La gara del Gewiss Stadium contro l’Atalanta fotografa al meglio la dimensione attuale del Milan di Fonseca e riporta i rossoneri a fare i conti con una triste realtà, uscendo definitivamente dal metaverso calcistico all’interno del quale l’allenatore portoghese ammette ancora di ambire allo scudetto. Contro l’Atalanta, il Milan ha mostrato per l’ennesima volta quello che poteva essere e che invece non è stato, portando alla luce la solita fragilità difensiva – frutto di disattenzioni singole e collettive – che ormai è divenuta il marchio di fabbrica dell’era Fonseca.

Le colpe tattiche di Fonseca nel Milan di Bergamo

La sconfitta di Bergamo pesa come un macigno, specialmente per il modo in cui è arrivata. Dopo un buon primo tempo, terminato 1-1 (sulla polemica per il gol di De Ketelaere torneremo più avanti), il Milan si è spento seguendo la paura del suo allenatore, che nonostante Musah in campo ha optato per schierare Loftus-Cheek (e non Chukwueze) al posto dell’infortunato Pulisic, rinunciando di fatto anche alla minima sortita offensiva. Un suicidio tattico che ha portato il Milan a difendere il pareggio, impresa mal riuscita a causa dell’ennesima dormita difensiva che ha spalancato le porte al gol del 2-1 di Lookman, facendo sprofondare il Milan in classifica.

La voglia di attaccare è tornata nel… post gara

L’allenatore rossonero la voglia di attaccare l’ha invece trovata nel posto gara, quando ha usato parole molto dure nei confronti dell’arbitro La Penna, reo di aver convalidato una rete irregolare a De Ketelaere (il gol era da annullare, visto che il belga poggia tutte e due le mani sulla schiena di Theo Hernandez) e più in generale un arbitraggio sfavorevole ai rossoneri. Affermazioni che, al di là della fondatezza o meno, non possono distogliere l’attenzione dalla prestazione scialba del Milan nel secondo tempo.

“Il modo in cui l’arbitro ha arbitrato la partita è una mancanza di rispetto per il Milan. È stato qui a fare il VAR contro l’Udinese e ricordiamo cosa è successo con l’espulsione di Reijnders… Io avevo paura di lui per questa partita, non ci ho dormito“, le parole dell’allenatore del Milan a Dazn.

I numeri della mediocrità

L’esito della trasferta di Bergamo conferma come il Milan sia ormai destinato a una stagione nel segno della mediocrità un campionato. Al momento infatti sono dodici i punti di distanza dalla vetta, con i rossoneri che sono settimi in classifica quando mancano quattro giornate al termine del girone d’andata. Contro l’Atalanta è arrivata la quarta sconfitta in campionato, dove il Milan ha una media punti di appena 1.57 a gara. Numeri che portano i rossoneri ad ambire al massimo a una qualificazione in Europa League: eppure Fonseca ancora parla di scudetto.