Proseguono le indagini sulla morte di Valerio, il dodicenne precipitato dalla finestra della sua cameretta, al decimo piano di un palazzo in via Igino Giordani, nel quartiere Colli Aniene di Roma. La tragedia, avvenuta nel tardo pomeriggio di giovedì 5 dicembre 2024, resta avvolta nel mistero.
La Procura sta indagando per istigazione al suicidio contro ignoti: per gli inquirenti non si sarebbe trattato di un incidente. All’inizio si era ipotizzato che il ragazzino potesse aver vissuto episodi di bullismo a scuola: circostanza però smentita dal preside dell’istituto. Le verifiche nell’ambiente scolastico continuano.
Bambino caduto dalla finestra a Roma, il punto sulle indagini
I familiari e gli amici della vittima sono ancora sotto shock. Valerio frequentava la scuola svizzera in via Nomentana fin da piccolissimo: il personale verrà convocato. È stato proprio il preside dell’istituto, Jonathan Rosa, a smentire l’ipotesi dei bulli.
Sentito dal Corriere della Sera, ha infatti dichiarato:
Qui non ci sono episodi di bullismo. Mi sento di escluderlo. Valerio era ben integrato nella sua classe. Non ci sono state avvisaglie, non abbiamo colto segnali di malessere.
Rosa ha inoltre spiegato che la scorsa settimana era avvenuto il colloquio tra genitori e insegnanti, senza che alcuna criticità fosse stata rilevata.
Gli investigatori continueranno gli accertamenti su materiale come quaderni e libri di Valerio, oltre che sul suo cellulare e su eventuali ricerche online. L’obiettivo è trovare elementi che possano dare una spiegazione a quanto avvenuto, una causa scatenante per quello che potrebbe essere stato un gesto volontario. Forse un’eccessiva preoccupazione per il rendimento scolastico, di cui non aveva parlato ai genitori?
Stando a quanto riportato da La Repubblica, una compagna di classe del ragazzino avrebbe parlato di un oggetto portato in classe per cui sarebbe stato scoperto. Ma, al momento, ci sono solo ipotesi e ancora molti punti da chiarire.
L’apparenza di una vita “tranquilla”
Valerio era un tifoso di calcio, ma aveva deciso di praticare la pallanuoto presso il centro sportivo Vigor Sporting Center, poco distante da casa sua, che ha dedicato un post, condiviso su Instagram, per esprimere il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia.
Gli inquilini del palazzo, così come gli amici della famiglia sono ancora increduli per una simile tragedia. Parlano di un contesto tranquillo, senza ombre, con i genitori del ragazzino entrambi liberi professionisti con studi avviati. Lo stesso Valerio viene descritto come un bambino “gentile, solare e buono”. Di fronte all’istituto da lui frequentato sono comparsi fiori e candele, tra la tristezza e il dolore di chi lo conosceva.
Prevista l’autopsia
Lunedì 9 dicembre 2024 verrà eseguita l’autopsia sul corpo del 12enne, morto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù dove era stato trasportato in condizioni disperate.
Intanto gli inquirenti sentiranno nuovamente i genitori come “persone informate dei fatti”, scrive sempre il Corriere. Il padre del ragazzino era in casa, lavorando in smart working, quando il figlio è precipitato dal decimo piano.
Nell’abitazione c’erano anche la sorellina di 8 anni e la sua baby sitter. Pare che il ragazzino fosse da poco rientrato da scuola.
Bambino precipitato da un palazzo a Roma, cosa sappiamo
- Indagini in corso sulla morte di Valerio: Il dodicenne è morto cadendo dalla finestra di casa sua a Roma il 5 dicembre 2024. La Procura ha avviato un’inchiesta per istigazione al suicidio, escludendo inizialmente l’ipotesi di un incidente.
- Esclusione del bullismo scolastico: Il preside della scuola frequentata dal ragazzo ha smentito che Valerio fosse vittima di bullismo, confermando che era ben integrato nella sua classe e che non erano emerse preoccupazioni durante l’ultimo incontro con i genitori.
- Indagini su possibili cause personali: Gli investigatori esaminano il materiale del ragazzo, inclusi quaderni, cellulare e ricerche online, per cercare eventuali segni di disagio o problemi, come preoccupazioni per il rendimento scolastico, ma al momento restano solo ipotesi.