Piazza di Porta Pia è chiusa al traffico mentre un piccolo ma compatto corteo di persone con in pugno la bandiera dell’Unione dei Sindacati di Base avanza verso il ministero dei Trasporti. Si tratta di un’anticipazione della prossima manifestazione nazionale del 13 dicembre 2024. Un nuovo venerdì nero dei trasporti, per le motivazioni già note a tutti: i tagli effettuati dalla legge di bilancio, il trattamento riservato ai lavoratori del settore e ora anche la precettazione da parte del governo Meloni agli scioperi indetti dai sindacati. Quella di oggi, 6 dicembre 2024, era un’occasione per far sentire la propria voce al ministro Salvini e chiedere maggiore rispetto per chi lavora nel mondo dei Trasporti.

Sul sito dell’Usb è possibile trovare un’eloquente locandina a firma Comitato Primo Giugno che invita alla costruzione di un percorso popolare contro la “frammentazione della Repubblica per l’uguaglianza dei diritti sociali”. Il sindacato è sceso in piazza anche contro la legge Calderoli, la cd autonomia differenziata, accusata di creare ulteriori divisioni e aumentare lo strapotere delle Regioni.

L’Usb chiede a tal proposito un referendum di abrogazione totale del dl Calderoli dicendo che la Corte Costituzionale ha solo ‘rimandato’ il problema senza apportare alcuna soluzione concreta. Il prossimo appuntamento sarà tra una settimana, quando il settore dei Trasporti si fermerà per altre 24 ore. Resta da vedere se Salvini non vorrà nuovamente utilizzare la precettazione per evitare difficoltà.

Manifestazione del 13 dicembre 2024: cosa succede a Porta Pia?

In piazza per i lavoratori dei Trasporti, contro l’autonomia differenziata e per il diritto di sciopero. Queste sono le motivazioni che hanno portato alla protesta dei sindacalisti di Usb, nella mattinata di oggi, sotto al ministero dei Trasporti – in Piazza di Porta Pia a Roma. Una piccola ma partecipata manifestazione che è servita da monito al ministro in vista del più grande evento della prossima settimana: la protesta del 13 dicembre che vedrà un nuovo blocco di ventiquattro ore dei trasporti. Lo scorso 26 novembre, il ministro Salvini ha precettato lo sciopero che ci sarebbe stato qualche giorno dopo riducendo la protesta degli operatori del Trasporto pubblico a sole quattro ore.

I sindacalisti hanno portato in piazza il tema del diritto allo sciopero insistendo che va difeso a tutti i costi dalle misure che Salvini vorrebbe attuare. Secondo quanto dichiarato dagli esponenti di Usb presenti in piazza non è più possibile rivendicare i propri diritti. Già nella giornata di ieri, in esclusiva a Tag24, il delegato dell’Usb Francesco Staccioli ha spiegato il motivo del presidio e cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni.

La preparazione per lo sciopero del 13 dicembre

La mobilitazione di oggi è una preparazione in vista dello sciopero generale del 13 dicembre 2024. Per il momento non sembra che Salvini abbia convocato i sindacati per un dialogo come nel caso del 26 novembre scorso. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha spesso ribadito che vorrebbe precettare gli scioperi ma per ora non emergono novità.

Oggi i sindacalisti recatisi sotto il ministero, hanno chiesto a Salvini di schierarsi con la parte debole dei lavoratori. La protesta, spiega un esponente della Usb, è mirata anche a dare un servizio dignitoso per i cittadini oltre che per gli operatori del settore trasporti.

L’accusa di svolta autoritaria

Il diritto di sciopero è sotto attacco, secondo quanto riportato dai manifestanti presenti oggi in piazza. Molti sono preoccupati per l’utilizzo dello strumento della precettazione da parte del ministro dei Trasporti e del governo. Una delle manifestanti fa presente che il ddl 1660, o ddl Sicurezza, è uno dei principali motivi di preoccupazione.

Se il 13 ci sarà lo sciopero da parte del settore Trasporti, il giorno dopo in piazza gli attivisti protesteranno contro il ddl Sicurezza – ritenuto incostituzionale e pericoloso per il diritto alla protesta.

Manifestazione oggi al ministero dei Trasporti

  • Proteste contro i tagli e la precettazione: L’USB ha organizzato un corteo a Roma per contestare i tagli al settore dei trasporti, il trattamento riservato ai lavoratori e l’uso della precettazione da parte del governo per limitare il diritto di sciopero.
  • Opposizione all’autonomia differenziata: I manifestanti hanno denunciato la legge Calderoli sull’autonomia differenziata, ritenendola divisiva, e hanno richiesto un referendum per abrogarla completamente.
  • Preparazione per lo sciopero generale: La manifestazione è un’anteprima dello sciopero del 13 dicembre, che prevede un blocco di 24 ore del trasporto pubblico per difendere i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi.