I giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano hanno condannato a 4 anni e mezzo Leonardo Caffo, accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna. La decisione, già commentata dal diretto interessato, arriva ad appena due giorni di chiusura dalla Fiera della piccola e media editoria di Roma “Più libri più liberi”, contestata, quest’anno, proprio per l’invito rivolto al filosofo, nonostante la dedica alla memoria di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio.

Sentenza di condanna per Leonardo Caffo

La notizia di un processo a carico di Caffo era arrivata nel novembre dello scorso anno. Il filosofo, classe 1988, noto per le sue collaborazioni con diverse riviste e i suoi libri di successo, era accusato di aver maltrattato l’ex compagna, madre di sua figlia.

Nel mirino, in particolare, “insulti, percosse e anche violenze fisiche”, comportamenti “ossessivo maniacali” e minacce “con frequenza settimanale” rivolte dall’uomo – allontanato dalla casa familiare nell’estate 2022 – alla donna in una “sistematica e continuativa attività di prevaricazione”.

Il pm Milda Milli aveva chiesto di condannarlo a 4 anni e mezzo. “Il pubblico ministero fa le proprie richieste, la difesa ne chiede il rigetto sulla base delle proprie argomentazioni”, aveva dichiarato l’avvocato Filippo Corbetta, che insieme alla collega Romana Perin assiste Caffo – sempre proclamatosi innocente – all’Ansa.

Oggi, dopo appena mezz’ora di camera di consiglio, è stata pronunciata la sentenza, che ha escluso due delle tre aggravanti contestate al 36enne, interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e chiamato a versare un risarcimento complessivo di 45 mila euro.

Va bene colpirne uno per educarne mille, io sono stato colpito, speriamo che educhino anche gli altri mille. Io sono stato uno,

il commento a caldo del filosofo, che ha già annunciato di voler ricorrere in Appello. Soddisfatta, naturalmente, la legale dell’ex, Elena Tomayer: “Ringrazio la magistratura che, in aula, ha fatto il suo dovere”, ha detto ai giornalisti.

L’invito (contestatissimo) a “Più libri più liberi”

La decisione dei giudici arriva a pochi giorni dalla Fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi“, tenutasi a Roma tra il 4 e l’8 dicembre, molto contestata proprio per l’invito rivolto a Caffo dalla curatrice del palinsesto Chiara Valerio.

La presenza del filosofo, in attesa di sentenza per maltrattamenti, in un’edizione che la stessa Valerio e il resto del comitato organizzatore avevano dedicato alla memoria di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta nel novembre 2023, era apparsa, infatti, subito inappropriata.

Spingendo molti autori (tra cui l’attesissimo Zerocalcare, che avrebbe dovuto dialogare con la stessa Valerio) ad esprimere il proprio dissenso, rinunciando a partecipare o limitando le proprie apparizioni in feria. Cosa che aveva portato Caffo a ritirarsi.

Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro,

aveva scritto su Instagram.

Le polemiche su Chiara Valerio

Valerio, difendendo l’invito di Caffo, si era appellata alla presunzione d’innocenza e aveva annunciato che avrebbe comunque presentato il suo libro “Anarchia – Il ritorno del pensiero selvaggio”, edito da Raffaele Cortina Editore.

Poi era tornata sui suoi passi, mettendo a disposizione diversi spazi della fiera ad associazioni impegnate contro la violenza sulle donne e chiedendo nuovamente scusa. Gesto che comunque non è bastato a placare le polemiche di chi, sui social e fuori, l’ha accusata, in questi giorni, di “amichettismo”.

Una sintesi per punti del caso

  • Condanna di Leonardo Caffo: il filosofo Leonardo Caffo è stato condannato a 4 anni e mezzo per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna. Inoltre, è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e dovrà versare un risarcimento di 45 mila euro.
  • Controversia alla fiera “Più libri più liberi”: la condanna arriva a pochi giorni dalla Fiera “Più libri più liberi”, che è stata oggetto di polemiche proprio per l’invito rivolto a Caffo, nonostante la manifestazione fosse dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio. Caffo ha poi deciso di rinunciare a parteciparvi.
  • Le reazioni di Chiara Valerio e delle polemiche: la curatrice Chiara Valerio, inizialmente difensiva riguardo all’invito a Caffo, aveva invocato la presunzione di innocenza. A fronte delle polemiche, ha chiesto scusa pubblicamente e messo a disposizione spazi per le associazioni contro la violenza sulle donne, senza tuttavia riuscire a placare le polemiche.