Carlos Alcaraz si sta godendo gli ultimi giorni di riposo prima di tornare a preparare gli Australian Open. Lo spagnolo è reduce da un 2024 altalenante, ma in cui ha comunque portato a casa due Slam: seconda vittoria a Wimbledon e primo successo al Roland Garros. Il classe 2003 ha chiuso l’anno al terzo posto del ranking ATP ed è stato messo in ombra dal grande anno vissuto da Jannik Sinner. Carlos Alcaraz vuole prendersi tutto nel 2025, a partire proprio dagli Australian Open. Il primo Slam dell’anno è il primo obiettivo del 4 volte vincitore Slam che vede, come è giusto che sia, proprio il numero uno al mondo come principale antagonista per la vittoria finale.
Alcaraz vuole vincere gli Australian Open 2025
Carlos Alcaraz è in America per diversi match esibizione. Il primo è stato giocato contro Ben Shelton al Madison Square Garden davanti a più di ventimila spettatori. Oltre alle esibizioni, però, lo spagnolo si sta allenando e ha messo nel mirino gli Australian Open. Il primo Slam dell’anno è un obiettivo per il classe 2003, che punta a battere Jannik Sinner. I due, grandi amici ma anche avversari, si sono sfidati per l’ultima volta nel Six Kings Slam con la vittoria del numero uno al mondo.
Carlos Alcaraz vuole aggiungere gli Australian Open alla sua già vasta bacheca di trofei. Proprio il Major australiano è l’unico che gli manca, dopo le due vittorie a Wimbledon e quelle agli US Open e al Roland Garros. Lo spagnolo ha le idee molto chiare:
“ Sono sicuro che prima o poi vincerò in Australia, spero che sia l’anno prossimo”.
Nel 2025, Carlos Alcaraz punta a tornare numero uno al mondo. Attualmente al terzo posto della classifica ATP, lo spagnolo ha deciso di allargare lo staff. L’allenatore ed ex numero uno al mondo Juan Carlos Ferrer sarà affiancato da Samuel Lopez, già tecnico di Pablo Carreno Busta. Questo il commento alla decisione presa:
Lui e Juan Carlos Ferrero si fidano l’uno dell’altro al 100% e poter viaggiare con entrambi sarà fantastico per me. Penso che grazie a loro crescerò come giocatore. Mi ascoltano molto di più rispetto al passato, ovviamente quando avevo 16 anni e non avevo nulla da dire, avevo la bocca chiusa e le orecchie aperte“.