I ribelli, guidati da Hayat Tahrir al-Sham, hanno dichiarato domenica 8 dicembre di aver conquistato Damasco, la capitale della Siria. La rapida avanzata dei gruppi jihadisti è iniziata dopo quattro anni di relativa calma. Tuttavia, il regime non aveva mai eliminato completamente la presenza dell’opposizione armata, che continuava a mantenere il controllo su Idlib, nel nord-ovest del paese.

L’offensiva dei jihadisti è iniziata il 27 novembre, in un momento in cui gli alleati del regime, Russia, Iran e Hezbollah, erano impegnati nelle proprie battaglie. La rapida caduta della capitale ha segnato la fine del regime di Assad. La dinastia Assad aveva controllato il paese per oltre 50 anni.

Siria, i ribelli hanno preso Damasco

Le forze jihadiste hanno annunciato l’assedio di Damasco l’8 dicembre 2024, dichiarando la “liberazione” della capitale dal regime Assad. Attraverso un comunicato diffuso su Telegram, i ribelli hanno proclamato: “La città di Damasco è libera dal tiranno Bashar al-Assad.” Hanno inoltre rivolto un appello agli sfollati siriani in tutto il mondo, esortandoli a tornare: “Vi attende una Siria libera”. La caduta del regime apre scenari di grande incertezza per il futuro del paese.

Il primo ministro siriano uscente, Mohammad Ghazi al-Jalali, ha dichiarato che il governo è disposto “a collaborare con qualsiasi leadership il popolo scelga”, garantendo una “transizione fluida” nel paese. Nel frattempo, il leader di Hayat Tahrir al-Sham, Abu Mohammad al-Jolani, ha esortato le forze ribelli a non distruggere le istituzioni statali, precisando che queste “rimarranno sotto la supervisione dell’ex Primo Ministro fino alla loro consegna ufficiale”.

I gruppi di opposizione hanno dichiarato di aver preso il controllo di numerosi villaggi nell’ovest della Siria. Nel frattempo, i jihadisti hanno annunciato un coprifuoco a Damasco, che sarà in vigore dalle 16:00 alle 05:00, ora locale.

La fuga di Assad

La dinastia Assad era al potere nel paese da oltre 50 anni. Il padre di Bashar al-Assad, il generale Hafez, era salito al potere, dopo un colpo di stato e le elezioni successive, nel 1971. Dopo la morte del padre nel 2000, Bashar ne ha ereditato il ruolo.

Dopo la caduta della capitale, non si hanno più notizie di Assad. Reuters riporta che ha lasciato Damasco verso una destinazione sconosciuta. Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato in una nota che Assad si è dimesso dalla carica presidenziale e ha lasciato il paese.

La rapida avanzata dei jihadisti

La guerra civile siriana, scoppiata nel 2011, ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia contemporanea. Una nazione di 23 milioni di abitanti è stata devastata dal conflitto, costringendo milioni di persone a fuggire. Il bilancio umano è drammatico con oltre 300mila persone che hanno perso la vita. Durante gli anni di guerra, il regime Assad ha potuto contare sul sostegno militare dei suoi principali alleati, tra cui Russia, Iran e il gruppo libanese Hezbollah, che hanno giocato un ruolo cruciale nel mantenimento del potere centrale.

Nel 2016, l’opposizione armata ha subito una dura sconfitta con il ritiro da Aleppo, la seconda città più grande della Siria. Questo sviluppo ha segnato un punto di svolta nella guerra civile. Successivamente, l’accordo del 2020 tra Turchia e Russia ha portato ad una tregua parziale e ad un periodo di relativa calma. Tuttavia, il regime non era riuscito mai a consolidare il controllo sull’intero territorio siriano, lasciando alcune aree del paese sotto il dominio di fazioni ribelli o jihadiste. La situazione di instabilità era latente.

siria

Negli ultimi anni, dopo il ritiro dei ribelli da Aleppo, i jihadisti si erano concentrati a Idlib, un’area montuosa nel nordovest della Siria, considerata l’ultimo bastione dell’opposizione armata. Parallelamente, altri gruppi di resistenza armata hanno continuato a ricevere supporto da diversi attori internazionali, tra cui Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti.

Il 27 novembre 2024, le forze ribelli guidate da Hayat Tahrir al-Sham hanno dato inizio ad un’offensiva lampo che ha rapidamente sconvolto gli equilibri nel Paese. Dopo aver conquistato Aleppo, hanno preso il controllo di Hama in meno di una settimana. Avanzando verso sud, hanno occupato anche Homs, la terza città più grande della Siria. Senza incontrare una resistenza significativa, le forze ribelli sono riuscite in appena 11 giorni a raggiungere Damasco, segnando la fine di oltre due decenni di dominio di Bashar al-Assad.

Il ritorno dei rifugiati

I rifugiati siriani in Libano si stanno dirigendo verso il valico di frontiera di Masnaa per ritornare nel loro paese. Anche i media turchi riportano che alcuni siriani, che avevano trovato rifugio in Turchia, stanno cominciando a recarsi ai valichi di frontiera. Secondo i dati di ottobre 2024 del Ministero degli Interni turco, oltre tre milioni di siriani erano registrati con lo status di protezione temporanea nel paese.