Un premio simbolico ma che riassume bene il 2024 che lo ha visto in parte ministro della Cultura: Gennaro Sangiuliano è stato insignito del premio “personaggio più memato dell’anno” nell’ambito dell’evento Memissima, svoltosi a Torino dal 5 al 7 dicembre.
Un video modificato con l’IA ha mostrato dei ringraziamenti che Sangiuliano avrebbe potuto realizzare se fosse stato davvero al corrente del festival e del suo valore culturale e non: “Vi auguro di lasciare il segno, non letteralmente come capitato a me…“.
L’ex ministro della Cultura chiude così mesi che lo hanno portato alle dimissioni dal suo incarico governativo per l’affaire con Maria Rosaria Boccia e che lo hanno portato al centro dei meme per le sue gaffe.
A Sangiuliano l’Oscar del “personaggio più memato dell’anno”
Forse non esiste una statuetta altrettanto prestigiosa di quella a cui fa il verso e forse il diretto interessato non sarà minimamente interessato a riconoscere pubblicamente la sua vittoria, ma l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha vinto nella categoria “personaggio più memato dell’anno” durante Memissima, il festival della cultura memetica ideato da Max Magaldi e prodotto da The Goodness Factory.
L’evento si è svolto dal 5 al 7 dicembre a Torino e ha visto in gara 400 meme afferenti alle più diverse categorie, dalla satira politica alla musica, dalla categoria TikTok a quella per i reel su Instagram. Un video modificato dall’IA ha messo Sangiuliano ancora una volta al centro della scena, profondendosi in ringraziamenti che riecheggiano però alcune delle sue più famose gaffe o della sua relazione extraconiugale con Maria Rosaria Boccia.
Come ha poi raccontato il direttore artistico Max Magaldi al termine dell’evento:
I meme sono il mezzo di comunicazione più potente del contemporaneo perché nessuno pensa che i meme siano il mezzo di comunicazione più potente del contemporaneo. Memissima nasce per creare massa critica aggregando persone che producono, consumano, condividono e studiano queste immagini che tutti vediamo centinaia di volte al giorno e che influenzano l’estetica e il dibattito pubblico contemporaneo molto più di quanto pensiamo.
Sabato 7 dicembre sono stati assegnati anche gli Oscar dei Meme alle 13 pagine e creator vincitori e vincitrici per ogni categoria:
● Personaggio più memato dell’anno: Gennaro Sangiuliano
● Politica: Grande Flagello
● TikTok: Marco Ballarini Sindaco
● 7 Reels: Everything is Italian
● 4 IGP: Relatable Roma Memes
● Scuola, Università e Lavoro: Cat splaining
● TrashDankNonsense: Liskokopulos Cliiffiao
● Musica, Arte e Spettacolo: Correttore Mematico
● Sport: Er Club La Riserva
● Attualità: Il Silmemillion
● Nerd: Memopoli Capopalestra
● Troppo io: Produci Consuma Mema
● Premio URMET: Filosofia Coatta
Gamification e uso dei meme nella politica
Il chiaro intento ironico e memetico del video di ringraziamento da parte di Sangiuliano non ci deve far dimenticare che esistono alcuni fattori latenti che caratterizzano la comunicazione politica odierna.
Dopo l’affaire con Maria Rosaria Boccia, che pure prosegue senza clamori mediatici a seguito delle denunce incrociate, l’ex ministro della Cultura si sta ricostruendo un’immagine pubblica tornando all’attività di giornalista e scrittore (ad esempio l’aggiornamento della biografia su Donald Trump).
I meme sono diventati, nella comunicazione politica, dei simulacri di quello che un tempo poteva essere il dibattito a mezzo stampa (o televisivo o radiofonico) svolto come strumento di pressione e di orientamento dell’opinione pubblica da parte delle cosiddette “firme autorevoli”. Al netto di attacchi personali o di scadimenti in dettagli scabrosi e pruriginosi, i meme funzionano come una mente alveare il cui avanzamento è dettato dalla presenza e dal lavoro di migliaia e migliaia di utenti anonimi e non.
Un dettaglio che spesso blocca sul nascere tentativi di cooptazione dall’alto da parte non soltanto dei partiti politici ma anche delle aziende, che siano alimentari, automobilistiche, di telefonia, ecc. Non c’entra tanto qui un certo “snobismo” verso forme e oggetti culturali prima ritenuti molto frivoli, quando l’impossibilità di dare quell’allure di autenticità che un meme genuino porta con sé.
Fra agosto e settembre 2024, con la diffusione di molti dettagli della sua relazione con Boccia, Sangiuliano ha visto aumentare la quantità di satira nei suoi confronti, per poi spegnersi nei mesi successivi un po’ per l’arrivo di altri eventi politici o di cronaca, un po’ per l’esaurimento della stessa memabilità del soggetto.
Quando però l’argomento era “caldo” e chiacchierato, si è attivata anche una gara fra i partecipanti ad un gioco che non aveva contorni o regole prestabilite: l’attività stessa di satira politica perdeva i rigidi connotati legati ad una trasmissione televisiva o all’essere una vignetta su un quotidiano, diventando una sfida anche verso sé stessi senza magari una precisa appartenenza politica.
Un ministero segnato dai meme: le gaffe di Sangiuliano
Il 2024 è stato un anno un po’ così per il governo guidato da Giorgia Meloni. Al di là di alcuni importanti stop riguardo riforme come l’autonomia differenziata o progetti come i CPR in Albania, la compagine governativa ha subito alcune modifiche di rilievo nel corso dell’anno.
Detto di Sangiuliano, è stato recentemente il turno di Raffaele Fitto, passato ad una vicepresidenza esecutiva al Consiglio UE e sostituito da Tommaso Foti (in quota FdI) e preceduto dall’abbandono di Vittorio Sgarbi dal ruolo di sottosegretario del Ministero della cultura. Sul capo di Matteo Salvini (vicepremier e ministro delle Infrastrutture) e Daniela Santanché (ministro del Turismo) pendono procedimenti penali che ne potrebbero condizionare la permanenza al governo.
Tornando all’ex ministro della Cultura, sembrava ad un certo punto che la sua permanenza al ministero fosse diventato un intralcio all’immagine che il governo voleva dare di sé all’Italia e al mondo. Sangiuliano non è stato certo il primo ministro a cadere in incomprensioni o gaffe, ma la costanza nella quale finiva invischiato in situazioni alquanto bizzarre era diventata una costante della sua stessa attività politica.
Le opposizioni facevano a gara nel rimestare negli errori dell’ex direttore del Tg2, sottolineando come da parte loro avrebbero fatto certamente più attenzione nello scegliere un rappresentante degno delle istituzioni. Come dar credito, seguendo questo ragionamento, ad un ministro che al Premio Strega 2023 aveva fatto intendere abbastanza chiaramente di non aver letto nessuno dei libri in gara?
O cosa dire di un politico (vicino agli ambienti di destra, certo) che considera Dante Alighieri padre della destra italiana, una valutazione del Sommo Poeta contestata negli anni da più parte? Si potrebbe dire che in questo caso non c’è una vera e propria gaffe, cosa invece ben presente quando Sangiuliano affermò che Times Square si trovasse a Londra, invece che a New York (“Se pensiamo a Parigi, pensiamo agli Champs-Élysées e all’Arco del Trionfo, se pensiamo a Londra pensiamo a Times Square“).
Fosse stato soltanto lui a doverne dare conto sarebbe stata un’altra situazione, che però assunse toni grotteschi quando – a corredo di un post Instagram in cui Sangiuliano annunciava le celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazione di Napoli – era apparso invece un post che ne celebrava i 250 anni.
L’allora ministro scaricò la colpa al suo social media manager, che invece di cospargersi il capo di cenere si sarebbe immolato al posto del suo superiore con delle dimissioni prontamente accettate. Le polemiche seguenti costrinsero Sangiuliano a rettificare, un’altra costante del suo ministero, dicendo che l’ex collaboratore era stato destinato ad altro incarico.
Quanta magnanimità…!
I tre punti salienti dell’articolo
- Premio Memissima a Gennaro Sangiuliano: l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è stato premiato come “personaggio più memato dell’anno” durante il festival Memissima a Torino. Il riconoscimento, pur simbolico, riassume l’anno in cui Sangiuliano è stato al centro di meme, spesso per le sue gaffe e l’affaire con Maria Rosaria Boccia.
- Meme e comunicazione politica: i meme sono diventati uno strumento potente nella comunicazione politica contemporanea, influenzando il dibattito pubblico. Il premio a Sangiuliano evidenzia come la satira online abbia avuto un ruolo centrale nel plasmare l’immagine pubblica degli esponenti politici, inclusi gli errori e le controversie che li riguardano.
- Le gaffe di Sangiuliano: il 2024 è stato segnato dalle numerose gaffe di Sangiuliano, che hanno ridotto la sua credibilità pubblica, tra cui errori storici e culturali, come l’affermazione errata su Times Square e il post sbagliato per i 2500 anni di Napoli. Questi episodi hanno contribuito a un’immagine pubblica controversa, alimentata dalla satira online.