“A presidè: io manco l’ho votata, come posso fare il portavoce di Forza Italia?!”: ieri, 8 dicembre 2024, Paolo Bonolis ha regalato alla platea di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, questa chicca. Lo storico conduttore Mediaset ha raccontato che una sera fu invitato a cena da Silvio Berlusconi: “C’era il risotto tricolore, le solite cose, Letta e Bonaiuti. E a un tratto mi fa: ‘Caro Bonolis, le faccio una proposta straordinaria che cambierà il corso della sua vita: lei farà il portavoce di Forza Italia”. Bonolis si defilò con un sorriso. E la cosa cadde lì, ha ricordato.
Ma alle altre star di Mediaset come è andata quando per via più o meno diretta hanno ricevuto dal Cavaliere la proposta di scendere con lui in politica? Non tutti se la sono cavata come Bonolis.
Berlusconi e il reclutamento delle star tv in politica
Al Cavaliere, evidentemente affascinato dal suo eloquio, non riuscì il colpo di arruolare Paolo Bonolis nelle vesti di portavoce di Forza Italia. Sarebbe stato una sorta di chiusura del cerchio per lo showman che per anni ha raccontato di aver sofferto di balbuzie e che, in questi giorni, è tornato suo malgrado al centro dell’attenzione generale per l’intervista concessa dalla sua ex Sonia Bruganelli a Francesca Fagnani di Belve. Ma con le altre star del suo palinsesto, come è andata?
L’endorsment in diretta tv di Raimondo Vianello
All’epoca della discesa in campo, nel 1994, Raimondo Vianello conduceva Pressing, la trasmissione Mediaset (all’epoca ancora Fininvest) che faceva concorrenza alla Domenica Sportiva. E con un duetto assieme ad Antonella Elia, poco prima delle elezioni politiche che avrebbero sancito la prima presa di Palazzo Chigi del Cavaliere, dichiarò che finalmente sapeva per chi votare: “L’ex presidente!” Al che la soubrette che giocava a fare la finta tonta: “Chi? Cossiga?!” “Macchè! Il nostro ex presidente”, la rimproverò Vianello. Rimarcando quell’ “ex” solo per far contenti i puri e duri del conflitto d’interesse, evidentemente, come si rinviene su YouTube
L’annuncio di Corrado
Vulgata vuole che quando Berlusconi decise di scendere in campo, chiamò a rapporto tutte le star delle sue tv. Insomma: dovevano dargli una mano. Sta di fatto che a un altro indimenticabile padre della tv italiana che poi sarebbe diventato un volto di Mediaset, Corrado Mantoni, toccò annunciare agli italiani, via radio, che la guerra, la seconda guerra mondiale, era finita:
“Interrompiamo le trasmissioni per comunicarvi una notizia straordinaria: le forze armate tedesche si sono arrese agli anglo-americani. La guerra è finita. Ripeto: la guerra è finita”
e dopo di questo anche la nascita della Repubblica, ma nessun proclama berlusconiano di discesa in campo. Anche perché Corrado, nel 1994, aveva già passato il testimone a Claudio Lippi di quel “Il pranzo è servito” che tanto affascinò Berlusconi. E da lì a tre anni si sarebbe ritirato dalle scene.
La vicenda di Mike Bongiorno
Non si direbbe, ma chi invece tra i grandi volti Mediaset ebbe un ruolo politico di un certo spessore, fu Mike Bongiorno. A parte che, da giovane partigiano, fu imprigionato assieme ad Indro Montanelli a San Vittore e ogni anno staccava per il carcere milanese un assegno di solidarietà, nel 1990, quattro anni prima della discesa in campo, fu lui, come ricordò Edoardo Novelli nel suo saggio “Forza Italia: origini, trionfo e declino del partito televisivo”, a intervistare Berlusconi e a mettergli per primo la pulce nell’orecchio:
“Silvio, visto che hai tutto questo successo in ogni cosa che fai, cosa aspetti ad entrare in politica?”
Agli inizi degli anni Duemila si ragionava anche sulla possibilità di farlo nominare senatore a vita. Fatto sta che non se ne fece nulla. E ora, una ventina di anni dopo, fa un certo effetto ricordare come la grande stampa commentò quell’ipotesi. Tipo: siamo alle comiche (e non ai proverbiali quiz) finali. Eppure, da padre fondatore della tv, face il suo per fare se non l’Italia, gli italiani.
Ezio Greggio, Maurizio Costanzo e l’elogio della libertà garantita dal Cav
Un altro nome che ha fatto le fortune di Mediaset già dagli anni Ottanta è quello di Ezio Greggio. Anche lui non si occupò mai direttamente di politica. Ma, a luglio del 2023, in una intervista concessa al Messaggero, a proposito del rapporto con Berlusconi e quel mondo, ebbe a difenderlo a spada tratta:
“Io sono per la linea di Checco Zalone e ‘Striscia la notizia’ di cui ho condotto 35 edizioni: per far ridere non si fanno sconti a nessuno e Silvio Berlusconi non si è mai visto nei nostri studi”
Un altro big che ripetutamente ha tessuto le lodi di Berlusconi editore data la libertà che gli ha sempre garantito è stato Maurizio Costanzo. Eppure, nei 35 anni del suo Maurizio Costanzo Show parecchie volte ha assunto una posizione politica: le sue battaglie civili e quelle contro la mafia lo portarono persino, nel maggio del 1993, a finire nel mirino di Cosa Nostra che organizzò un attentato per eliminarlo.
Due anni prima, nel 1991, all’indomani dell’omicidio di Libero Grassi, assieme a Michele Santoro, organizzò una mitica trasmissione (ospite anche Giovanni Falcone) che finì con lui che bruciava sul palco dei Parioli una maglietta con la scritta “Mafia made in Italy”, come Like Quotidiano ricorda su YouTube:
A quella trasmissione partecipò anche Rita Dalla Chiesa, la figlia del Generale Carlo Alberto ucciso dalla mafia nel 1982. Oggi è deputata di Forza Italia, ma il grande pubblico la ricorda come conduttrice tv di un’altra trasmissione cult delle reti Mediaset: Forum.
Il trauma di Gerry Scotti
Chi, invece, non ne ha mai voluto sapere di vivere in prima persona una nuova avventura politica ai tempi del berlusconismo è stato Gerry Scotti. Da giovanissimo, era il 1987, Bettino Craxi lo volle parlamentare, ma lui fu così traumatizzato dall’impatto con la politica e le istituzioni che non andò mai a Montecitorio, e al momento di riscuotere il vitalizio, scrisse all’allora premier Matteo Renzi che non intendeva riscuoterlo.
La carriera (e la testardaggine) di Iva Zanicchi
Grazie a Forza Italia, al contrario, ha fatto una carriera politica di prim’ordine dopo una vita nello spettacolo e nelle tv berlusconiane Iva Zanicchi. In occasione del trentennale di Forza Italia, festeggiato quest’anno, ha ricordato che fu lei a farsi avanti per fare il gran salto in politica: volle essere per forza candidata da Berlusconi alle europee del 1999. L’elezione a Bruxelles non le riuscì la prima volta, ma nel 2008 e poi nel 2009 sì. Anche a dispetto del Cavaliere, che la vedeva tanto bene alla conduzione di “Ok, il prezzo è giusto”, come testimonia l’agenzia Vista
Evidentemente, nel suo scouting, qualcosa gli sarà sfuggito anche a lui. Bonolis a parte.