"Il Vannacci al contrario": facendo il verso al più famoso dei libri del generale, che gli è costato la fama mediatica e probabilmente anche la candidatura alle Europee in quota Lega, l'eurodeputato è stato il primo ospite politico del nuovo podcast condotto da Mr. Marra e Fedez, "Pulp Podcast".
Una puntata di un'ora e mezza frizzante e piena di battutine e complicità fra Vannacci e i due conduttori, tutti a proprio agio nello scherzare sulla presunta rigidità del politico tutto di un pezzo in lotta contro il woke, la cancel culture e l'Europa dei burocrati che a tutto pensa ma non al benessere dei propri cittadini.
Dal codice della strada agli effetti cancerogeni dell'alcool, Vannacci ha mostrato un lato di sé anche giocoso e ironico, ma non lesina messaggi politici potenti. Come questo: "Addirittura c’è qualcuno che pensa che l’odio non si debba pensare o esprimere. Ma l’odio è un sentimento. Come si fa a sopprimere un sentimento? È come l’amore".
In tempi di iperpolitica, cioè di messaggi politici diffusi su più piattaforme contemporaneamente, 24 ore su 24 e nei contesti più disparati. E non ha fatto eccezione Fedez, che insieme a Mr. Marra si è già proiettato oltre l'esperienza di un altro podcast di successo, "Muschio Selvaggio": a fine novembre è partito "Pulp Podcast", un luogo di confronto e di scontro che i due streamer hanno promesso senza filtri e aperto alle idee più diverse.
Oggi 9 dicembre 2024 Fedez e Mr. Marra hanno fatto un salto di qualità, invitando Roberto Vannacci. L'europarlamentare in quota leghista non si è sottratto ad un confronto che già dai reel su Instagram o YouTube era apparso come decisamente sopra alle righe.
Probabilmente per Vannacci era apparso decisamente vantaggioso partecipare ad un podcast condotto da due personaggi famosi decisamente agli antipodi rispetto alla sua immagine di generale e politico intransigente e ligio al dovere: l'effetto straniamento agli occhi e alle orecchie anche dei più distratti follower è stato garantito anche dalla presentazione che Fedez aveva ritagliato su misura per il leghista.
Ricalcando la classica struttura del talk show televisivo, l'intenzione del rapper era di creare un confronto che desse l'idea di discussione di posizioni diverse, ma che probabilmente avrebbe messo in scena soltanto una cacofonia dove tutti credono di avere ragione ma nessuno parla realmente.
I due conduttori, però, alla fine si sono mostrati particolarmente soddisfatti dell'aplomb del generale, che ha potuto ripetere quelle prese di posizioni e messaggi che gli hanno fatto guadagnare molti voti alle ultime elezioni Europee. E sicuramente farà piacere ai suoi elettori vedere Vannacci che con un gesto elegante ma fermo e deciso rifiutare una canna offertagli da Fedez.
"Che cos’è? Un sigaro?", chiede Vannacci incuriosito. Al che Fedez ribatte: No, è una canna! Un blunt con dell’erba. A dispetto di Elon Musk che in un paio di occasioni non si era fatto problemi a fumarsene una quando era stato ospite del podcast di Joe Rogan, il generale rifiuta l'offerta e va avanti.
I motivi che hanno portato all'assenza di "esponenti politici e intellettuali di sinistra" non è al momento nota, ma il resto della puntata è stata anticipata a spizzichi e bocconi sui profili social di Mr. Marra e di Fedez. Vannacci si è presentato in abiti informali, apparendo a suo agio e sicuramente ben preparato alle "trappole" che i due conduttori hanno posto nei suoi confronti.
L'europarlamentare fa anche mostra orgogliosa del calendario 2025 "Un anno con Vannacci", mostrato durante la presentazione del suo movimento culturale "Il Mondo al contrario" e che conteneva alcune vignette che riprendevano diversi slogan o frasi contenute nel famoso libro dallo stesso titolo che ha portato il generale alla ribalta mediatica.
Un libro dai contenuti discussi, accusato da più parti di perpetrare stereotipi ed opinioni addirittura omofobe o razziste per la presunta diversità delle persone omosessuali o di colore in Italia. Vannacci si giustifica dicendo che la libertà d'espressione è un qualcosa da preservare sopra ogni cosa e che deve essere affrontato anche quando tratta cose sgradevoli per alcuni:
Queste parole sembrano quindi confermare il giudizio più che lusinghiero formulato da Fedez nel corso della trasmissione radiofonica "La Zanzara" alla fine di novembre. Il rapper si era detto fermamente convinto che Vannacci avesse delle skill comunicative di gran lunga superiori ai suoi competitor politici, compresa Elly Schlein:
Una presa di posizione che ha fatto storcere il naso a più di qualche persona e fan di Fedez, che ha subito pensato come l'inclinazione politica del cantante verso destra - più che legittima, per carità - non fosse stata palesata prima per non danneggiare la carriera della sua ex moglie Chiara Ferragni.
Vannacci è apparso a suo agio, anche se Fedez e Mr. Marra hanno una proprietà di linguaggio consona al mezzo di comunicazione scelto: il podcast che può essere fruito sia in video (la puntata è stata infatti pubblicata sul canale ufficiale di YouTube) sia in audio, mentre si è impegnati a fare qualcos'altro.
Fedez: "Se dovessi scegliere tra Vannacci e Schlein, sceglierei Vannacci…"
— Il conte Marx (@IlConteMarx) November 27, 2024
Chiara Ferragni inizio a capirti#Fedez #Vannacci #27novembre
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L'episodio della canna, utilizzato sicuramente per far da traino alla puntata e per generare risatine sul fatto che ad un politico viene offerto un qualcosa che in tanti associano ancora all'illegalità, aveva fatto da aggancio alla recente e contestata riforma del codice stradale, tanto decantata dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Il leader leghista aveva inasprito, come fatto già in altre occasioni da altri colleghi di governo, le pene riguardanti in particolar modo la guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. La risposa di Vannacci resta comunque una difesa dell'operato di Salvini, che pure era dovuto correre ai ripari perché il nuovo impianto normativo rischiava di punire eccessivamente anche chi usa la cannabis per scopi terapeutici:
L'idea di base di questo ragionamento è che serva buon senso alla base dei propri comportamenti e delle proprie decisioni, cosa che mancherebbe sia a chi vorrebbe guidare anche dopo aver "fumato una canna" che a chi - in Europa - vorrebbe demonizzare un'eccellenza italiana come il vino perché considerato cancerogeno anche in piccole quantità.