Nello scorso anno, le sale cinematografiche italiane hanno registrato un calo non irrilevante rispetto ai numeri pre-pandemia. Nel 2019 sono stati venduti 306 milioni di biglietti, nel 2023 “solo” 214 milioni, il declino sembra non rallentare mentre molte sale faticano a sopravvivere e altre chiudono definitivamente i battenti, piattaforme streaming come Netflix, Disney+, Amazon Prime, continuano a prosperare: colpa del Covid o c’è di più?
Il fascino del grande schermo
Aumenti nei prezzi dei biglietti, la comodità dello streaming e l’evoluzione delle abitudini di consumo stanno danneggiando il rapporto del pubblico con il cinema, ma il grande schermo ha davvero perso il suo fascino? Indubbiamente, andare al cinema rimane un’esperienza unica. Nessuna sistemazione comoda, che sia un letto o un divano, può replicare la magia dello schermo cinematografico e del suono avvolgente a 360 gradi. Si tratta di un’immersione totale all’interno della storia che abbiamo deciso di guardare, lontano dalle distrazioni quotidiane.
Una rivoluzione degli ultimi anni
Al giorno d’oggi, quelli che prima erano considerati eventi speciali, come anteprime esclusive, festival cinematografici e film in 3D e che si pensava fossero ineguagliabili, sono diventati la normalità di debutto di qualsiasi programmazione, che sia un film o una serie tv, che si tratti di un’uscita esclusivamente cinematografica o una pubblicazione sulle piattaforme di streaming. Negli ultimi anni, lo streaming ha rivoluzionato le modalità di accesso ai contenuti cinematografici.
I motivi del successo
Il suo successo è legato a diversi fattori: dalla comodità nel guardare qualunque film, serie, cartone o mezzo di intrattenimento, in qualunque momento e in qualunque modo, anche senza muoversi da casa, alla convenienza economica, contando che un abbonamento mensile costa meno di un paio di ingressi al cinema, e che permette di vedere qualsiasi film si voglia, il che ci collega all’ultimo punto di questa lista di fattori: la varietà: dalle serie cult ai film premiati, la scelta è quasi infinita.
Lo streaming è qualità
Produzioni seguite dai grandi della regia cinematografica, come Martin Scorsese o Alfonso Cuarón, realizzate da Netflix, hanno dimostrato che lo streaming può essere anche sinonimo di qualità, ottenendo nomination agli Oscar e saltando quasi del tutto la distribuzione tradizionale. Alcune sale hanno iniziato a reinventarsi per sopravvivere e attrarre nuovi spettatori. Cibo gourmet, poltrone reclinabili e proiezioni personalizzate stanno trasformando il cinema in un’esperienza premium, talvolta abbassando i costi dei biglietti nonostante le migliorie. C’è da dire che sperimentare non è mai sbagliato, infatti, il grande schermo sta testando le programmazioni ibride: non solo film, ma anche concerti, eventi sportivi e persino spettacoli teatrali in diretta.
Ecco chi difende la distribuzione in sala
Cinema e streaming non sono necessariamente rivali, la loro coesistenza e collaborazione è possibile. Se il primo rappresenta la tradizione, l’esperienza collettiva, e l’immersione nella storia, il secondo soddisfa le esigenze di un pubblico sempre più abituato alla flessibilità, alla personalizzazione e alla comodità. Registi come Christopher Nolan e Quentin Tarantino continuano a difendere la distribuzione esclusiva in sala, mentre Martin Scorsese ha abbracciato lo streaming per realizzare progetti ambiziosi. La coesistenza è possibile, ma richiede un adattamento reciproco e una rivalutazione dell’intero ecosistema dell’intrattenimento.