Premio Vesta 2024, terza edizione: è stata da poco pubblicata la rosa dei cinque finalisti, tra questi si nasconde il nome del vincitore o della vincitrice. La cerimonia di premiazione è prevista il 16 dicembre, presso la Sala del Carroccio, in Piazza del Campidoglio, 55, alle 18.30.

Premio Vesta 2024: cos’è? La novità dell’anno

“Il Premio Vesta osserva le suggestioni artistiche e letterarie proposte della generazione zeta, come monito per esortare riflessioni e indagini profonde sulle tematiche più urgenti della società contemporanea“, afferma l’ideatrice e direttrice artistica Sara Matteucci in esclusiva a TAG24.IT. “Questa nuova edizione posa l’attenzione sulle eccessive aspettative che minano il benessere dei giovani di oggi, ossequiati dal ‘diktat della performance’. Grazie al supporto tecnico scientifico della Dr.ssa Maria Tinto, sul palco del Campidoglio, in occasione della serata di premiazione del 16 dicembre, i giovani verranno introdotti alla comprensione del compromesso – vitale – fra successi e insuccessi: una grande novità.”

Premio Vesta 2024: ecco chi sono i finalisti

I libri finalisti alla terza edizione sembrerebbero essere molti diversi fra loro, eppure sono convinta abbiano un punto di contatto: la ricerca di identità”, aggiunge Matteucci. “I giovani autori candidati alla terza edizione del Premio Vesta, se pur diversi, raccontano tra le loro pagine la ricerca del senso della vita, alcuni lo cercano nei conflitti – Lotta Armata, penso al romanzo di Crepet, altri nell’incontro con l’amore, il primo, è il caso di Petrucci; Marino, invece, per guardare al futuro, coraggiosa torna alle radici, scavando a mani nude nelle incomprensioni familiari; Pata, ci mostra l’incorruttibile essere umano, pronto ad affrontare il destino più bieco; la poesia di Di Lallo è un percorso di formazione per giovani donne. La consapevolezza, in fondo, arriva con la maturazione: in queste opere c’è la genesi di quel che sarà il domani – diventar grandi, attraverso la letteratura si tessono le fila del labirinto della vita.”

Qual è la situazione dei giovani autori nel Lazio?

“La nostra regione è un polo attrattivo per molti giovani provenienti da tutta Italia. Il premio, infatti, è aperto agli scrittori esordienti, dai 18 ai 33 anni, residenti e domiciliati nel Lazio, poiché è piuttosto frequente che la scelta universitaria e professionale di un giovane adulto si orienti sulla città di Roma. Tra gli atenei più grandi d’Europa figura l’Università La Sapienza, dei circa 200000 studenti universitari, il 50% è rappresentato dai così detti ‘fuorisede’. Roma è una città che adotta molti giovani adulti in cerca di riscatto, avanzamento e ambizione. L’arte della scrittura è un talento, non sempre lo si apprende grazie a un titolo o un percorso didattico specifico, ma è bene sottolineare che gli aspiranti candidati al Premio Vesta sono per lo più studenti universitari.”

Come consideri la Gen. Z?

In questi tre anni, osservando gli autori esordienti al premio, ho avuto la percezione dell’avvento di un cambiamento sociale importante: viviamo in un’era transmediale, non vi è esclusività alcuna, nulla appare inedito, e così i giovani costruiscono la propria identità attraverso esperienze tridimensionali; il comun denominatore tra i giovani concorrenti al Premio Vesta è da ritrovarsi nell’eclettismo delle loro personalità, molti di loro hanno portato a termine percorsi di studio brillanti, eppure la vera emancipazione è avvenuta per opera dell’osservazione nitida sul presente, altresì grazie al viaggio dall’altra parte del globo, oppure a causa di un sentimento non ricambiato. Che sia questo il passo verso una nuova coscienza collettiva: al netto dei titoli e delle definizioni, siamo quel che viviamo, sulla pelle.”