L’urna di Miami ha definito i raggruppamenti in vista del prossimo Mondiale per Club. L’Inter ha pescato un girone relativamente facile in cui può puntare ad arrivare davanti a tutti. Oltre ai giapponesi dell’Urawa e agli argentini del River Plate la squadra di Inzaghi dovrà vedersela con il Monterrey. I messicani saranno il primo ostacolo dei nerazzurri visto che il calendario li ha messi l’uno di fronte all’altro nella giornata inaugurale. Una bella responsabilità per una club che punta a diventare la rivelazione del torneo.

Alla vigilia del Mondiale per Club il Monterrey sembra essere la terza forza del gruppo E. Il River Plate, oltre ad avere una storia più glorioso, può contare su una formazione decisamente più competitiva. Nonostante ciò i messicani daranno l’anima in campo, provando a fare risultato già dalla prima gara contro l’Inter. Dal canto suo Lautaro e compagni vorranno chiudere la contesa il prima possibile per poi concentrarsi sugli altri impegni del girone.

Storia e trofei del Monterrey

Il Monterrey è stato fondato nel 1945 nell’omonima città messicana. Nel corso della sia storia ha vinto 5 campionati messicani e 5 Concacaf Champions. In patria è da sempre uno dei club più famosi e tifati dalla popolazione sudamericana. Il Monterrey è abituato a disputare il Mondiale per Club e, anche per questa ragione, rappresenta un avversario da non sottovalutare. Ovviamente la qualità dell’Inter resta di gran lunga superiore e indirizza il pronostico dalla parte dei nerazzurri.

I biancoblù hanno chiuso al posto il torneo de Apertura, piazzandosi alle spalle di Cruz Azul, Toluca, Tigres e UNAM. Proprio in questi mesi si giocherà la fase finale dei playoff in cui il Monterrey proverà a dire la sua. Dai dati stagionali emerge come quella messicana sia una squadra equilibrata, che concede il giusto senza attaccare in maniera sconsiderata. Nel Mondiale per Club il livello si alzerà notevolmente, fattore che potrebbe impattare sul rendimento dei sudamericani.

Modulo e giocatori chiave

Il Monterrey è allenato da una vecchia conoscenza del calcio europeo: l’ex Manchester City Martin Demichelis. L’argentino è alla guida del club dal 19 agosto e in 15 gare ha viaggiato con una media di 1,67 punti a partita. Il modulo di riferimento è un 4-2-3-1 con i due ali abili nel saltare il diretto avversario. Nonostante il blasone del Monterrey la squadra di Demichelis vale appena 82 milioni di euro, dato che riflette il modesto tasso tecnico della rosa. Nonostante ciò, ci sono almeno un paio di giocatori che hanno avuto una carriera di tutto rispetto tra Europa e Sudamerica.

La stella indiscussa porta il nome di Lucas Ocampos, ex Genoa e Siviglia che vanta più di 25 presenze in Champions League. Occhio anche a Jesus Corona: il messicano ha fatto la storia del Porto prima di trasferirsi in Messico. Tra i talenti da tenere sotto osservazione c’è poi Brandon Vazquez, 26enne capace di segnare quasi 80 reti in carriera. Il Monterrey si presenta come un mix di veterani e giovani promesse in grado di infastidire anche le avversarie più solide.

Le armi dell’Inter

Sembra ovvio che se l’Inter giocherà come ci ha abituato a fare porterà a casa i tre punti. A far paura al Monterrey sono soprattutto gli attaccanti nerazzurri, con Lautaro e Thuram pronti a timbrare il cartellino. In questi anni i messicani hanno investito molto in attacco ma decisamente meno in difesa.

L’unico vero baluardo è Hector Moreno, 36enne che in molti ricorderanno con la maglia della Roma. L’avventura del sudamericano nella capitale non fu delle più brillanti: solo 6 presenze tra campionato e coppa prima di passare alla Real Sociedad. Chissà che anche per lui non possa arrivare una rivincita contro un club italiano.

Il Monterrey ai raggi X

  • Storia e successi del Monterrey: Fondato nel 1945, il Monterrey è uno dei club più famosi del Messico con 5 campionati nazionali e 5 Concacaf Champions vinti. Ha partecipato spesso al Mondiale per Club, rappresentando un avversario competitivo ma qualitativamente inferiore rispetto a squadre come l’Inter.
  • Modulo e giocatori simbolo: Il Monterrey, allenato da Martin Demichelis con un modulo 4-2-3-1, punta su giocatori chiave come Lucas Ocampos, Jesus Corona e Brandon Vazquez. La formazione sudamericana ha sempre puntato ad abbinare talento ed esperienza anche se gli ultimi risultati non hanno entusiasmato i tifosi.
  • Le armi dell’Inter: L’Inter è nettamente superiore al Monterrey in termini di qualità e profondità della rosa. Gli attaccanti Lautaro Martinez e Thuram rappresentano le principali minacce per la difesa messicana, che nonostante gli investimenti recenti in attacco, resta il punto debole della squadra.