il primo, sviluppato per computer e per le console SNES e Sega Mega Drive, vede la luce nel dicembre 1994 e permette ai giocatori di rivivere le avventure del film uscito poco prima nelle sale. È dell’anno successivo, invece, “Timon & Pumbaa: Giochi nella giungla“, prodotto per computer e SNES. Infine, nel 2000 arriva su Game Boy Color e PlayStation “Il re leone: La grande avventura di Simba“, che racchiude le storie dei primi due film di animazione. Infine, nel
Dopo “Mufasa” arriverà un prequel su Timon e Pumbaa?
Una storia che ha accompagnato gli ultimi trent’anni dell’intrattenimento mondiale, senza mai perdere il proprio smalto. E non è detto che sia finita qui.
Billy Eichner, l’attore che presta la sua voce al personaggio di Timon sin dal remake del 2019, ha richiesto espressamente un nuovo film dedicato al bizzarro duo. il doppiatore ha espresso il desiderio di realizzare “un musical“, esaltando la collaborazione con Seth Rogen (che dà la voce a Pumbaa) e dicendosi pronto a fare “qualunque cosa con lui e con questi personaggi“.
Insomma, la proposta è lanciata e, si sa, Hollywood è il posto perfetto dove certi sogni possono sperare di avverarsi. Intanto, non resta che aspettare il poco tempo che separa dall’arrivo di “Mufasa: Il Re Leone” nelle sale cinematografiche italiane, previsto per il 19 dicembre 2024.
Conclusioni
- Sfida con l’eredità di “Il Re Leone“: “Mufasa: Il Re Leone“, prequel del celebre classico Disney, affronta il peso del mito di Simba e delle storie precedenti del franchise. Le prime recensioni della critica sono positive, lodando la regia di Barry Jenkins e l’ottimo livello dell’animazione fotorealistiche, che riesce a superare anche il remake live action del 2019;
- Lodi per la trama e le innovazioni: la pellicola arricchisce la storia originale con un focus sul giovane Mufasa e la sua relazione con Taka, destinato a diventare il crudele Scar. Le recensioni esaltano anche la musica di Lin-Manuel Miranda e il modo in cui il film espande l’universo de “Il Re Leone“, approfondendo personaggi già noti;
- Il lungo viaggio del franchise e possibili sviluppi futuri: “Mufasa” si inserisce in un franchise che ha visto diversi sequel, spin-off e adattamenti, tra cui un remake live action, serie TV e videogiochi. Il successo della saga potrebbe portare a ulteriori storie, come quella di Timon e Pumbaa, con l’attore Billy Eichner (doppiatore proprio di Timon) che ha espresso interesse per un futuro musical dedicato ai due personaggi.