L’amica geniale è terminato ieri, 9 dicembre 2024, dopo quattro stagioni in cui ha tenuto compagnia al pubblico del piccolo schermo che si è affezionato ai suoi personaggi, rimanendo un po’ orfano di ognuno di questi. Sopratutto delle due protagoniste, Lenù e Lila

L’amica geniale, il finale alternativo: Lenù e Lila una sola persona

Nei romanzi Elena Ferrante ci lascia col dubbio di chi sia alla fine l’amica geniale. Lila ed Elena sono due persone complementari, dove finisce l’una inizia l’altra. Lila da piccola era impetuosa con una voglia matta di mangiarsi il mondo ma che poi viene risucchiata dal quartiere dove vive per colpe non sue ma anche perché lo vuole lei. Elena crede poco in se stessa quando è ragazzina e ogni volta che ascolta le parole dell’amica, fino alla fine è come se si sciogliesse quello che ha dentro e cominciasse a ragionare e ad avere la visione più chiara per completare, iniziare o proseguire un romanzo o semplicemente andare avanti con la sua vita. 

Il finale di stagione de L’amica geniale narra di Lila che scompare. Elena scopre nella cassetta della posta le due bambole con cui giocavano da ragazzine. E se quelle bambole le avesse avute sempre lei? E se Lila non fosse mai esistita ma fosse stata soltanto la proiezione della vita di Lenù se fosse rimasta nel rione?

Lo sliding doors delle due protagoniste

Come una sorta di sliding doors la narrazione dei libri come quella della stessa storia nell’opera televisiva racconta della vita di un’unica amica geniale che però si sdoppia: la stessa Lila è molto intelligente e furba ma rimane sempre nel rione “accontentandosi” della sua vita quando avrebbe potuto forse fare di più mentre Lenù prende coraggio, si emancipa, va in giro per il mondo per lavoro, diventa un’affermata scrittrice e sempre più si fortifica tanto da far apparire l’amica in contrasto con lei anche nei colori.

Infatti verso la fine, da quando Lila non trova più la figlioletta Tina, appare sempre vestita a lutto, di nero, con il trucco sbavato e i capelli sfatti mentre Elena è vestita di bianco sempre impeccabile nel make up e nell’acconciatura, in netto contrasto anche quando si abbracciano per l’ultima volta. Come due facce della stessa medaglia che non possono stare l’una senza l’altra. Soltanto insieme si completano, dando vita all’amica geniale che ha potuto scegliere di essere alla fine Elena

Le dichiarazioni delle attrici Irene Maiorino e Alba Rohrwacher 

Le due attrici principali che hanno interpretato i ruoli di Elena e Lenu sono Alba Rohrwacher e Irene Maiorino. La prima ha dichiarato in un’intervista a Vanity Fair che le due protagoniste sono state scritte in modo sapiente e questa relazione umana ha avuto un ruolo eccezionale perché ha fatto riconoscere tutti nell’archetipo dell’amicizia. In questo modo questa storia è stata compresa da culture molto diverse tra loro. La serie tv è stata nominata ai Critics Choice Awards come miglior serie non in lingua inglese e inserita nella classifica delle serie più belle di quest’anno del New York Times. Alba Rohrwacher è stata la voce narrante della storia fin dalla prima stagione

Irene Maiorino ha raccontato che per lei è stato diverso rispetto alla collega perché la Rohrwacher lavorava già alla serie da tempo mentre per mantenere il segreto attorno al suo personaggio prima dell’ultima stagione ha detto di essersi avvicinata a Lila in modo intimo e personale. Quando poi sul set aveva dei momenti di difficoltà si affidava totalmente a lei, poi: “io e Alba ci siamo mischiate. Penso che, alla fine, abbiamo fatto un lavoro quasi mistico: ci siamo spese tanto, mettendo tanta passione in questo incontro”, ha concluso l’attrice.

Il finale alternativo de L’amica geniale in 3 punti

  1. Finale enigmatico e simbolico: La serie si conclude con la scomparsa di Lila. E poi la scoperta, da parte di Elena, delle due bambole dell’infanzia nella cassetta della posta. Questo suggerisce una possibile interpretazione in cui Lila non è mai esistita come persona reale. È soltanto una proiezione di ciò che Elena sarebbe potuta diventare se fosse rimasta nel rione. Lila ed Elena appaiono come due facce della stessa medaglia. Sono due versioni complementari di un'”unica amica geniale”, con Lila simbolo di rassegnazione ed Elena di emancipazione.
  2. Simbolismo visivo e tematico: Nel corso della serie, il contrasto tra Lila ed Elena viene anche rappresentato visivamente. Lila, segnata dalla perdita della figlia Tina, si presenta sempre vestita di nero, con trucco sbavato e capelli sfatti. Elena, invece, ormai affermata e libera, appare vestita di bianco, curata e composta. La loro ultima scena insieme, con un abbraccio simbolico, rafforza l’idea di due entità indivisibili e complementari.
  3. Il contributo delle attrici e il successo internazionale: Alba Rohrwacher (voce narrante e volto di Elena) e Irene Maiorino (Lila) hanno raccontato il loro impegno intenso e “mistico” nell’interpretare i personaggi. Le due attrici hanno sottolineato la profondità del legame tra le due figure. La serie ha avuto un impatto globale, ottenendo nomination ai Critics Choice Awards e un posto tra le migliori serie dell’anno secondo il New York Times, grazie alla capacità della storia di rappresentare l’archetipo universale dell’amicizia.