Anche se nessuno lo dice ufficialmente, le elezioni politiche del 2027 non sono più così lontane e tutti i partiti italiani – tanto a destra quanto a sinistra – stanno già approntando le strategie per arrivare preparati all’appuntamento con il voto per Palazzo Chigi, e non farsi cogliere alla sprovvista da un eventuale voto anticipato.

In un panorama segnato da alleanze in bilico, divisioni interne e nuove sfide, i protagonisti della politica italiana stanno lavorando per consolidare il proprio potere e definire le posizioni e i perimetri delle coalizioni.

Da un lato, il centrodestra è alle prese con le difficoltà interne a Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, mentre dall’altro il centrosinistra, sotto la guida di Elly Schlein, cerca di costruire una coalizione unita per sfidare l’attuale governo. In questo contesto di rinnovamento e incertezze, la scena politica italiana si prepara a confrontarsi con nuove sfide e nuove opportunità.

Elezioni 2027, i partiti si organizzano per la sfida più importante

I prossimi giorni saranno densi di appuntamenti importanti per i principali partiti italiani che si incontreranno per fare un punto e guardarsi negli occhi in vista di quella che sarà la sfida più importante, ovvero le elezioni del 2027.

Oggi – domenica 8 dicembre – si conclude la seconda votazione della Costituente del Movimento 5 Stelle, giunta ai tempi supplementari per volontà del garante Beppe Grillo. Sempre oggi al Circo Massimo a Roma parte la kermesse di Atreju, l’annuale appuntamento di Fratelli d’Italia che vedrà sul palco importanti personalità della politica della cultura. Il 13 dicembre, invece, è fissata l’Assemblea nazionale di Forza Italia, mentre, il giorno dopo ci sarà l’assemblea nazionale di del PD.

La Lega, infine, in attesa che venga fissata una data per il congresso nazionale del partito, che avrebbe dovuto tenersi in autunno, il prossimo fine settimana celebrerà il congresso in Lombardia.

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia viaggiano separati

Il giro di boa di metà mandato è già dietro l’angolo per il Governo Meloni che, da qualche mese, è alle prese con un repentino deterioramento dei rapporti tra gli alleati. Il clima che si respirerà quest’anno sul palco di Atreju, ospitato nel suggestivo scenario del Circo Massimo, sarà un po’ meno disteso rispetto allo scorso anno.

Ad agitare gli animi, le frizioni all’interno della coalizione di maggioranza. Il taglio del nastro della kermesse di Fratelli d’Italia è previsto per oggi alle 17,00. Sette giorni di dibattiti, confronti politici ed eventi che serviranno a Giorgia Meloni per tirare le somme di quanto fatto e di quanto bisognerà ancora fare per mantenere la leadership del Paese.

Il prossimo fine settimana toccherà a Forza Italia riunirsi per fare il punto della situazione. Venerdì 13 dicembre, il partito di Antonio Tajani celebrerà alla Camera per il Consiglio nazionale a cui arriva con il vento in poppa. In due anni e mezzo, da partito orfano di Silvio Berlusconi e terza forza della coalizione, è diventato il secondo partito per preferenze, superando stabilmente la Lega.

Nel corso di un’intervista il segretario nazionale azzurri e vicepremier ha ribadito di puntare al 20% delle preferenze.

“Al consiglio nazionale di venerdì prossimo annunceremo l’inizio di una nuova fase politica di Forza Italia, forti dall’incredibile numero di adesioni al movimento: siamo passati dai 110mila del 2023 ai 150mila del 2024. L’obiettivo 20 per cento è raggiungibile. Faremo tutto il possibile per allargare i confini del centrodestra e per continuare a governare bene l’Italia. Leali con gli elettori e con i nostri alleati”.

Tajani non dà una scadenza, ma sicuramente il suo pensiero va al 2027.

Guarda con preoccupazione all’ascesa dell’alleato di Forza Italia, il leader della Lega Matteo Salvini che proprio sull’alleato ha intrapreso una battaglia di consensi. In casa Lega il clima è molto meno sereno. Il partito è uscito malconcio dall’ultimo anno elettorale e gli scontenti – che sono tanti – chiedono che venga celebrato il congresso nazionale. In discussione la leadership di Matteo Salvini.

Intanto domenica 15 dicembre si aprirà il congresso del partito in Lombardia, preambolo di quello nazionale e dove sotto accusa sarà sicuramente il vicepremier del Carroccio.

Tra veti e giravolte, Conte resta il problema della sinistra

Anche la sinistra italiana è impegnata nelle grandi manovre per costruire l’alternativa al Governo Meloni e strappare al centrodestra la guida del paese. La telenovela M5s, con lo scontro tra Movimentisti contiani, e Puristi grillini, dovrebbe chiudersi nelle prossime ore. Alle 22 di stasera si chiuderanno le ‘urne virtuali’ per la votazione su ruolo del Garante, sul nome e sul simbolo e sul limite del terzo mandato.

Qualsiasi sia il verdetto delle urne per Giuseppe Conte si aprirà una stagione di profondi cambiamenti e di importanti decisioni da prendere, una tra tutte quella relativa alla collocazione del partito. Da che parte stare nei prossimi due anni e mezzo? Le sue prese di distanza dalla sinistra delle ultime ore hanno spiazzato tutti, soprattutto il Pd di Elly Schlein che dava per acquisita l’alleanza.

E proprio il Partito Democratico è quello che attualmente gode di migliore salute nella compagine di centrosinistra. Forte delle vittorie alle elezioni regionali di novembre e della risalita nei sondaggi che danno il partito come seconda forza del Paese, sabato 14 dicembre la segretaria Elly Schlein guiderà la direzione nazionale democratica.

Sarà il primo passo ufficiale verso la conquista di Palazzo Chigi. Il centrosinistra è un cantiere aperto, che la segretaria è determinata a tenere unito intorno ad un unico obiettivo: battere il centrodestra di Giorgia Meloni. I prossimi mesi saranno decisivi per capire il perimetro di questa alleanza progressista.

Il centro alla ricerca dell’unità

Sta vivendo una profonda stagione di rinnovamento anche il centro italiano, tanto quello popolare che quello liberale. Ad destra i popolari di Noi Moderati di Maurizio Lupi, quarta forza di Governo continuano a guadagnare terreno e consensi. A sinistra la galassia dei liberali sta cercando di costruire un unità che potrebbe consegnarle il 10% dei consensi.

La sfida e ardua, superare personalismi e rivalità e unirsi in un progetto comune che coinvolga tutte le forze di centro di ispirazione liberale, da Azione di Carlo Calenda, a + Europa, fino ai nuovi movimenti fondati dai fuoriusciti di Italia Viva di Matteo Renzi.

I temi sul tavolo, tra divisioni e ambizioni

Tanti i temi sul tavolo. Ad agitare il centrodestra le divisioni interne tra gli alleati di Forza Italia e Lega, la sconfitta alle elezioni regionali di novembre in Umbria ed Emilia Romagna e il problema delle riforme impantanate in Parlamento.

Giorgia Meloni ha più volte negli ultimi mesi mostrato insofferenza per l’atteggiamento degli alleati e per alcuni scivoloni in Parlamento, ultimo quello sul canone Rai. La premier sa che i prossimi due anni e mezzo saranno decisivi per una sua eventuale rielezione o per la sconfitta.

Allo stesso tempo la segretaria del Pd, Elly Schlein, sa che i prossimi mesi saranno determinati per vincere le elezioni e conquistare Palazzo Chigi. Per farlo dovrà costruire una coalizione che metta insieme anime diverse superando i veti tra i possibili alleati.

Il caso Matteo Renzi non è ancora risolto e il M5Stelle continua a essere un problema, soprattutto adesso che Giuseppe Conte sembra essersi posizionato fuori dalla coalizione progressista, dicendo di non essere alla guida di un partito di sinistra. Al momento Schlein non ha commentato, ma, potrebbe presto stancarsi delle continue giravolte dell’ex premier, che tra l’altro alle ultime tornate elettorali sembra aver perso il suo appeal.

In conclusione

Nel 2027 le elezioni italiane si avvicinano rapidamente, e tutti i principali partiti si stanno preparando intensamente per la sfida. Il panorama politico è segnato da alleanze instabili, divisioni interne e nuove sfide. Il centrodestra, pur in difficoltà, cerca di consolidarsi, mentre il centrosinistra, sotto la guida di Elly Schlein, lavora per costruire una coalizione unita.

Nel centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia affrontano frizioni interne. Giorgia Meloni, leader di FdI, dovrà gestire le divisioni all’interno della sua coalizione, soprattutto con la Lega e Forza Italia. Quest’ultima, con Antonio Tajani, sta cercando di consolidare il proprio peso politico e mira a ottenere il 20% dei consensi. La Lega, invece, attraversa un periodo di crisi, con la leadership di Matteo Salvini sotto pressione e il congresso nazionale previsto per il prossimo weekend.

Nel centrosinistra, il Partito Democratico gode di buona salute, forte dei successi nelle elezioni regionali e della risalita nei sondaggi. Tuttavia, la situazione è complicata dal conflitto interno al Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte che sembra allontanarsi dalla sinistra e creare incertezze sul futuro del partito. Elly Schlein sta cercando di tenere unita la coalizione, ma dovrà affrontare i veti tra alleati, come quello con Matteo Renzi e il M5S.

Nel frattempo, il centro italiano sta cercando di rinnovarsi, con i popolari di Noi Moderati e i liberali di Azione e +Europa che cercano di unire le forze per ottenere un peso maggiore nella scena politica.

I prossimi mesi saranno cruciali per definire le alleanze, risolvere le frizioni interne e stabilire una strategia per la sfida del 2027. L’incertezza regna ancora, ma tutti i partiti si stanno preparando per il confronto decisivo.