L’Assegno di Inclusione Sociale è diventato, giorno dopo giorno, un sostegno fondamentale per molte famiglie italiane. Ciò rafforza il concetto dell’importanza di un aumento concreto del sussidio nel 2025 per le famiglie in difficoltà, con regole precise per favorire l’inclusione lavorativa e importi che variano in base alle esigenze specifiche di ciascun nucleo familiare.

Il Governo ha intensificato gli sforzi per mitigare l’impatto dell’aumento dei beni e dei servizi di prima necessità, rafforzando così le misure di sostegno. Per il 2025, molti esperti sottolineano la necessità di un aumento dell’Assegno di Inclusione.

Per scoprire come funzionerà il rinnovo dell’Assegno di Inclusione nel 2025, ti invitiamo a guardare il video pubblicato da Bonus e Pagamenti intitolato “Rinnovo Assegno di Inclusione 2025: come funzionerà?”. Il video offre dettagli e spiegazioni utili per capire cosa aspettarsi.

Vediamo insieme i cambiamenti, sia a livello personale che familiare, che potrebbero comportare un aumento del sussidio.

Aumento Assegno di Inclusione nel 2025: regole e continuità

Il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione non è stato semplice per milioni di famiglie.

Fortemente voluto dal Governo, l’Assegno di Inclusione rappresenta una continuità degli aiuti statali, ma con un nuovo schema di erogazione in 18 mensilità.

Per garantire la sostanza del sussidio, la normativa prevede la possibilità di rinnovo per altri 12 mesi, previa sospensione obbligatoria di un mese.

Mentre si progetta il futuro, però, sorgono nuove incognite riguardo alla continuità dei pagamenti dopo questi ulteriori dodici mesi, così come sull’eventuale aumento dell’Assegno di Inclusione per l’anno successivo.

In molti si chiedono se l’importo sarà adeguato al potere d’acquisto o se saranno introdotte nuove modifiche legislative.

Al momento si attendono cambiamenti sostanziali, considerando che l’importo dell’ADI non è indicizzato all’inflazione.

Di conseguenza, il valore effettivo del sussidio non si adegua alla perdita del potere d’acquisto delle famiglie.

La condizione è chiara: l’importo rimane invariato, salvo che non intervengano cambiamenti nelle condizioni reddituali o familiari che giustifichino un aumento del sussidio.

Come viene determinato l’importo dell’Assegno di Inclusione

L’INPS determina l’importo dell’Assegno di Inclusione (ADI) tenendo conto di vari fattori, tra cui la composizione del nucleo familiare e la situazione economica del richiedente.

L’ADI ha lo scopo di favorire l’inclusione sociale e lavorativa e comprende diversi benefici, come l’integrazione al reddito e un contributo per il pagamento del canone di locazione (affitto).

È importante sottolineare che l’Assegno non viene concesso semplicemente tramite una domanda, ma attraverso un percorso che coinvolge il richiedente nel mondo del lavoro. La continuità del pagamento dipende dalla partecipazione obbligatoria a vari passaggi.

In particolare, per ricevere il sussidio, il richiedente deve seguire un percorso che comprende un incontro obbligatorio con i servizi sociali entro 120 giorni dalla firma del Patto di Attivazione Digitale (PAD). Il mancato rispetto di questo termine porta alla sospensione del beneficio.

La scala di equivalenza e il calcolo dell’importo dell’Assegno

Come detto innanzi, l’importo dell’Assegno dipende da vari fattori, tra cui la composizione del nucleo familiare e il reddito.

Se il reddito familiare è inferiore a 6.000 euro all’anno, viene moltiplicato per un parametro definito dalla scala di equivalenza, che tiene conto di diversi fattori, come l’età, la disabilità o la presenza di carichi familiari.

Ad esempio:

  • Se il nucleo familiare è composto solo da persone di età pari o superiore a 67 anni o da persone con disabilità grave o non autosufficienza, la soglia di reddito per ottenere l’ADI sale a 7.560 euro all’anno, moltiplicato per la scala di equivalenza.

Funzionamento della scala di equivalenza

La scala di equivalenza funziona come segue:

  • il valore base è 1 per il nucleo familiare;
  • tale valore può aumentare fino a un massimo di 2,2 e arriva a 2,3 se ci sono membri con disabilità grave o non autosufficienza.

Inoltre, il parametro della scala di equivalenza aumenta nei seguenti casi:

  • 0,5 per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente.
  • 0,4 per ogni componente di età pari o superiore a 60 anni.
  • 0,4 per un adulto con carichi di cura (ad esempio, se ci sono bambini sotto i 3 anni, più di tre figli minori, o persone con disabilità).
  • 0,3 per ogni adulto con grave disagio psico-sociale certificato e inserito in programmi di cura.
  • 0,15 per ogni minore fino a due bambini.
  • 0,10 per ogni minore oltre il secondo.

 Per maggiori dettagli per accedere all’Assegno di inclusione, si rimanda alla pagina ufficiale dell’INPS

Esempi pratici: come cambiano gli importi

Ecco alcuni esempi pratici per comprendere come la composizione del nucleo familiare influenzi l’importo dell’Assegno di Inclusione:

  • Alberto, che vive da solo e non ha altre entrate, potrebbe ricevere un massimo di 500 euro al mese. L’importo è calcolato con una scala di equivalenza pari a 1. Se Alberto ha altre fonti di reddito, come un piccolo stipendio o pensione, l’importo dell’assegno sarà ridotto in proporzione al reddito.
  • Maria, che vive con due anziani, potrebbe ricevere un importo compreso tra 500 e 700 euro al mese. L’importo è calcolato con una scala di equivalenza pari a 1,4, poiché i membri over 60 nel nucleo familiare aumentano il valore della scala. L’importo esatto dipenderà da altri fattori, come eventuali disabilità o il reddito.

In sostanza, l’Assegno di Inclusione è stato strutturato per adattare l’importo dell’assegno alle specifiche necessità di ogni famiglia, prendendo in considerazione vari fattori come il numero di membri, l’età, le disabilità e le situazioni di bisogno particolare.

Aumenti possibili: esempi concreti

Non è la prima volta che il Governo modifica le condizioni delle misure di supporto per le famiglie. Per il 2025, è possibile che gli importi dell’Assegno di Inclusione (ADI) subiscano degli incrementi.

Come riportato anche da investireoggi.it, se non arriverà un provvedimento legislativo che adegui il sussidio al potere d’acquisto delle famiglie, esistono comunque altre variazioni che potrebbero aumentare l’importo dell’ADI.

Ad esempio, un fattore importante da considerare è l’aumento dell’età anagrafica di un membro della famiglia, che potrebbe comportare l’applicazione di una diversa scala di equivalenza, aumentando così l’importo del sussidio.

Ecco alcune simulazioni che portano a un incremento dell’assegno:

  • se il coniuge di Maria compie 60 anni, entrerà nella categoria “over 60“, il che comporta un incremento nel parametro della scala di equivalenza. Il parametro di equivalenza per il nucleo familiare di Maria, che inizialmente è 1,0, potrebbe aumentare a 1,4, portando a un incremento dell’assegno mensile;
  • analogamente, la nascita, l’affido o l’adozione di un bambino comportano un aumento dell’importo del sussidio. Ogni nuovo minore aggiunto al nucleo familiare aumenta la scala di equivalenza di 0,15, con conseguente incremento dell’assegno;
  • il riconoscimento di una disabilità grave o di non autosufficienza all’interno del nucleo familiare comporta un aumento significativo dell’importo dell’assegno. In questo caso, la scala di equivalenza per ogni membro con disabilità grave o non autosufficiente aumenta di 0,5.

Ad esempio, nel caso di Maria, se nel 2024, riceve un accredito di 500 euro al mese e un nuovo membro con disabilità entra nella sua famiglia, l’importo dell’assegno potrebbe salire fino a 750 euro al mese.

Riduzioni possibili: cause e conseguenze

Tuttavia, è importante sottolineare che, se da un lato esistono condizioni che possono portare all’aumento dell’importo, dall’altro ci sono anche fattori che possono comportare una riduzione dell’assegno.

Ad esempio:

  • perdita di un membro familiare;
  • variazione nella condizione di abilità al lavoro;
  • raggiungimento della maggiore età (quando un minore diventa maggiorenne) possono ridurre l’importo dell’ADI;
  • variazione reddituale (come un aumento del reddito familiare) può portare alla riduzione o, in alcuni casi, alla perdita del beneficio economico.

I tre punti principali, in sintesi

Ecco i punti essenziali che offrono una panoramica su come l’Assegno di Inclusione si adatta alle necessità delle famiglie italiane, con dettagli sulle potenziali modifiche previste per il 2025:

  1. Aumento dell’Assegno di Inclusione nel 2025
    Nel 2025, l’Assegno di Inclusione potrebbe subire aumenti a causa dell’aumento del costo della vita e delle modifiche nelle condizioni reddituali o familiari. Il governo sta valutando se adeguare l’importo per mantenere il potere d’acquisto delle famiglie, ma eventuali incrementi dipenderanno da fattori come l’età e le disabilità all’interno del nucleo familiare.
  2. Determinazione dell’Importo e Scala di Equivalenza
    L’importo dell’Assegno di Inclusione viene calcolato in base alla composizione del nucleo familiare, al reddito e alla presenza di fattori come l’età, la disabilità o i carichi familiari. La scala di equivalenza gioca un ruolo cruciale, con valori che variano a seconda della presenza di minori, disabilità o adulti con gravi difficoltà sociali.
  3. Cause di Aumento e Riduzione dell’Assegno
    L’Assegno di Inclusione può aumentare in caso di eventi come l’aggiunta di un membro con disabilità grave o l’ingresso di un bambino nel nucleo familiare. Tuttavia, situazioni come la perdita di un membro familiare o un incremento del reddito potrebbero portare a una riduzione dell’importo del sussidio.